Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Grande studio collega la demenza a funzione renale carente

kidney Foto: Shutterstock / malinwirf

Gli anziani con malattie renali hanno un rischio più elevato di demenza, e il rischio aumenta con il tasso e la fase del calo della funzione renale. Questo ha rilevato un grande studio osservazionale di ricercatori del Karolinska Institutet, pubblicato sulla rivista Neurology. I risultati sottolineano il significato della rilevazione e del monitoraggio della demenza nelle persone con malattie renali, dicono i ricercatori.


"Il nostro studio sottolinea l'importanza della funzione renale carente, come possibile fattore di rischio sotto-riconosciuto della demenza", afferma il coautore senior Juan Jesus Carrero, professore del Dipartimento di Epidemiologia medica e Biostatistica all'Istituto Karolinska. "Mostra inoltre che il rischio di demenza probabilmente attribuito alla malattia renale è simile o più grande di quello osservato per altri fattori di rischio ben consolidati per la demenza, come le malattie cardiovascolari e il diabete".


La demenza è il declino progressivo della cognizione e del funzionamento al di là del normale processo di invecchiamento. Si verifica per lo più nella vecchiaia, con una stima di prevalenza globale del 5-7% dopo i 60 anni. La demenza è associata a cattiva salute in generale e all'aumento del rischio di morte, ma ci sono strategie di trattamento limitate. Attualmente, identificare i fattori di rischio potenzialmente modificabili è una delle poche strategie vitali per prevenire la demenza.


Anche la malattia renale cronica, una riduzione persistente della funzione renale, è molto comune tra gli anziani, con una prevalenza del 25-40% della popolazione globale a seconda dell'età. Anche una leggera riduzione della funzione renale è associata ad un aumento del rischio di altre malattie. Studi precedenti più piccoli avevano esaminato il legame tra malattie renali e demenza, ma avevano avuto risultati contrastanti.

 

Lo studio più grande fatto finora

In questo studio svedese su oltre 325.000 individui over-65, i ricercatori hanno trovato un chiaro legame tra la funzione renale carente e la probabilità di ricevere una diagnosi di demenza durante il periodo di studio. In totale, quasi 19.000 casi di demenza (5,8%) sono stati rilevati su un periodo mediano di cinque anni.


Più bassa era la funzione dei reni, più alti erano i tassi di incidenza della demenza. Anche il declino più rapido della funzione renale entro un anno è stato collegato a un successivo rischio più elevato di demenza.


"Questo è, a quanto ne sappiamo, lo studio più grande fatto finora sulla funzione renale e sulla demenza, superando di diverse volte la dimensione del campione di tutti i precedenti studi combinati e valutando l'intero spettro della funzione renale", afferma Juan Gesù Carrero.


I ricercatori hanno usato i dati dal progetto Stockholm CREAtinine Measurements (SCREAM), una coorte per uso sanitario che include tutti i residenti di Stoccolma sottoposti a test della creatinina nel periodo 2006-2011. La creatinina è un prodotto di scarto dei muscoli che viene rimosso dal sangue dai reni e rilasciato nelle urine.


Viene usato in combinazione con altri fattori, come età e sesso, per calcolare il cosiddetto 'tasso di filtrazione glomerulare stimato' (eGFR), che è comune usare per determinare la funzione renale. Un eGFR di 90 ml/min o superiore è considerato normale nella maggior parte delle persone sane. Questi dati sono stati combinati con quelli di altri registri sanitari, compresi quelli sulle diagnosi e sui trattamenti di demenza.


Dopo aver aggiustato i dati per potenziali confondenti, i ricercatori hanno concluso che un punteggio eGFR di 30-59 ml/min è associato a un aumento del rischio di demenza del 71%, mentre un punteggio eGFR inferiore a 30 ml/min è associato a più del doppio del rischio di demenza, rispetto a un punteggio eGFR normale.

 

Può aiutare nella pianificazione del servizio sanitario

La prima autrice Hong Xu, ricercatrice post-dottorato nel Dipartimento di Neurobiologia, Scienze Assistenziali e Società del Karolinska Institutet, afferma:

"Anche se non possiamo determinare la causalità in base a questi risultati, la nostra analisi suggerisce che ben il 10% dei casi di demenza potrebbe potenzialmente essere attribuito alla malattia renale cronica.

"Speriamo che i nostri risultati possano aiutare i responsabili delle politiche sanitarie a sviluppare e attuare strategie appropriate per individuare e monitorare la demenza nelle persone con malattie renali, e viceversa, nonché assistere nel pianificare il servizio sanitario".

 

 

 


Fonte: Karolinska Institutet (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Hong Xu, Sara Garcia-Ptacek, Marco Trevisan, Marie Evans, Bengt Lindholm, Maria Eriksdotter, Juan Jesus Carrero. Kidney function, kidney function decline and the risk of dementia in older adults: A registry-based study. Neurology, 5 May 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.