Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'analisi del liquido spinale consente una diagnosi più accurata dell'Alzheimer

Un nuovo studio dell'Università di Gothenburg in Svezia, mostra come l'analisi del liquido spinale può aiutare a individuare la malattia di Alzheimer in una fase molto precoce.

I ricercatori dietro lo studio sperano che le loro scoperte contribuiranno a una maggiore innovazione nel mondo per questo tipo di metodo diagnostico.

Si tratta sempre di biomarcatori, sostanze che si trovano a livelli anormalmente alti o bassi in pazienti che in seguito svilupperanno l'Alzheimer. I biomarcatori più comuni da identificae per i ricercatori nel liquido spinale dei pazienti con Alzheimer sono proteine e peptidi (brevi catene di amminoacidi). "La novità del nostro studio è che i biomarcatori sono veramente buoni, migliori che in passato, perchè lo studio è stato condotto con estrema cura con partecipanti identificati attraverso studi clinici e ben realizzato e analisi di laboratorio controllate", dice il docente Johan Svensson, che lavora nel gruppo di ricerca del professore Kaj Blennow all'Accademia Sahlgrenska, coinvolto da molto tempo nella ricerca dello sviluppo di questi marcatori e convinto sostenitore del loro uso.

Un totale di 60 pazienti con demenza hanno preso parte allo studio, insieme con 20 controlli sani. "Abbiamo misurato i livelli dei biomarcatori nel fluido spinale e abbiamo scoperto che alti livelli di queste sostanze confermano la diagnosi di Alzheimer con un alto grado di precisione rispetto ai livelli nei controlli sani e nei pazienti con altre forme di demenza", spiega Svensson. "Abbiamo anche visto che i pazienti che non avevano ancora soddisfatto tutti i criteri clinici per l'Alzheimer avevano livelli simili di biomarcatori nel liquido spinale di pazienti che avevano sviluppato la malattia in pieno".

Il gruppo di ricerca conclude che queste misurazioni possono anche essere utilizzate per identificare l'Alzheimer nelle fasi precoci della malattia. In tali casi, i biomarcatori possono essere utilizzati per identificare quei pazienti con sintomi lievi che hanno più probabilità di trarre beneficio dal trattamento. "Se un farmaco che influenza il decorso della malattia sarà disponibile, probabilmente sarà più efficace durante le prime fasi, e questi biomarcatori potrebbero essere utilizzati nello sviluppo di un tale farmaco", afferma Svensson.

Lo studio sarà pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease.

 


Fonte: Materiale della Università di Göteborg, via AlphaGalileo.

Riferimento: Per Johansson, Niklas Mattsson, Oskar Hansson, Anders Wallin, Jan-Ove Johansson, Ulf Andreasson, Henrik Zetterberg, Kaj Blennow and Johan Svensson. Cerebrospinal Fluid Biomarkers for Alzheimer's Disease: Diagnostic Performance in a Homogeneous Mono-Center Population. Journal of Alzheimer's Disease, 2011; DOI: 10.3233/JAD-2011-101878

Pubblicato su ScienceDaily il 19 aprile 2011 Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

 

Notizie da non perdere

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)