Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Test clinico con impulsi magnetici per fermare l'Alzheimer

Test clinico con impulsi magnetici per fermare il progredire dell'AlzheimerLa Dott.ssa Rishanthi Sivakumaran crea punti di riferimento sul capo di Micheline Morency nel laboratorio di stimolazione magnetica transcranica della McGill University di Montreal. Foto: Peter McCabe

Serge Gervais dice di non riuscire ad assistere passivamente mentre sua moglie di 42 anni sta lentamente perdendo la memoria. Lei ha avuto una diagnosi di Alzheimer (MA), una malattia degenerativa del cervello che distrugge le cellule cerebrali.


Perciò Gervais ha cercato su internet i modi per alleviare i sintomi, dalle terapie farmacologiche all'olio di cannabis, e ha trovato una sperimentazione clinica internazionale a Montreal, gestita dalla McGill University. Lo studio usa impulsi magnetici per stimolare il cervello.


I ricercatori stanno cercando di scoprire se gli impulsi magnetici applicati al cuoio capelluto possono fermare l'inesorabile declino dell'MA. "Non mi aspetto miracoli", ha detto Gervais al laboratorio di Stimolazione Magnetica Transcranica (SMT) della MU, mentre sua moglie Micheline Morency, di 62 anni, aspettava il trattamento. "Se Micheline rimane stabile, è grandioso", ha detto. "Ma se c'è un miglioramento, beh, sarebbe ancora meglio".


Una bobina elettromagnetica è posta sul cuoio capelluto, e il suo campo magnetico pulsante produce correnti elettriche che stimolano le cellule nei lobi frontali del cervello. In questo studio, la SMT dura circa 20 minuti al giorno, da 2 a 4 settimane.


La Morency è tra i primi pazienti reclutati nello studio di Montreal gestito dalla neuropsicologa Lisa Koski della MU, il cui laboratorio è sul terreno dell'ex ospedale Royal Victoria. Il suo team spera di reclutare un totale di 100 partecipanti a livello locale per completare lo studio.


Il laboratorio della Koski è l'unico in Quebec - con siti gemelli in Manitoba e in Australia - che ora cerca partecipanti con MA di stadio iniziale o intermedio per lo studio in doppio cieco e controllato con placebo; il che significa che né i pazienti né i tecnici sanno chi sta ricevendo una terapia vera e chi una terapia finta. Coloro che otterranno il trattamento fasullo riceveranno un trattamento attivo dopo che sarà trascorso il periodo di studio di sei mesi.


Questa tecnologia non invasiva e indolore è usata dal 1985 per trattare la depressione e l'ansia, di solito dopo che i farmaci e la psicoterapia non funzionano. Ora viene provata per altre condizioni. Il progetto si basa sui risultati di un precedente esperimento di Zahra Moussavi, docente di ricerca in ingegneria biomedica all'Università di Manitoba.


Inizialmente, la Moussavi aveva fondato un laboratorio di SMT per il trattamento dell'MA in Manitoba con il sogno di aiutare la propria madre a combattere una condizione inesorabile che la trasformava in una paziente confusa e ansiosa. "Volevo vederla, anche solo pochi minuti, come era prima dell'MA", ha detto la Moussavi. "Non è successo; mia madre è morta un mese dopo che il mio laboratorio ha iniziato a funzionare".


Per onorare la memoria di sua madre, la Moussavi ha condotto uno studio pilota con 10 volontari, ciascuno in una fase diversa di gravità dell'MA. I risultati sono stati così incoraggianti che due anni fa, la Moussavi ha ricevuto 1,8 milioni di dollari dal Weston Brain Institute, un'organizzazione privata che finanzia la ricerca sulle malattie cerebrali dell'invecchiamento, per lanciare questo ampio studio clinico sulla SMT per MA.


Ciò che la Moussavi aveva scoperto è che l'applicazione di impulsi magnetici al cervello era efficace per chi ha l'MA allo stadio iniziale e moderato. Ha migliorato la memoria e altre funzioni cognitive per le persone in fase precoce, e chi era nelle fasi avanzate della malattia è rimasto stabile, finché riceveva il trattamento.


La Koski ha osservato che i partecipanti possono anche continuare con le loro attuali terapie farmacologiche, la SMT è complementare ad altre terapie che i pazienti potrebbero già usare, ha detto. "Nonostante i progressi nella ricerca sulla demenza, non sappiamo ancora come prevenire l'MA o fermare la sua progressione", ha detto la Koski. "Speriamo di usare la SMT per aiutare a rallentare la progressione dell'MA in pazienti con stadi precoci e moderati della malattia. L'effetto potrebbe non durare per sempre, ma speriamo di portare a queste persone una migliore qualità della vita".

 

 

 


Fonte: Charlie Fidelman in Montreal Gazette (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)