Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Marcatore del sangue indica gravità dell'Alzheimer

Una nuova ricerca mostra che i livelli di una particolare proteina sono in grado di indicare la gravità della malattia di Alzheimer, ma non serve come segnale precoce di presenza della malattia.

Eppure, "i risultati sono utili perché rivelano che i segni dell'Alzheimer si annidano nel sangue", ha detto uno dei co-autori dello studio.

"Quello che è promettente è che possiamo ottenere questi segnali chiari" attraverso un indicatore noto come biomarcatore, ha detto Monique Breteler, epidemiologo del Medical Center dell'Università di Rotterdam in Olanda. "E' solo una questione di tempo e risorse, per trovare i marcatori o il gruppo di marcatori nel sangue che possono essere usati per aiutare a prevedere o diagnosticare la malattia."

L'Alzheimer, che deruba le sue vittime dei loro ricordi, colpisce circa 5,2 milioni di persone negli Stati Uniti. Tale numero è destinato a crescere a ben 7,7 milioni di americani entro il 2030 con l'invecchiamento della popolazione. Al momento, i medici non possono diagnosticare il morbo con certezza durante la vita dei pazienti, può solo essere diagnosticato con certezza dopo la morte.

Gli scienziati sanno da tempo che ci sono livelli più elevati di una proteina chiamata clusterina nel sangue delle persone affette da Alzheimer, ha detto Breteler, e recenti ricerche hanno collegato le variazioni nella proteina alla malattia. Tali risultati, a loro volta, aumentano le possibilità che la proteina possa effettivamente essere un fattore che causa l'Alzheimer, ha detto. Se è così, i medici potrebbero essere in grado di diagnosticare la malattia nella fase iniziale e forse anche cercare di fermarla nel suo corso. Purtroppo, il nuovo studio ha rivelato i limiti nella sperimentazione della clusterina.

Dal 1997-1999, i ricercatori hanno testato i livelli delle proteine in 60 persone con Alzheimer e un gruppo scelto a caso di 926 persone e anche in 156 persone con diagnosi di Alzheimer prima del 2007. Hanno scoperto che quelli con i più alti livelli di clusterina avevano anche maggiori probabilità di avere l'Alzheimer, anche dopo che i risultati sono stati corretti da fattori quali età, livello di istruzione e sesso. I malati di Alzheimer con i più alti livelli avevano lo stato peggiore della malattia.

"Al momento, un uso potenziale dell'esame della clusterina nel sangue, potrebbe essere quello di prevedere un rapido declino nei pazienti di Alzheimer", ha dichiarato Greg Cole, direttore associato del Centro Alzheimer alla University of California di Los Angeles, aggiungendo"... ma non credo che sia pronto per tale uso". Il dottor James R. Burke, direttore della Memory Disorders Clinic del Duke University Medical Center, ha identificato un potenziale problema con una tale prova: "i livelli di clusterina non si differenziano se una persona ha l'Alzheimer o la demenza vascolare, una forma di senilità relativa al flusso di sangue alterato", ha detto Burke, "quindi le misure di clusterina non sembrano essere clinicamente utili. Anche così, ricerche come questo recente studio, sono importanti per evitare  l'adozione diffusa di esami che non sono utili per rispondere a quesiti clinici, come ad esempio: 'Avrò l'Alzheimer?'".

 


Lo studio compare nel numero del 6 aprile del Journal of American Medical Association.

 

Fonti: Monique M.B. Breteler, MD, Ph.D., epidemiologo, University Medical Center di Rotterdam, Paesi Bassi; Greg Cole, Ph.D., professore, medicina e neurologia e direttore associato, Alzheimer's Center, University of California di Los Angeles, e direttore associato, ricerca, Ricerca geriatrica, Formazione e Centro Clinico, Greater Los Angeles Veterans Administration System; James R. Burke, MD, Ph.D., direttore, Memory Disorders Clinic e professore associato di medicina al Duke University Medical Center, Durham, NC; 6 aprile 2011, Journal of American Medical Association.

Pubblicato su HealthDay News il 5 aprile 2011 Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

[Dana Territo] Sii delicato e paziente quando parli ad amici e familiari della…

30.09.2025 | Esperienze & Opinioni

Come parlare alla famiglia della mia diagnosi di Alzheimer?

È difficile discerne...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)