Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cosa viene prima: le placche di amiloide o i problemi di memoria e pensiero?

 Amyloid plaques

La comunità scientifica crede da tempo che l'amiloide-beta (Aβ), una proteina che può aggregarsi e formare placche adesive nel cervello, sia il primo segno del morbo di Alzheimer (MA). L'Aβ porta poi ad altri cambiamenti del cervello, compresa la neurodegenerazione e, infine, ai problemi di pensiero e di memoria.


Ma un nuovo studio contesta questa teoria, suggerendo che sottili differenze nel pensiero e nella memoria possono venire prima dello sviluppo rilevabile di placche amiloidi nel cervello, o accadere insieme. Lo studio è pubblicato on line da ieri 30 dicembre 2019 su Neurology®.


“La nostra ricerca è stata in grado di rilevare differenze sottili di pensiero e di memoria nei partecipanti dello studio e che questi partecipanti avevano un accumulo più veloce di Aβ sulle scansioni del cervello nel corso del tempo, il che suggerisce che l'Aβ non viene necessariamente prima nel processo della malattia", ha detto il primo autore dello studio Kelsey R. Thomas PhD, del VA San Diego Healthcare System di San Diego. “Gran parte della ricerca che esplora i possibili trattamenti per il MA è concentrata sull'amiloide. Ma sulla base dei nostri risultati, forse quello sforzo deve essere deviato verso altri possibili obiettivi”.


Lo studio ha coinvolto 747 persone con un'età media di 72 anni. I ricercatori hanno sottoposto i partecipanti a test neuropsicologici all'inizio dello studio e hanno misurato i loro punteggi totali e anche i loro 'punteggi di processo' per determinare se avevano difficoltà sottili di pensiero e di memoria.


Cos'è un 'punteggio di processo'? Anche se una persona può ottenere punteggi nella gamma di normalità nei test di pensiero e di memoria, i punteggi di processo riflettono il modo in cui la persona risolve i problemi, misurando gli errori nel loro approccio al completamento delle attività. Considerando entrambi i punteggi, totale e di processo, i ricercatori hanno diviso i partecipanti in tre gruppi: 305 persone con capacità di pensiero e di memoria normali, 153 con sottili differenze di pensiero e di memoria e 289 persone con lieve decadimento cognitivo.


I partecipanti hanno avuto scansioni cerebrali all'inizio dello studio per determinare i livelli di placche amiloidi nel cervello, e poi scansioni annuali per quattro anni.


Dopo l'aggiustamento per età, istruzione, sesso, rischio genetico di MA, e il livello di amiloide all'inizio dello studio, i ricercatori hanno scoperto che le persone con sottili differenze di pensiero e di memoria avevano un accumulo più rapido di Aβ rispetto alle persone con abilità di pensiero e di memoria normali. Su un test che usa un colorante per misurare i livelli di Aβ, dove il livello medio era 1,16 per i partecipanti con sottili difficoltà di pensiero e di memoria, i livelli di amiloide in questo gruppo aumentavano di 0,03 in più e oltre i cambiamenti di Aβ nei pazienti con abilità di pensiero e memoria normale, su 4 anni.


Le persone con differenze sottili avevano anche un assottigliamento più veloce della corteccia entorinale, una regione del cervello che è influenzata molto presto nel MA.


Dall'altra parte, i ricercatori hanno anche scoperto che, mentre le persone con lieve decadimento cognitivo all'inizio dello studio avevano più Aβ nel cervello, non avevano un accumulo più veloce di Aβ rispetto a quelli con capacità di pensiero e di memoria normali. Tuttavia, essi hanno avuto un assottigliamento più veloce della corteccia entorinale, così come un restringimento cerebrale dell'ippocampo.


Thomas ha detto:

“Da ricerche precedenti sappiamo che la proteina tau, un altro biomarcatore del MA, mostra una relazione coerente con i sintomi di pensiero e di memoria. Pertanto, sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se la tau è già presente nel cervello quando cominciano ad apparire le sottili differenze di pensiero e di memoria.

“Infine, il nostro studio ha dimostrato un metodo per rilevare con successo sottili differenze di pensiero e di memoria prima o durante la fase in cui l'Aβ si accumula a un ritmo più veloce. Questo potrebbe portare a individuare molto presto, non invasivamente, coloro che hanno il rischio di sviluppare il MA”.


Un limite dello studio è stato che i partecipanti erano per lo più bianchi e considerati sani, quindi i risultati potrebbero non essere uguali per altre popolazioni. È anche possibile che le prime fasi della formazione di placche amiloidi nel cervello non siano rilevabili con scansioni cerebrali.

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kelsey R. Thomas, Katherine J. Bangen, Alexandra J. Weigand, Emily C. Edmonds, Christina G. Wong, Shanna Cooper, Lisa Delano-Wood, Mark W. Bondi for the Alzheimer's Disease Neuroimaging Initiative. Objective subtle cognitive difficulties predict future amyloid accumulation and neurodegeneration. Neurology, 30 Dec 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.