Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ultrasuoni focalizzati aprono il cervello a trattamenti finora impossibili

InSightec ExAblate Neuro mri focused ultrasoundUltrasuoni focalizzati guidati da risonanza magnetica.


I ricercatori della University of Virginia stanno sperimentando l'uso di ultrasuoni focalizzati per sfidare la barriera protettiva del cervello, in modo che i medici possano, finalmente, portare molti trattamenti direttamente nel cervello per combattere le malattie neurologiche.


L'approccio, sperano i ricercatori, potrebbe rivoluzionare il trattamento di condizioni che vanno dall'Alzheimer all'epilessia ai tumori al cervello, e contribuire anche a riparare i danni devastanti causati dall'ictus.


Richard J. Price PhD, della facoltà di medicina e di ingegneria dell'UVA, sta usando onde sonore mirate per superare la “barriera emato-encefalica” naturale, che protegge il cervello da agenti patogeni nocivi. Il suo approccio mira alla violazione della barriera solo dove serve, e solo quando necessario, e quindi introdurre i trattamenti in modo preciso.


“La barriera emato-encefalica è una delle difficoltà più grandi, se non la più grande, per somministrare farmaci al sistema nervoso centrale”, ha spiegato Price. “L'evoluzione ci ha dato questa barriera perché il sistema nervoso centrale deve essere protetto. Il problema è che ora vogliamo portare qualcosa a quelle cellule e l'evoluzione ha avuto milioni e milioni di anni per ottimizzare una soluzione per impedirlo. ... Così sto cercando di aggirare la biologia con la fisica”.

 

La potenza degli ultrasuoni focalizzati

Gli ultrasuoni focalizzati concentrano le onde sonore all'interno del cervello come una lente di ingrandimento concentra la luce, lasciando che i medici manipolino il tessuto senza forare il cranio. La risonanza magnetica (MRI), nel frattempo, permette loro di guardare ciò che accade all'interno del cervello in tempo reale.


Mentre Price, ingegnere biomedico, sta sviluppando le sue tecniche in laboratorio, i medici stanno già usando la tecnologia per trattare condizioni come il tremore del Parkinson. Price si meraviglia della specificità del metodo:

“Con la risonanza magnetica, possiamo guardare il bersaglio, che si tratti di un tumore al cervello o di una parte del cervello sulla quale vogliamo fare terapia genica, e possiamo sceglierla, possiamo effettivamente fare un piano di trattamento e dire: vogliamo solo aprire la barriera lì. Il restante 95% del cervello, non lo tocchiamo nemmeno.

“Quindi, quando applichiamo gli ultrasuoni focalizzati, aprono la barriera per alcune ore. Ci permette di finire la terapia genica, e poi si chiude naturalmente“.

 

Fornire terapia genica

La terapia genica introdotta tramite gli ultrasuoni focalizzati dovrebbe essenzialmente riprogrammare le cellule difettose. Per i tumori cerebrali, Price sta esplorando le potenzialità dell'uso degli ultrasuoni focalizzati per erogare la terapia genica tramite “nanoparticelle profondamente penetranti".


Le nanoparticelle, realizzate da collaboratori di Price della Johns Hopkins University, “sono progettate specificamente per penetrare molto bene nel tessuto”, ha detto. Il problema è portarle dove è necessario, spesso profondamente all'interno del cervello, e Price dice che gli ultrasuoni focalizzati sono la risposta. La sua soluzione è usare le onde sonore mirate per aprire spazi tra le cellule nel tessuto.

“Se non riesci ad arrivare al neurone lontano 50 micron, non è utile”, ha detto. “Quindi, diventa un problema di ingegneria del trasporto”.


Price ha scoperto che, oltre a fornire la terapia, gli ultrasuoni focalizzati possono 'precondizionare' il tessuto mirato per migliorare fino a cinque volte l'efficacia della consegna del gene. Il precondizionamento rappresenta una “strategia semplice ed efficace” per aumentare i benefici delle nanoparticelle, come lui e i suoi colleghi hanno riferito in un articolo scientifico.

 

Migliorare le conseguenze degli ictus

Per l'ictus, una condizione che è spesso debilitante quando non è mortale, Price mira ad aiutare il cervello ad auto-guarirsi. Lo farebbe usando gli ultrasuoni focalizzati per mettere “molecole autoguidanti” nelle aree danneggiate, per reclutare cellule staminali neurali e fare la riparazione.


Per questo, il suo gruppo ha sviluppato una tecnica innovativa chiamata 'trasfezione sonoselettiva' (sonoselective transfection) che evita l'apertura della barriera ematoencefalica nel cervello, se è già compromessa.


“Con l'ictus, c'è un grande sforzo per cercare di salvare più tessuto neurale possibile, facendo cose come la terapia genica”, ha detto. “Nel nostro laboratorio, abbiamo pensato, beh, forse siamo in grado di fornire il giusto trattamento alle cellule che ne hanno bisogno, senza violare la barriera emato-encefalica. E i miei studenti hanno fondamentalmente capito come fare”.


Quella nozione di aiutare il corpo a guarire se stesso, di usare gli ultrasuoni focalizzati per attivare una risposta immunitaria, potrebbe essere utile in trattamenti anche contro il cancro:

“Vorremmo essere in grado di mettere qualcosa in quelle cellule tumorali che poi permetterà loro di cominciare a reclutare le cellule immunitarie nel tumore. Abbiamo molte evidenze che siamo in grado di fare alcune cose interessanti con gli ultrasuoni focalizzati, rispetto al paesaggio interno di quei tumori”.


Price sottolinea che il suo lavoro è ancora allo stadio iniziale, ma lui è entusiasta di creare nuove tecniche che potrebbero cambiare il numero di malattie gravi che vengono trattate in un futuro non troppo lontano.


“Abbiamo avuto buoni risultati [con la ricerca] finora. Ma quello che mi entusiasma, come ingegnere, sono tutti questi strumenti che abbiamo prodotto“, ha detto. “È possibile usare questi strumenti per tutte quelle applicazioni diverse. Pensiamo che ci siano molte possibilità davvero entusiasmanti”.

 

 

 


Fonte: University of Virginia (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Colleen Curley, Brian Mead, Karina Negron, Namho Kim, William Garrison, Wilson Miller, Kathryn Kingsmore, Andrew Thim, Ji Song, Jennifer Munson, Alexander Klibanov, Jung Soo Suk, Justin Hanes, Richard Price. Augmentation of brain tumor interstitial flow via focused ultrasound promotes brain-penetrating nanoparticle dispersion and transfection. Science Advances, 1 May 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)