Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio su monaci rivela quale tratto taglia a metà il rischio di Alzheimer

Un ricerca ha rilevato che se siamo coscienziosi abbiamo la metà del rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA). Le persone che sono coscienziose, scrupolose, tendono ad essere più organizzate, responsabili e in controllo dei loro impulsi.


Gli autori dello studio spiegano:

"La coscienziosità (ad esempio," Sono una persona produttiva che fa sempre il suo lavoro") si riferisce alla tendenza ad essere autodisciplinati, scrupolosi e propositivi".


Sono anche più propensi a seguire i loro doveri e obblighi. Lo studio, su centinaia di monache e monaci, ha scoperto che coloro che erano più produttivi e affidabili avevano meno probabilità di essere colpiti dal MA.


Le persone con un alto grado di coscienziosità avevano anche maggiori probabilità di sperimentare un declino cognitivo più lento con l'età e un minor rischio di lieve compromissione cognitiva (un fattore di rischio per il MA).


I risultati provengono da uno studio su 997 suore, preti e monaci anziani, nessuno dei quali aveva la demenza all'inizio dello studio. Molti sono stati seguiti per più di un decennio. I cervelli di coloro che sono morti sono stati esaminati per rilevare i marcatori di MA.


Lo studio ha rivelato che quelli con i più alti livelli di coscienziosità avevano un rischio inferiore dell'89% di sviluppare il MA rispetto a quelli con i livelli più bassi.


Sorprendentemente, i risultati non possono essere spiegati dalla vita più sana delle persone coscienziose. Al contrario, gli autori scrivono che potrebbe dipendere in parte dall'istruzione:

"... la coscienziosità è un costante predittore delle prestazioni accademiche e professionali. Sia i livelli di rendimento scolastico/lavorativo che la natura delle esperienze professionali sono stati associati al rischio di MA.

Le persone altamente coscienziose possono avere un'esposizione più intensa a queste esperienze educative e professionali rispetto alle persone meno coscienziose e quindi ricavare ulteriori benefici".


Essere coscienziosi può anche essere un tampone contro lo stress della vita, scrivono:

"La coscienziosità è associata ad un livello più alto di resilienza e maggiore affidamento sul far fronte orientato ai compiti.

Questi fattori potrebbero ridurre le conseguenze negative degli eventi avversi della vita e del disagio psicologico cronico, che sono stati associati al rischio di demenza in età avanzata".

 

 

 


Fonte: Psyblog (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Robert S. Wilson, Julie A. Schneider, Steven E. Arnold, Julia L. Bienias, David A. Bennett. Conscientiousness and the Incidence of Alzheimer Disease and Mild Cognitive Impairment. Arch Gen Psychiatry. 2007;64(10):1204-1212. doi: 10.1001/archpsyc.64.10.1204

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)