Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trovato percorso promettente per ripristinare le funzioni cognitive alterate dall'Alzheimer

Ribosome mRNA translation wikipediaRappresentazione della traduzione e sintesi proteica nel ribosoma (Fonte: Wikipedia)

Un team di neuroscienziati ha identificato un potenziale mezzo per affrontare la perdita della funzione cognitiva dovuta al morbo di Alzheimer (MA), puntando la sintesi proteica, nei topi. I risultati dello studio, pubblicato su Science Signaling, rivelano che prodotti farmaceutici sintetici potrebbero recuperare l'attività delle cellule cerebrali, necessaria per formare la memoria.


"Questo lavoro è il primo a dimostrare che invertire attraverso un approccio farmacologico la sintesi proteica alterata nel cervello afflitto dal MA, è non solo fattibile, ma anche efficace", spiega Mauricio Martins-Oliveira, ricercatore post-dottorato del Center for Neural Science della New York University e primo autore della ricerca.


Attualmente, i trattamenti per il MA ruotano attorno alla riduzione dei fenomeni collegati alla malattia, come il carico di placca amiloide, i grovigli neurofibrillari e la neuroinfiammazione; questo studio invece suggerisce che l'aggiunta di una sintesi proteica farmaceutica normalizzante potrebbe aiutare a rivitalizzare la normale attività cerebrale.


Il coautore senior Sergio Ferreira, professore all'Istituto di Biofisica dell'Università Federale del Brasile di Rio de Janeiro (UFRJ), ha affermato:

"La sintesi di nuove proteine ​​nel cervello è essenziale per la corretta funzione neuronale e, in particolare, per il consolidamento della memoria. Noi e altri abbiamo in precedenza dimostrato che il deterioramento della sintesi proteica nel cervello contribuisce ai deficit di memoria nei topi modello di MA e che il cervello dei pazienti di MA presenta segni chiari di sintesi proteica compromessa. Ci siamo quindi chiesti se il recupero della sintesi proteica cerebrale potrebbe essere un approccio per migliorare la funzione della memoria nel MA".


L'altro coautore senior Eric Klann, professore nel Center for Neural Science della NYU, aggiunge:

"Data la natura complessa del MA, è stato finora difficile identificare e puntare i percorsi molecolari anormali che migliorano efficacemente la cognizione. Le nostre scoperte mostrano che far ripartire la sintesi proteica nel cervello può rivitalizzare le funzioni cognitive perse. Speriamo che questo lavoro possa essere un passo avanti nel trattamento di questa malattia devastante".


Lo studio è centrato sulla ISRIB, una molecola sintetica in grado di aumentare la sintesi proteica. Sviluppata da Peter Walter dell'Università della California di San Francisco, la ISRIB punta specificamente il processo di iniziazione della traslazione (la traslazione dei codici genetici), stimolando alla fine la sintesi proteica cellulare o la produzione di proteine.


I ricercatori della NYU e della UFRJ hanno cercato di determinare se la ISRIB può ripristinare la plasticità sinaptica (la capacità del cervello di cambiare, per imparare) e la memoria. In precedenza, avevano dimostrato che l'iniziazione della traslazione è compromessa nel cervello di MA, portando il team per ipotizzare che la ISRIB potrebbe ristabilire alcune funzioni cognitive.


Dopo aver stabilito che i componenti chiave del macchinario di sintesi proteico sono esauriti nell'ippocampo, una struttura cerebrale nota per il ruolo significativo nella memoria dei pazienti con MA, gli scienziati hanno concluso che anche la sintesi proteica può essere compromessa.


Hanno quindi verificato, con una serie di test di memoria (ad esempio, navigando a un labirinto), se la ISRIB potrebbe ripristinare il ricordo dei topi con condizioni simili al MA. Qui, hanno scoperto che Ia ISRIB potrebbe davvero ripristinare le funzioni di memoria in questi topi e la sintesi proteica nell'ippocampo.


Hanno anche esaminato se la ISRIB può ripristinare le funzioni dell'ippocampo e la cognizione nei topi con afflizioni simili al MA già completamente sviluppate, imitando la malattia nelle fasi più avanzate. Allo stesso modo, i loro risultati hanno mostrato che la ISRIB riesce a ripristinare la plasticità sinaptica nell'ippocampo, oltre alle funzioni di memoria.


Presi nell'insieme, questi risultati indicano che ripristinare la sintesi proteica, aiutati da molecole sintetiche (in questo caso, la ISRIB), potrebbe ripristinare i processi cognitivi compromessi dal MA.

 

 

 


Fonte: New York University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Mauricio Oliveira, Mychael Lourenco, Francesco Longo, Nicole Kasica, Wenzhong Yang, Gonzalo Ureta, Danielle Ferreira, Paulo Mendonça, Sebastian Bernales, Tao Ma, Fernanda De Felice, Eric Klann, Sergio Ferreira. Correction of eIF2-dependent defects in brain protein synthesis, synaptic plasticity, and memory in mouse models of Alzheimer’s disease. Science Signaling, 2 Feb 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)