Iscriviti alla newsletter

Qual'è la decisione migliore, chi deve prenderla?

Qual è la decisione migliore, chi deve prenderla?

In ogni situazione di caregiving, ci sono sempre decisioni difficili da prendere. La più difficile potrebbe essere: "Chi prenderà le decisioni?"


Alcuni esperti di assistenza agli anziani raccomandano di coinvolgere "quanti più familiari possibile" in questo processo. Io raccomando di limitarsi a quei familiari che saranno effettivamente coinvolti nel processo assistenziale. Sarebbe utile anche chiedere ai membri del team sanitario della persona cara di avere un ruolo di "consulenza".


Sfortunatamente, le decisioni del caregiving spesso si parano di fronte senza preavviso, a seguito di un episodio acuto come un ictus o un infarto. Sorgono emozioni; lo stress è pervasivo; la privazione del sonno (ricorda, questa è una forma di tortura) intorpidisce la tua mente e impoverisce il tuo corpo.


E dovresti prendere decisioni razionali? Calmati. Respira profondamente.


Le due persone la cui vita sarà maggiormente colpita sono chi riceve la cura e il caregiver principale. È essenziale includere il ricevitore, se è cognitivamente capace. Altrettanto importante è la prospettiva del caregiver. Le decisioni dovrebbero tenere in considerazione quale potrebbe essere la migliore decisione per entrambi. Le loro prospettive spesso differiscono. Il compromesso potrebbe essere la parola chiave.


Un articolo online su www.caregiverslibrary.org descrive la risoluzione di maggior successo come quella che:

  • ha il minor numero di conseguenze indesiderabili;
  • fa appello con più forza al caregiver e al ricevente;
  • e ha il maggior sostegno da parte degli altri familiari coinvolti.


Un'altra affermazione significativa in questo articolo è: "Il membro della famiglia che dovrebbe avere più peso è colui che sta per essere maggiormente colpito dalla decisione".


Lascia che faccia un esempio. Una donna anziana (sui 75) sarà caregiver del marito che è tornato dall'ospedale con una nuova diagnosi di insufficienza cardiaca congestizia e ha molti altri problemi di salute. Una figlia adulta di mezza età che vive in casa - ma lavora a tempo pieno - aiuterà la mamma a prendersi cura di suo padre.


Dopo solo pochi giorni, la moglie è sfinita, soprattutto per il fatto di aiutare suo marito nei suoi numerosi viaggi notturni in bagno. Ogni volta che si sveglia, lui aspetta che lei venga ad aiutarlo mentre è seduto sul lato del letto. Lei confida, con rimorso, "Non sono fisicamente in grado di tirarlo su".


La sua soluzione a questo problema è ottenere un letto d'ospedale (che è già stato suggerito dall'infermiera a domicilio). Hanno una stanza in più; il letto e una comoda al suo fianco sarebbero l'ideale. Ma il marito esita all'idea, e la figlia si schiera con suo padre. "Se papà non vuole dormire in un letto d'ospedale, non dovrebbe essere costretto a farlo". Amen.


Quindi, se tu facessi parte del consiglio di famiglia, come voteresti?


Se la schiena della moglie si rompe, è finita per i suoi giorni di caregiving; infatti, dovrà a sua volta richiedere un caregiver. Se il marito volesse anche solo provare, potrebbe scoprire che un letto d'ospedale aumenta il suo comfort e gli consente maggiore indipendenza e mobilità.


Sembra che la sua obiezione sia dovuta più all'«idea» di aver bisogno di un letto d'ospedale, piuttosto che al letto reale (che, a proposito, trovava comodo e soddisfacente mentre era ricoverato).


Qualcuno deve spiegare queste possibilità al marito e alla figlia - ma chi? Ho suggerito che questo sarebbe un buon ruolo per l'infermiera domiciliare, che potrebbe spiegare i benefici dal punto di vista terapeutico di un letto d'ospedale, per chi lo usa e per chi lo dà.


Io voto con il caregiver, che sarà il più colpito da questa decisione.


Cito da Carol Whitlatch PhD (American Journal of Nursing, settembre 2008):

"Il benessere di chi dà e di chi riceve le cure dipende dall'equilibrio tra i bisogni e i desideri del ricevente e la capacità del caregiver di soddisfarli"

 

 

 


Fonte: Ruth Z. W. Johnson, scrittrice, editorialista, conferenziere e caregiver familiare.

Pubblicato su The Times News (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

La demenza ci fa vivere con emozioni agrodolci

23.05.2023

Il detto è: dolce è la vita. E, anche se vorremmo momenti costantemente dolci, la vita s...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Farmaci per il sonno: limitazioni e alternative

18.04.2023

Uno studio pubblicato di recente sul Journal of Alzheimer's Disease è l'ultima ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.