Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La proteina Tau forma complessi tossici con le membrane cellulari

Il cervello dei pazienti con Morbo di Alzheimer (MA) contiene grovigli caratteristici all'interno dei neuroni, che si formano quando una proteina chiamata Tau si aggrega in fibrille contorte. Di conseguenza, i sistemi di trasporto dei neuroni si disintegrano, i nutrienti essenziali non possono più passare e le cellule iniziano a morire, influenzando le funzioni del cervello e dando origine ai sintomi della malattia.


Dato il suo ruolo nella patologia dell'MA, la proteina Tau è stata ampiamente studiata. Visti i diversi studi clinici falliti di recente sulle terapie che puntano l'amiloide, la Tau è diventata uno degli obiettivi terapeutici perseguiti più attivamente per l'MA.


Tuttavia, rimangono ancora domande su come la Tau si diffonde nel cervello e come uccide i neuroni. È stato dimostrato che la membrana cellulare ha un ruolo nel regolare le proprietà di aggregazione e le funzioni fisiologiche della Tau, ma non capiamo ancora come l'interazione tra la Tau e le membrane lipidiche possa portare alla perdita di neuroni nell'MA.


Ora, il laboratorio di Hilal Lashuel all'EPFL, in collaborazione con il laboratorio di Thomas Walz della Rockefeller University, ha scoperto che le singole proteine ​​Tau interagiscono con, e distruggono, la membrana cellulare dei neuroni. Questa distruzione dà origine a complessi altamente stabili composti da diverse proteine ​​Tau e da molecole di grasso (fosfolipidi) dalla membrana.


Studi successivi hanno mostrato che i complessi di proteine ​​/ fosfolipidi sono assorbiti più facilmente dai neuroni rispetto alla forma a fibrilla della proteina e inducono tossicità nei neuroni primari dell'ippocampo in vitro. (L'ippocampo è il luogo in cui viene elaborata la memoria e la perdita dei neuroni dell'ippocampo è un sintomo classico dell'MA). I complessi erano rilevabili con un anticorpo (MC-1) usato come standard per rilevare le conformazioni patologiche di Tau, nel senso che condividono alcune caratteristiche della forma patologica della proteina.


"Il nostro obiettivo era identificare la sequenza e i fattori strutturali che guidano l'interazione Tau con le membrane e la formazione di questi complessi in modo da riuscire a sviluppare strategie che interferiscono con la loro formazione e bloccare la loro tossicità", dice Nadine Ait Bouziad, la dottoranda di ricerca che ha guidato lo studio.


In collaborazione con il professor David Eliezer della Weill Cornell School of Medical Sciences di New York, i ricercatori hanno usato la risonanza magnetica nucleare (RMN) per ottenere informazioni sulla struttura della Tau nel nucleo dei complessi. Questa ha rivelato che i nuclei sono costituiti da due piccoli peptidi, ciascuno dei quali lungo solo sei aminoacidi. Questi peptidi sono chiamati PHF6* e PHF6, e hanno un ruolo importante nel guidare l'aggregazione e l'assemblaggio della Tau in fibrille. La loro presenza collega i complessi proteina / fosfolipidi allo sviluppo dell'MA.


Basandosi sulle loro scoperte, i ricercatori sono riusciti a produrre proteine ​​Tau mutanti. Le mutazioni introdotte hanno interrotto la capacità della Tau di interagire con le membrane cellulari, ma l'hanno fatto senza interferire con la sua capacità di formare fibrille. L'idea alla base di questo è che tali mutazioni possono essere usate per disaccoppiare questi due processi, consentendo ai ricercatori di investigare sull'effetto che hanno queste interazioni della membrana sulla funzione, l'aggregazione e la tossicità della Tau nelle colture di neuroni primari. Questo sarebbe un primo passo per ottenere un quadro più chiaro di come iniziano a formarsi i grovigli di Tau, il che sarebbe fondamentale se vogliamo sviluppare terapie efficaci per contrastare la loro tossicità.


"I nostri risultati indicano una nuova forma di complessi di proteina tau / fosfolipidi che potrebbero far parte di un meccanismo dipendente dalla membrana che regola la struttura, l'oligomerizzazione, la tossicità e probabilmente il suo traffico normale e aberrante tra, e all'interno, dei neuroni", dice Hilal Lashuel. "Sviluppando strumenti che ci consentono di rilevare, interrompere e/o puntare questi complessi, speriamo di identificare nuove strategie per inibire l'aggregazione, la tossicità e la patologia della Tau nel cervello di Alzheimer".

 

 

 


Fonte: Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Nadine Ait-Bouziad, Guohua Lv, Anne-Laure Mahul-Mellier, Shifeng Xiao, Gizem Zorludemir, David Eliezer, Thomas Walz & Hilal A. Lashuel. Discovery and characterization of stable and toxic Tau/phospholipid oligomeric complexes. Nature Communications 8, Article number: 1678 (2017) doi:10.1038/s41467-017-01575-4

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali colelgamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.