Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La perdita del cromosoma Y è un fattore di rischio per l'Alzheimer

La perdita del cromosoma Y è un fattore di rischio per l'Alzheimer
La perdita nel tempo del cromosoma Y in lotti di cellule del sangue continua a crescere come spiegazione biologica del motivo per cui gli uomini, in media, vivono meno rispetto alle donne.


Oltre a questo, dei ricercatori hanno segnalato ieri 23 maggio 2016 sull'American Journal of Human Genetics di aver scoperto che gli uomini con campioni di sangue che mostrano la perdita del cromosoma Y hanno sviluppato l'Alzheimer con la stessa frequenza delle persone nate con il gene che dà loro il massimo del rischio della malattia.


Il lavoro sarà presentato alla conferenza annuale della European Society of Human Genetics.


"La maggior parte della ricerca genetica oggi si concentra su varianti di geni ereditati (mutazioni ereditate dalla prole), ma quello che stiamo vedendo sono le mutazioni post-zigotiche che si acquisiscono durante la vita", dice l'autore senior Lars Forsberg, ricercatore nel Dipartimento di Immunologia, Genetica e Patologia dell'Università di Uppsala, in Svezia. "Con i nuovi strumenti che analizzano le variazioni genetiche che si accumulano con l'età, possiamo aiutare a spiegare come si manifestano le malattie sporadiche come il cancro o l'Alzheimer", dice il primo autore Jan Dumanski.


Una di tali mutazioni post-zigotiche, presente nelle cellule dei maschi biologici, è la perdita del cromosoma Y a un certo grado nelle cellule del sangue. La perdita dell'Y avviene in un massimo del 17 per cento degli uomini ed è più probabile che si trovi negli uomini anziani e in quelli che fumano.


Questo studio estende l'idea che la perdita dell'Y, fattore di rischio già conosciuto del cancro (DOI: 10.1038/ng.2966), potrebbe essere un biomarcatore predittivo per una gamma più ampia di esiti scadenti di salute, in particolare per l'Alzheimer. E' ancora poco chiaro il motivo per cui la perdita dell'Y può essere collegata ad un aumento del rischio della malattia, ma gli autori ipotizzano che abbia a che fare con una ridotta prestazione del sistema immunitario.


I ricercatori hanno esaminato oltre 3.000 uomini per accertare l'eventuale associazione predittiva tra la perdita di Y nelle cellule del sangue e l'Alzheimer. I partecipanti provenivano da tre studi a lungo termine che hanno fornito regolarmente campioni di sangue: la European Alzheimer's Disease Initiative, l'Uppsala Longitudinal Study of Adult Men, e la Prospective Investigation of the Vasculature in Uppsala Seniors. In tutti i set di dati, quelli con la più alta frazione di cellule del sangue senza un cromosoma Y, hanno avuto costantemente più probabilità di ricevere la diagnosi di Alzheimer.


"La perdita dell'Y non è al 100 per cento predittiva che si avrà il cancro o l'Alzheimer"
, afferma Forsberg, aggiungendo che c'erano uomini nello studio che avevano la mutazione e hanno vissuto senza sintomi oltre 90 anni. "Ma in futuro, la perdita di Y nelle cellule del sangue può diventare un nuovo biomarcatore del rischio di malattia e, forse, la valutazione può fare la differenza nel rilevare e trattare precocemente i problemi".


Forsberg, Dumanski, e colleghi stanno per indagare l'effetto della perdita di Y in coorti più grandi ed esplorare in maggior dettaglio come essa conferisce rischio per tipi specifici di tumori e malattie. Hanno inoltre in programma di esaminare i cambiamenti cellulari causati dalla perdita di Y e come influisce su diversi tipi di cellule del sangue.

 

*****
Lo studio è stato finanziato dalla Fondazione Byggmästare Olle Enqvist, dal Consiglio Europeo della Ricerca, dalla Swedish Cancer Society, dal Consiglio Svedese della Ricerca, dalla Swedish Heart-Lung Foundation, e da Sci-Life-Lab-Uppsala.

 

 

 


Fonte: Cell Press via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Dumanski et al. Mosaic loss of chromosome Y in blood is associated with Alzheimer's disease. American Journal of Human Genetics, 2016 DOI: 10.1016/j.ajhg.2016.05.014

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.