Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'insulina potrebbe essere terapia per l'Alzheimer

Una nuova ricerca clinica di endocrinologi dell'Università di Buffalo ha scoperto che un basso dosaggio di insulina può reprimere l'espressione nel sangue di quattro precursori delle proteine coinvolte nella patogenesi dell'Alzheimer.

La ricerca, pubblicata lo scorso mese di Marzo online su Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, suggerisce che l'insulina potrebbe avere un nuovo e potente ruolo da svolgere nella lotta contro l'Alzheimer.

"I nostri risultati mostrano chiaramente che l'insulina ha il potenziale per essere sviluppata come agente terapeutico per l'Alzheimer, per il quale nessun trattamento soddisfacente è attualmente disponibile", dice Paresh Dandona, MD, PhD, UB professore e ricercatore di medicina presso la Scuola di Medicina e Scienze Biomediche e autore senior dello studio. Una delle quattro proteine che lo studio mostra di poter essere soppresse dall'insulina, è un precursore della proteina beta amiloide, il componente principale delle placche considerate il segno distintivo dell'Alzheimer. I risultati dimostrano, inoltre, per la prima volta che le quattro proteine precursori studiate sono espresse nelle cellule mononucleate periferiche, globuli bianchi che sono una componente importante del sistema immunitario.

Il documento si basa sul precedente lavoro dei ricercatori della UB che dimostra che l'insulina ha un effetto anti-infiammatorio potente e rapido nelle cellule mononucleate periferiche. E si basa anche sulla ben nota associazione tra obesità, diabete di tipo 2 e infiammazione cronica di basso grado, così come resistenza all'insulina, tutte condizioni che manifestano una prevalenza significativamente maggiore nell'Alzheimer.

Nello studio, a 10 obesi e diabetici di tipo 2 sono state somministrate due unità da ml 100 di insulina per ora in un periodo di quattro ore. I pazienti stavano tutti prendendo farmaci per via orale per curare il diabete, nessuno di loro era stato trattato con insulina o altre sostanze antiossidanti o antinfiammatori non steroidei. Il gruppo di controllo ha ricevuto destrosio al 5 per cento ogni ora o normale soluzione fisiologica. L'insulina a basse dosi ha soppresso l'espressione della proteina precursore dell'amiloide, da cui deriva la beta amiloide. Ha inoltre soppresso la presenilina-1 e la presenilina-2, le due subunità dell'enzima che converte il precursore della proteina amiloide in beta amiloide, formando le placche amiloidi. L'insulina ha inoltre soppresso il chinasi sintasi glicogeno, che fosforila, o si aggiunge a un altro gruppo fosfato, un'altra proteina neuronale, la tau, per formare i grovigli neurofibrillari, l'altra componente importante dell'Alzheimer nel cervello.

"I nostri dati mostrano, per la prima volta, che le cellule mononucleate periferiche esprimono alcune delle proteine chiave coinvolte nella patogenesi della malattia di Alzheimer", spiega Dandona. "Essi dimostrano che queste cellule possono essere utilizzati per indagare l'effetto di potenziali terapie dell'Alzheimer sulle proteine chiave coinvolte nella malattia. Ancora più importante, è probabile che l'insulina ha un effetto cellulare diretto su questi proteine precursori, esercitando anche altre azioni anti-infiammatorie. Se questo effetto dell'insulina viene dimostrato (da studi più ampi) di essere sistemico, allora l'insulina può anche essere un potenziale agente terapeutico nel trattamento dell'Alzheimer. La sfida è fornire insulina direttamente nel cervello, evitando così il suo effetto ipoglicemizzante."

Fortunatamente, dice Dandona, un precedente studio preliminare ha dimostrato che la somministrazione di insulina intranasale può portare alla sua entrata nel cervello attraverso i nervi olfattivi e che la sua assunzione può migliorare la funzione cognitiva nei pazienti con Alzheimer. Tuttavia, egli avverte, la modalità d'azione non è conosciuta. "Il nostro studio fornisce un potenziale meccanismo razionale", dice.

Hanno contribuito allo studio, tutti dal laboratorio di Dandona, Islam Mohamed; Husam Ghanim, PhD, assistente professore di ricerca in medicina; Chang Ling Sia; Sandeep Dhindsa, assistente professore di medicina; Sonny Dandona; Antoine Makdissi, assistente professore di medicina; e Ajay Chaudhuri, MD, professore associato di medicina.

 


Fonte: Materiale fornito dall' University at Buffalo.

Riferimento: P. Dandona, I. Mohamed, H. Ghanim, C. Ling Sia, S. Dhindsa, S. Dandona, A. Makdissi, A. Chaudhuri. Insulin Suppresses the Expression of Amyloid Precursor Protein, Presenilins, and Glycogen Synthase Kinase-3 in Peripheral Blood Mononuclear Cells . Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism , 2011; DOI: 10.1210/jc.2010-2961

Pubblicato su ScienceDaily il 2 Aprile 2011  Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.