Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificato nuovo biomarcatore che può predire l'insorgenza dell'Alzheimer

Identificato nuovo biomarcatore che può predire l'insorgenza dell'AlzheimerLa manifestazione di biomarcatori clinici nel liquido cerebrospinale nella progressione dell'Alzheimer. (Fonte: Elaborazione da Schindler & Holtzman 2016)E' stato identificato un marcatore dell'infiammazione cerebrale in pazienti che sono nelle fasi iniziali asintomatiche dell'Alzheimer, dai ricercatori della Ludwig-Maximilians-University, del Centro tedesco per le Malattie Neurodegenerative (DZNE), e dell'Institute for Stroke and Dementia Research (ISD) di Monaco di Baviera in Germania.


Questa molecola marcatore secreto, che può essere misurata con un prelievo di liquido cerebrospinale, può fornire ai medici un biomarcatore rapidamente rilevabile del passaggio da Alzheimer preclinico al deterioramento cognitivo e alla progressione verso la demenza piena.


Questa è la conclusione di uno studio multicentrico su un ampio gruppo di pazienti umani, pubblicato online su EMBO Molecular Medicine.


L'Alzheimer, un problema crescente nella popolazione odierna, è caratterizzato da placche di peptidi amiloidi e da aggregati di proteine ​​tau nelle cellule nervose. Capire le cause molecolari e i fattori di rischio è impegnativo, perché la maggior parte dei casi si sviluppano sporadicamente senza mutazioni genetiche ereditarie, e a causa della progressione graduale dei sintomi nel corso della malattia.


Riconoscere presto gli individui affetti sarebbe importante per aumentare le opzioni di trattamento e per facilitare gli studi clinici di nuove terapie. Tuttavia, la diagnostica preclinica attualmente disponibile si basa sulle forme di peptidi amiloidi e di proteine tau nel liquido cerebrospinale che non sono sufficientemente specifici, poichè gli individui che le esibiscono possono comunque mantenere le normali capacità cognitive per anni, prima di sviluppare la demenza.


Nel presente lavoro, i team guidati da Michael Ewers (ISD) e Christian Haass (DZNE) si sono concentrati sulla proteina TREM2, che agisce nelle cellule immunitarie cerebrali specializzate chiamate microglia, che eliminano il materiale tossico derivante da lesioni delle cellule nervose. Le microglia vengono attivate ​​durante la progressione dell'Alzheimer e possono mediare una risposta infiammatoria che è inizialmente protettiva, una nozione supportata anche da studi epidemiologici che collegano le mutazioni nel gene TREM2 all'aumento del rischio di Alzheimer e di altre malattie neurodegenerative.


Con uno studio trasversale su un'ampia coorte di pazienti con diversi livelli di compromissione cognitiva e diversi stadi della malattia, i ricercatori hanno scoperto che la quantità di un frammento di TREM2 nel liquido cerebrospinale era più alta durante le prime fasi caratterizzate da lievi sintomi di deterioramento cognitivo. I suoi livelli diminuiscono di nuovo nei pazienti in fase avanzata con demenza piena, riflettendo strettamente il profilo dell'attività delle microglia durante il corso della malattia.


Nell'insieme, questi risultati indicano che l'infiammazione mediata dalle microglia nel cervello può demarcare il passaggio dall'Alzheimer preclinico alla piena demenza. "Ora abbiamo il primo marcatore della capacità delle cellule immunitarie del cervello di rimuovere materiali tossici", dice Haass, "e il suo aumento molto tempo prima della demenza piena di Alzheimer dimostra che non c'è un danno precoce neuronale che ancora non influenza la memoria, ma che sta già attivando una risposta delle microglia".


E Ewers aggiunge: "Se questa risposta è davvero protettiva, allora la modulazione terapeutica dell'attività delle microglia potrebbe essere utile nei pazienti con Alzheimer di fase avanzata e con altri disturbi del cervello".

 

 

 


Fonte: EMBO (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Suárez-Calvet M, Kleinberger G, Caballero MA, Brendel M, Rominger A, Alcolea D, Fortea J, Lleó A, Blesa R, Gispert JD, Sánchez-Valle R, Antonell A, Rami L, Molinuevo JL, Brosseron F, Traschütz A, Heneka MT, Struyfs H, Engelborghs S, Sleegers K, Van Broeckhoven C, Zetterberg H, Nellgård B, Blennow K, Crispin A, Ewers M, Haass C. sTREM2 cerebrospinal fluid levels are a potential biomarker for microglia activity in early-stage Alzheimer's Disease and associate with neuronal injury markers. EMBO Molecular Medicine, March 2016 DOI: 10.15252/emmm.201506123

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.