Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Bloccanti dei canali del calcio possono trattare la perdita di memoria dell'Alzheimer

CalciumBlockersUna cellula cerebrale malata (al centro) ha più canali di tipo L e al suo interno un numero maggiore di ioni di calcio, rispetto a una cellula cerebrale sana (a sinistra). Il trattamento delle cellule malate con un bloccante del canale di tipo L ha ridotto il numero di ioni di calcio in grado di fluire nella cellula (a destra).

Il morbo di Alzheimer (MA) è la causa più comune di demenza, ma i cambiamenti nella funzione delle cellule cerebrali che sono alla base della perdita di memoria sono ancora poco conosciuti.


Ricercatori dell'Università di Bristol hanno scoperto che i bloccanti dei canali del calcio possono essere efficaci nel trattamento della perdita di memoria.


I risultati ottenuti dal team, pubblicati su Frontiers in Cellular Neuroscience, ci dicono che il trattamento di una cellula cerebrale malata con un bloccante del canale di tipo L riduce il numero di ioni di calcio in grado di fluire nella cellula cerebrale.


I ricercatori hanno usato moscerini della frutta per studiare il MA, usando una molecola fluorescente chiamata GCaMP6f, che evidenzia la quantità di ioni calcio all'interno delle cellule cerebrali.


Hanno scoperto che le cellule cerebrali malate si sovraccaricano di ioni di calcio, che a livelli normali sono importanti per la formazione della memoria. Questo sovraccarico era dovuto alla sovrapproduzione del gene che codifica il canale di tipo L, che consente agli ioni di calcio di fluire nella cellula dall'esterno.


Più canali di questo tipo implicano che più ioni di calcio sono in grado di fluire nella cellula, interrompendo la formazione della memoria. L'uso di un farmaco per bloccare il canale di tipo L ha invertito l'effetto della malattia e ridotto il flusso di ioni di calcio a un livello normale.


Il team di ricerca ha anche studiato la memoria dei moscerini della frutta testando se potessero ricordare quale, tra due odori, era stato associato in precedenza a una scossa elettrica, un esperimento simile a quelli di Pavlov con i cani.


Mentre le mosche sane ricordavano bene, quelle malate, come gli umani, mostravano una memoria compromessa. Tuttavia, se la sovrapproduzione di canali di tipo L veniva corretta nei moscerini malati, le loro cellule cerebrali non erano più sovraccaricate di ioni di calcio e la loro memoria era altrettanto buona di quella degli animali sani. Ciò dimostra che la perdita di memoria è probabilmente dovuta al sovraccarico di calcio, perché vengono creati troppi canali di tipo L e, se il problema viene corretto, la memoria viene recuperata.


Il dott. James Hodge, professore associato di neuroscienze, ha dichiarato:

"La perdita di memoria nel MA è un sintomo estremamente angosciante e difficile da trattare. Puntare ai primi cambiamenti nella funzione delle cellule cerebrali - prima che inizi a degenerare - può essere efficace per trattare la perdita di memoria.

"Si ritiene da qualche tempo che i canali di tipo L abbiano un ruolo nel MA e questo studio mostra un legame diretto tra perdita di memoria e sovrapproduzione di canali di tipo L nelle cellule cerebrali".


Negli esseri umani con MA, il blocco di questi canali può essere utile nel trattamento della compromissione della memoria. I risultati mostrano che dovrebbero essere effettuati ulteriori lavori per determinare il meccanismo alla base del recupero della memoria e se la ricerca del team può essere efficace nell'uomo.

 

 

 


Fonte: University of Bristol (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: James P. Higham, Sergio Hidalgo, Edgar Buhl, James J. L. Hodge. Restoration of Olfactory Memory in Drosophila Overexpressing Human Alzheimer’s Disease Associated Tau by Manipulation of L-Type Ca2 Channels. Frontiers in Cellular Neuroscience, 10 Sep 2019, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.