Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La scansione delle microglia predice meglio dell'amiloide la progressione dell'Alzheimer

Alzheimers PET Focke Brendel

Dei ricercatori hanno scoperto un modo per prevedere meglio la progressione del morbo di Alzheimer (MA). Visualizzando i livelli di attivazione delle microglia con la tomografia a emissione di positroni (PET), sono riusciti a predire meglio la progressione della malattia rispetto alla scansione PET dell'amiloide-beta.


Il loro studio è stato pubblicato nel numero di aprile di The Journal of Nuclear Medicine. I cambiamenti distintivi del cervello per chi ha il MA includono l'accumulo di placche di amiloide-beta. Quando le cellule microgliali del sistema nervoso centrale riconoscono la presenza di tali placche, producono una reazione infiammatoria nel cervello.


"La 'proteina traslocatore 18-kD' (TSPO) è molto espressa nelle microglia attivate, rendendola un prezioso biomarcatore per valutare l'infiammazione nel cervello", ha detto Matthias Brendel MD/MHBA, dell'Università Ludwig-Maximilians di Monaco di Baviera in Germania. "Nel nostro studio, abbiamo usato le scansioni TSPO-PET per determinare se l'attivazione microgliale ha una qualche influenza sugli esiti cognitivi in ​​un topo modello di amiloide".


Nello studio, i ricercatori hanno eseguito una serie di scansioni PET su 10 topi transgenici con proteine ​di amiloide-beta e 7 topi normali sani. Le scansioni PET TSPO delle microglia attivate sono state eseguite a 8, a 9,5, a 11,5 e a 13 mesi e le scansioni PET dell'amiloide-beta sono state eseguite a 8 e 13 mesi. Al termine delle scansioni, i ricercatori hanno quindi sottoposto i topi al test del labirinto d'acqua, dove i topi dovevano distinguere tra una piattaforma galleggiante che sosteneva il loro peso e una che sarebbe affondata.


Le attività sono state eseguite più volte al giorno durante un periodo di 1,5 settimane. Le prestazioni della memoria nel labirinto d'acqua sono state valutate misurando il tempo di viaggio medio dal punto di partenza a una piattaforma ogni giorno di allenamento e calcolando la distanza percorsa nell'ultimo giorno di allenamento. Dopo aver completato il compito del labirinto di acqua, sono state eseguite analisi immunoistochimiche delle microglia, nonché della densità dell'amiloide e delle sinapsi.


I topi transgenici con il segnale PET TSPO più alto nel proencefalo o in altre aree associate all'apprendimento spaziale tendevano ad avere prestazioni cognitive migliori nel labirinto dell'acqua, mentre i segnali di amiloide-beta nelle stesse aree del cervello non mostravano alcuna correlazione con gli esiti cognitivi nel labirinto.


I ricercatori hanno scoperto che una precedente risposta microgliale alla patologia amiloide nei topi transgenici proteggeva anche la densità sinaptica durante lo studio. Nello specifico, i topi transgenici con più alta espressione di TSPO a otto mesi avevano esiti cognitivi molto migliori nel labirinto dell'acqua e una maggiore densità sinaptica, come confermato dalle analisi di immunochimica.


"Questo studio fornisce la prima prova che il livello di attivazione microgliale potrebbe essere un predittore molto migliore delle prestazioni cognitive attuali e future rispetto ai livelli di amiloide-beta", ha osservato Brendel. "Tenendo a mente i limiti dei topi-modello, potrebbe essere cruciale modificare lo stato di attivazione microgliale di un individuo per migliorare il declino cognitivo futuro. Riteniamo che un'attivazione bilanciata delle microglia sia fondamentale per la prevenzione dei disturbi cognitivi".

 

 

 


Fonte: Society of Nuclear Medicine and Molecular Imaging (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Carola Focke, Tanja Blume, Benedikt Zott, Yuan Shi, Maximilian Deussing, Finn Peters, Claudio Schmidt, Gernot Kleinberger, Simon Lindner, Franz-Josef Gildehaus, Leonie Beyer, Barbara von Ungern-Sternberg, Peter Bartenstein, Laurence Ozmen, Karlheinz Baumann, Mario M. Dorostkar, Christian Haass, Helmuth Adelsberger, Jochen Herms, Axel Rominger, Matthias Brendel. Early and Longitudinal Microglial Activation but Not Amyloid Accumulation Predicts Cognitive Outcome in PS2APP Mice. Journal of Nuclear Medicine, 1 Apr 2019, DOI: 10.2967/jnumed.118.217703

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.