Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperte cellule staminali neuronali nelle membrane attorno al cervello: possiamo ora rigenerare i neuroni?



Mini Brain2.pngDei ricercatori del VIB, istituto di ricerca belga, hanno scoperto delle cellule inaspettate nelle membrane protettive che racchiudono il cervello, le cosiddette meningi.


Questi 'progenitori neurali' (cellule staminali che si differenziano in diversi tipi di neuroni) sono prodotti durante lo sviluppo embrionale.


La scoperta dimostra che i progenitori neurali presenti nelle meningi producono nuovi neuroni dopo la nascita, sottolineando l'importanza del tessuto meningeo, nonché il potenziale di queste cellule per lo sviluppo di nuove terapie per i danni cerebrali o le neurodegenerazioni.


Il documento di ricerca è stato pubblicato sulla rivista scientifica Cell Stem Cell.


Negli ultimi anni abbiamo notevolmente ampliato la comprensione della plasticità cerebrale, che è la capacità del cervello di crescere, svilupparsi, recuperare da infortuni e di adattarsi alle mutevoli condizioni per tutta la vita. Prima delle scoperte degli ultimi decenni, i neurologi pensavano che il cervello dopo l'infanzia diventasse 'statico'.


Questo dogma è cambiato, poiché i ricercatori trovano sempre più prove che il cervello è capace di auto-guarirsi e rigenerarsi nell'età adulta, grazie alla presenza delle cellule staminali. Tuttavia, si riteneva in genere che le cellule staminali neuronali risiedessero solo all'interno del tessuto cerebrale, non nelle membrane che lo circondano.

 

Le meningi: non più incomprese

Le meningi, che in passato si credeva fossero solo una protezione per smorzare gli urti meccanici, sono state storicamente sottostimate dalla scienza in termini di importanza neurologica indipendente. I dati raccolti dal team sfidano l'idea corrente che i precursori neurali (cellule staminali che danno origine ai neuroni) si possono trovare solo all'interno del tessuto reale del cervello.


Il Prof. Peter Carmeliet del VIB-KU Leuven, che ha diretto lo studio, scrive: "Le cellule staminali neuronali che abbiamo scoperto all'interno delle meningi si differenziano in neuroni pieni, elettricamente attivi e funzionalmente integrati nel circuito neuronale. Per dimostrare che le cellule staminali risiedono nelle meningi, abbiamo usato la tecnica estremamente potente del sequenziamento a cellula RNA singola, che può identificare la natura (firma genica complessa) delle singole cellule, in un modo finora inarrivabile".

 

Proseguire su futuri percorsi di ricerca

In termini di sviluppi futuri per questa scoperta, gli scienziati vedono anche le possibilità di tradurla in applicazioni cliniche, anche se è necessario altro lavoro.


Il Prof. Peter Carmeliet (VIB-KU Leuven) prosegue:

"Una domanda interessante è se queste cellule staminali neuronali nelle meningi possono portare a migliori terapie per i danni cerebrali o le neurodegenerazioni. Tuttavia, rispondere a questa domanda richiederebbe una migliore comprensione dei meccanismi molecolari che regolano la differenziazione di queste cellule staminali.

"Come sono attivate queste cellule staminali meningee ​​per diventare diversi tipi di neuroni? Possiamo 'dirottare' terapeuticamente il loro potenziale di rigenerazione per ripristinare la morte dei neuroni, per esempio, nell'Alzheimer, nel Parkinson, nella sclerosi laterale amiotrofica (SLA), e in altre patologie neurodegenerative?

"Inoltre, possiamo isolare alla nascita questi progenitori neurogenici dalle meningi e usarli per un trapianto in seguito? Questi risultati aprono opportunità di ricerca molto eccitanti per il futuro".

 

 

 


Fonte: VIB - Flanders Interuniversity Institute for Biotechnology (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Bifari et al. Neurogenic Radial Glia-like Cells in Meninges Migrate and Differentiate into Functionally Integrated Neurons in the Neonatal Cortex. Cell Stem Cell, November 2016 DOI: 10.1016/j.stem.2016.10.020

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.