Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificato farmaco potenziale che previene la diffusione del coronavirus

Coronavirus MHRappresentazione schematica di un coronavirus con proteine della superficie sull'involucro esterno. Fonte: Markus Hoffmann

I virus devono entrare nelle cellule del corpo umano per causare una malattia. Per questo, essi si attaccano a cellule idonee e iniettano le loro informazioni genetiche in queste cellule.


Biologi di infezioni dal German Primate Centre - Istituto Leibniz di Ricerca sui Primati di Gottinga, insieme con i colleghi dell'Università Medica Charité di Berlino, hanno indagato sul modo in cui il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 penetra nelle cellule.


Essi hanno identificato un enzima cellulare che è essenziale per l'ingresso del virus nelle cellule polmonari: il proteasi TMPRSS2. Hanno trovato un farmaco che ha dimostrato clinicamente di essere attivo contro il TMPRSS2, bloccando l'infezione SARS-CoV-2 e potrebbe costituire una nuova opzione di trattamento.


Numerosi coronavirus circolano in tutto il mondo e infettano costantemente gli esseri umani, il che normalmente causa solo lievi malattie respiratorie. Attualmente, però, stiamo assistendo ad una diffusione a livello mondiale di un nuovo coronavirus con più di 90.000 casi confermati e oltre 3.000 morti.


Il nuovo virus è stato chiamato SARS coronavirus-2 ed è stato trasmesso dagli animali all'uomo. Esso provoca una malattia respiratoria chiamata COVID-19 che può avere un decorso grave. Il SARS coronavirus-2 si è diffuso dal dicembre 2019 ed è strettamente legato al SARS coronavirus che ha causato la pandemia di SARS nel 2002/2003. Attualmente non ci sono vaccini o farmaci disponibili per combattere questi virus.

 

Fermare la diffusione del virus

Un team di scienziati guidati da biologi infettivologi del German Primate Centre e che include ricercatori della Charité, della Università di Medicina Veterinaria di Hannover, del BG-Unfallklinik Murnau, dell'LMU di Monaco di Baviera, del Robert Koch Institute e del Centro tedesco per la ricerca sulle infezioni, si è proposto di scoprire come il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 entra nelle cellule ospiti e come si può bloccare questo processo.


I ricercatori hanno identificato una proteina cellulare che è importante per l'ingresso del SARS-CoV-2 nelle cellule polmonari. "I nostri risultati mostrano che, per entrare nelle cellule, il SARS-CoV-2 richiede il proteasi TMPRSS2, che è presente nel corpo umano", spiega Stefan Pöhlmann, capo della Unità di biologia delle infezioni del German Primate Centre. "Questo proteasi è un potenziale bersaglio per l'intervento terapeutico".

 

Farmaco promettente

Poiché sappiamo che il farmaco 'mesilato camostat' inibisce il proteasi TMPRSS2, i ricercatori hanno studiato se può anche prevenire l'infezione da SARS-CoV-2.


"Abbiamo testato il SARS-CoV-2, isolato da un paziente, e abbiamo scoperto che il mesilato camostat blocca l'ingresso del virus nelle cellule polmonari"
, spiega Markus Hoffmann, il primo autore dello studio. Il mesilato camostat è un farmaco approvato in Giappone per l'infiammazione del pancreas.


"I nostri risultati suggeriscono che il mesilato camostat potrebbe proteggere anche dal COVID-19"
, dice Markus Hoffmann. "Questo dovrebbe essere verificato in studi clinici".

 

 

 


Fonte: DPZ-Deutsches Primatenzentrum (> English text) - Traduzione di Matteo Pellizzari.

Riferimenti: Markus Hoffmann, Hannah Kleine-Weber, Simon Schroeder, Nadine Krüger, Tanja Herrler, Sandra Erichsen, Tobias Schiergens, Georg Herrler, Nai-Huei Wu, Andreas Nitsche, Marcel Müller, Christian Drosten, Stefan Pöhlmann. SARS-CoV-2 Cell Entry Depends on ACE2 and TMPRSS2 and Is Blocked by a Clinically Proven Protease Inhibitor. Cell, 5 Mar 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)