Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Stima del rischio di demenza a 10 anni: possibile prevenzione per individui ad alto rischio

Uno studio danese fornisce stime del rischio assoluto a 10 anni per la demenza specifica per età, sesso e variante comune nel gene APOE, che può aiutare a identificare i soggetti ad alto rischio, e che possono potenzialmente beneficiare di una prevenzione mirata precoce. Lo studio è pubblicato sul Canadian Medical Association Journal.


La demenza è una delle cause principali di disabilità per gli anziani di tutto il mondo, ma attualmente non è disponibile alcun trattamento efficace. La riduzione dei suoi fattori di rischio può potenzialmente ritardare o prevenire lo sviluppo della malattia. L'età, il sesso e le varianti comuni nel gene APOE identificano soggetti ad alto rischio con il maggior potenziale di beneficiare di interventi mirati per ridurre i fattori di rischio.


La proteina apolipoproteina E (APOE) è fondamentale per metabolizzare il colesterolo e per eliminare la proteina amiloide-beta dal cervello negli individui con Alzheimer.


"Si è stimato di recente che un terzo dei casi di demenza può essere prevenuto. Secondo la Commissione Lancet, l'intervento precoce su ipertensione, fumo, diabete, obesità, depressione e perdita dell'udito può rallentare o prevenire lo sviluppo della malattia. Se questi individui ad alto rischio potessero essere identificati, si potrebbe iniziare una prevenzione mirata con la riduzione del fattore di rischio PRIMA che la malattia si sia sviluppata, ritardando così l'inizio della demenza, o impedendola", ha detto Ruth Frikke-Schmidt, professoressa dell'Università di Copenhagen e del Dipartimento di Biochimica Clinica del Rigshospitalet di Copenhagen.


Lo studio ha esaminato i dati di 104.537 persone di Copenaghen, e li ha collegati alle diagnosi di demenza. I ricercatori hanno scoperto che una combinazione di età, sesso e della variante comune nel gene APOE, potrebbe identificare i gruppi con un rischio alto, del 7% per le donne e del 6% per gli uomini da 60 a 70 anni; del 16% e 12%, rispettivamente, da 70 a 80 anni; e del 24% e 19%, rispettivamente, per chi ha più di 80 anni.


La generalizzabilità dello studio è limitata in quanto includeva solo persone bianche di origine europea.


"Le attuali stime assolute del rischio di demenza a 10 anni, per età, sesso e variante comune nel gene APOE, hanno il potenziale di identificare soggetti ad alto rischio per interventi preventivi precoci mirati", concludono gli autori.

 

 

 


Fonte: Canadian Medical Association Journal via ScienceDaily - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Katrine L. Rasmussen, Anne Tybjærg-Hansen, Børge G. Nordestgaard, Ruth Frikke-Schmidt. Absolute 10-year risk of dementia by age, sex andAPOEgenotype: a population-based cohort study. Canadian Medical Association Journal, 2018; 190 (35): E1033 DOI: 10.1503/cmaj.180066

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Il litio potrebbe spiegare, e trattare, l'Alzheimer?

19.08.2025 | Ricerche

Qual è la prima scintilla che innesca la marcia ruba-memoria del morbo di Alzheimer (MA)...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)