Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperti processi epigenetici nell'Alzheimer: possibili rimedi precoci?

Brain and DNA

Nuove scoperte suggeriscono che il morbo di Alzheimer (MA) ad insorgenza tardiva è guidato da cambiamenti epigenetici (modi e tempi con cui alcuni geni vengono accesi e spenti) nel cervello. Lo studio è stato pubblicato su Nature Genetics.


La ricerca guidata da Raffaella Nativio PhD (ex associata di ricerca in epigenetica), Shelley Berger PhD (prof.ssa di Genetica, Biologia e di Biologia Cellulare e dello Sviluppo e direttrice dell'Istituto di Epigenetica) e Nancy Bonini PhD (prof.ssa di Biologia e Biologia Cellulare e dello Sviluppo), tutte della University of Pennsylvania, ha usato tessuto cerebrale post mortem per confrontare cellule cerebrali sane di persone giovani e anziane, con quelle di chi ha il MA.


Il gruppo ha trovato prove che i regolatori epigenetici disattivano percorsi di protezione e favoriscono percorsi pro-malattia nei soggetti con la malattia.


“Gli ultimi cinque anni hanno visto grandi sforzi per sviluppare terapie per il trattamento del MA, ma purtroppo, non sono riusciti in clinica a trattare gli umani con questa malattia terribile”, ha detto la Berger. “Stiamo cercando un approccio completamente diverso per rivelare i cambiamenti cruciali nelle cellule cerebrali, ed i nostri risultati mostrano che dei cambiamenti epigenetici sono alla base della malattia”.


I cambiamenti epigenetici alterano l'espressione genica senza mutare il DNA, ma lo fanno contrassegnando le proteine ​​che impacchettano e proteggono il DNA, chiamate istoni. La Berger ha aggiunto che “l'attività dei regolatori epigenetici può essere inibita da farmaci, e quindi siamo entusiasti che questo possa essere il tallone d'Achille del MA, che può essere attaccato da nuove terapie”.


In questo studio, i ricercatori hanno integrato molti approcci di avanguardia su larga scala di analisi epigenomiche, dell'RNA e delle proteine di cervelli umani post mortem per interrogare i percorsi molecolari coinvolti nel MA. Hanno trovato una sovra-regolazione collegata alla trascrizione e alla cromatina dei geni, compresa quella della acetiltransferasi dell'istone centrale per le caratteristiche che aprono la cromatina, chiamate acetilazione della lisina 27 e 9 sull'istone H3 (H3K27ac e H3K9ac).


Anche la selezione proteomica ha trovato che questi segni sono arricchiti nel MA. I risultati sono stati testati in modo funzionale in un modello di moscerino Drosophila, per dimostrare che aumentando queste caratteristiche si aggravano gli effetti associati al MA.


“In base alle nostre scoperte, c'è una riconfigurazione del paesaggio epigenomico (che è il genoma del DNA più le proteine ​​associate) che avviene normalmente con l'invecchiamento del cervello”, ha detto Bonini. “Questi cambiamenti non succedono nel MA e avvengono invece altri cambiamenti. È da notare che il semplice moscerino della frutta (Drosophila), nel quale possiamo esprimere le proteine ​​associate al MA e conferire l'effetto del MA, conferma che i tipi specifici di modifiche all'epigenoma che prevediamo essere associate al MA, esagerano la tossicità delle proteine ​​di MA”.


Questi risultati suggeriscono che il MA comporta una riconfigurazione del paesaggio epigenomico, e i segni H3K27ac e H3K9ac influenzano i percorsi della malattia interrompendo i cicli di retroazione di trascrizione e di cromatina dei geni. L'identificazione di questo processo mette in evidenza possibili strategie per modulare questi segni per trattare la malattia in uno stadio precoce.


Questa ricerca si è basata su un precedente studio pubblicato dal team nel 2018. Come quello studio, avevano confrontato il paesaggio epigenomico della malattia con quello di soggetti giovani e anziani cognitivamente normali di controllo. Il team ha descritto l'arricchimento a livello di genoma di un altro segno di acetilazione, l'acetilazione della lisina 16 sull'istone H4 (H4K16ac). L'H4K16ac è una modifica chiave nella salute umana perché regola le risposte cellulari allo stress e ai danni al DNA.


La squadra ha trovato che, mentre il normale invecchiamento porta ad aumentare l'H4K16ac in nuove posizioni lungo il genoma e un aumento dove è già presente, al contrario il MA implica perdite di H4K16ac in prossimità dei geni legati all'invecchiamento e alla malattia.


"Nello studio precedente avevamo scoperto, nel complesso, che certe caratteristiche dell'acetilazione proteggono il cervello durante l'invecchiamento normale, mentre nel nuovo studio abbiamo riscontrato con sorpresa che altri segni di acetilazione guidano la malattia. Il passo successivo è identificare i meccanismi sottostanti i percorsi protettivi e degradativi, per arrivare ad un approccio più mirato per la terapia del MA“, detto la Nativio.

 

 

 


Fonte: University of Pennsylvania (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Raffaella Nativio, Yemin Lan, Greg Donahue, Simone Sidoli, Amit Berson, Ananth Srinivasan, Oksana Shcherbakova, Alexandre Amlie-Wolf, Ji Nie, Xiaolong Cui, Chuan He, Li-San Wang, Benjamin Garcia, John Trojanowski, Nancy Bonini, Shelley Berger. An integrated multi-omics approach identifies epigenetic alterations associated with Alzheimer’s disease. Nature Genetics, 28 Sep 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.