Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Esercizio e stimolazione cognitiva possono ridurre l'MCI, precursore dell'Alzheimer

I medici dovrebbero raccomandare l'esercizio fisico e l'allenamento cognitivo per i pazienti con lieve decadimento cognitivo - un precursore comune della demenza di tipo Alzheimer - secondo le nuove linee guida pubblicate il 27 dicembre 2017 su Neurology®.


Il gruppo di studio suggerisce anche che ci sono poche prove che gli inibitori della colinesterasi - farmaci usati per trattare la demenza di Alzheimer - siano efficaci nelle persone con lieve decadimento cognitivo (MCI, Mild Cognitive Impairment).


L'American Academy of Neurology ha convocato un gruppo di esperti del settore per rivedere la letteratura sulla prevalenza, la prognosi e il trattamento dell'MCI e aggiornare le precedenti linee guida AAN del 2001. Il gruppo ha confermato che l'MCI è comune nelle popolazioni più anziane e la sua prevalenza aumenta con l'età e con un livello di istruzione inferiore. Le persone con MCI hanno un rischio più alto di progredire verso la demenza rispetto ai controlli di età corrispondente.


Daniel Marson PhD/JD, professore emerito del Dipartimento di Neurologia dell'Università dell'Alabama di Birmingham, membro del gruppo e coautore delle nuove linee guida, ha detto: "Il gruppo di lavoro ha affrontato quattro questioni di base: Qual è la prevalenza di MCI nella popolazione generale? Qual è la prognosi per i pazienti con diagnosi di MCI in termini di progressione verso una diagnosi di demenza, e come si confronta con i coetanei della popolazione generale? Quali trattamenti farmacologici sono efficaci per i pazienti con diagnosi di MCI? E quali trattamenti non farmacologici sono efficaci per i pazienti con diagnosi di MCI?".


Alcune delle raccomandazioni del gruppo di esperti sono:

  • I medici dovrebbero valutare l'MCI con strumenti validati in scenari appropriati.
  • I medici devono valutare i pazienti con MCI per i fattori di rischio modificabili, valutare la compromissione funzionale e valutare e trattare i sintomi comportamentali / neuropsichiatrici.
  • I medici dovrebbero monitorare nel tempo lo stato cognitivo dei pazienti con MCI.
  • Dovrebbero essere sospesi, quando possibile, i farmaci che provocano alterazioni cognitive e si dovrebbero trattare i sintomi comportamentali.
  • I medici possono scegliere di non offrire inibitori della colinesterasi; se lo fanno, devono prima informare della mancanza di evidenze.
  • I medici dovrebbero raccomandare l'esercizio fisico regolare.
  • I medici possono raccomandare un allenamento cognitivo.
  • I medici dovrebbero discutere con i pazienti di MCI e le relative famiglie di diagnosi, prognosi, pianificazione a lungo termine e la mancanza di opzioni di medicina efficaci e possono discutere della ricerca sui biomarcatori.

"L'assistenza alle persone con MCI continua ad evolvere, e l'identificazione precoce, la diagnosi e l'informazione sono importanti per i pazienti con MCI e le loro famiglie", ha detto Marson. "Nel caso i medici non siano esperti nel prendersi cura dei bisogni cognitivi e comportamentali o psichiatrici delle persone con MCI, riferirle a specialisti appropriati è una parte importante del paradigma terapeutico coerente con le raccomandazioni delle linee guida".

 

 

 


Fonte: Bob Shepard in University of Alabama at Birmingham (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ronald C. Petersen, Oscar Lopez, Melissa J. Armstrong, Thomas S.D. Getchius, Mary Ganguli, David Gloss, Gary S. Gronseth, Daniel Marson, Tamara Pringsheim, Gregory S. Day, Mark Sager, James Stevens and Alexander Rae-Grant. Practice guideline update summary: Mild cognitive impairment. Report of the Guideline Development, Dissemination, and Implementation Subcommittee of the American Academy of Neurology. Neurology, First published 27Dec2017, DOI: 10.1212/WNL.0000000000004826

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.