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Il segreto per invecchiare bene? l''Effetto Positività' nel cervello

Sia che scegli di accettarlo o di contrastarlo, il fatto è che invecchieremo tutti, ma lo facciamo bene?

Invecchiare con successo è stato collegato all '"effetto positività", una tendenza sbilanciata verso, e con preferenza verso esperienze positive ed emotivamente gratificanti.

Ora una nuova ricerca pubblicata in Psychiatry Biological spiega come e quando questo effetto funziona nel cervello. Neuroscienziati tedeschi hanno studiato questo effetto utilizzando neuroimmagini per valutare l'impegno del cervello negli adulti giovani e meno giovani, mentre svolgevano un compito cognitivo specializzato che comprendeva immagini apparentemente irrilevanti di facce neutre, felici, tristi o impaurite.

Durante le parti del compito quando non dovevano prestare altrettanta attenzione, i soggetti anziani erano significativamente più distratti dai volti felici. Quando questo accadeva, avevano un maggiore impegno nella parte del cervello che aiuta a controllare le emozioni e questo segnale forte nel cervello era correlato con quelli che hanno mostrato la maggiore stabilità emotiva.

"Integrando i nostri risultati con le ipotesi delle teorie sulla durata della vita, concludiamo che il cambio di obiettivo motivazionale nell'invecchiamento sano porta ad un impegno auto-regolato nelle emozioni positive anche quando questo non è richiesto dall'ambiente", ha spiegato l'autrice Dssa Stefanie Brassen. "Inoltre, la nostra scoperta di una relazione tra l'attività della corteccia rostrale anteriore cingolata e la stabilità emotiva, rafforza ulteriormente l'ipotesi che questo maggiore controllo emotivo nel processo di invecchiamento aumenta il benessere emotivo".

"Le lezioni di un invecchiamento sano sembrano essere simili a quelle della capacità di recupero, per tutta la vita. Come recentemente riassunto in un altro lavoro dai Drs. Dennis Charney e Steven Southwick, quando si affrontano le sfide di una vita molto stressante, è fondamentale valutare realisticamente la situazione, ma anche approcciarla con un atteggiamento positivo", ha osservato il dottor John H. Krystal, l'articolista di Biological Psychiatry.

Le teorie sulla durata della vita spiegano che i pregiudizi sulla positività nella vita adulta riflettono una maggiore enfasi sul breve termine, piuttosto che le priorità a lungo termine. Lo studio del Dr. Brassen e colleghi forniscono ora un altro indizio di come il cervello contribuisce a questo cambiamento di priorità legate all'età. Questo fa apparire semplice invecchiare bene - usare il cervello a concentrarsi sul positivo.

 

 


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Fonte: Materiale della Elsevier, via AlphaGalileo.Riferimento: Stefanie Brassen, Matthias Gamer, Christian Büchel. Anterior Cingulate Activation Is Related to a Positivity Bias and Emotional Stability in Successful Aging. Biological Psychiatry, 2011; 70 (2): 131 DOI: 10.1016/j.biopsych.2010.10.013.

Pubblicato in ScienceDaily il 14 luglio 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

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