Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


I baby-boomers potrebbero aiutare a svelare il segreto dell'Alzheimer

I baby-boomers potrebbero aiutare a svelare il segreto dell'AlzheimerMaurice, da Biggleswade, a 18 anni nell'esercito.

Degli scienziati sono convinti che dei baby boomers, monitorati per quasi 70 anni, potrebbe avere la chiave dei segreti della demenza. I ricercatori hanno iniziato a scansionare il cervello dei 500 membri della coorte di nascita studiata più a lungo del Regno Unito, nell'ambito degli sforzi per trovare una cura per l'Alzheimer.


Il gruppo - composto da persone nate tutte nella stessa settimana di marzo 1946 - è stato attentamente monitorato dalla nascita, con test di funzionalità del cervello, della memoria e del cuore e scansioni delle ossa e altre valutazioni di salute fisica.


Gli scienziati dicono che la ricchezza di dati già acquisiti implica che lo studio potrebbe fornire informazioni preziose sulla progressione della demenza, rivelando i primi segni della malattia e individuando i fattori di rischio sottostanti.


Ai membri del gruppo è stato chiesto di donare il loro cervello dopo la morte, nel primo studio importante che monitora la salute dei cittadini "dalla culla alla tomba". Questi 500 partecipanti provengono da uno studio dell'intera vita di 5.000 persone che ha già prodotto grandi risultati di ricerca, scoprendo mutazioni genetiche che aumentano il rischio di cancro al seno, e semplici test di resistenza che predicono l'aspettativa di vita.


Gli esperti hanno detto che il nuovo progetto offre la chance "rara ed eccitante" di svelare i misteri che stanno dietro alla malattia, che colpisce un anziano britannico su tre nel corso della vita. L'età è il fattore di rischio più grande della demenza, quindi il fatto che tutti i partecipanti allo studio siano nati nella stessa settimana, con abilità mentali testate a partire dagli otto anni, significa che è il migliore studio controllato di questo tipo, dicono gli esperti.

[...]

Tutti i 500 partecipanti saranno sottoposti a risonanza magnetica 3D del cervello nei prossimi mesi, con un "tracciante" radioattivo che identifica le placche che possono portare all'Alzheimer, e l'esercizio sarà ripetuto due anni dopo. Essi potranno anche fornire campioni di sangue, urine e DNA, in modo che i ricercatori possano cercare le "firme" che indicano precocemente la demenza, e aiutare a testarla.

[...]

Un uomo che sta prendendo parte alla ricerca ha detto di sperare che emergano spunti per aiutare le generazioni future, compresi i suoi due nipoti. Maurice, di 69 anni di Biggleswade nel Bedfordshire, ha detto: "Mia madre mi ha iscritto a questo [studio] dopo la guerra; come bambino e adolescente non ci pensi in realtà, ma quando si invecchia ti senti proprio impegnato, questo è veramente importante. Sono stato fortunato con la mia salute, ma ci sono molti coetanei che stanno peggio, e la partecipazione a questo studio può essere un modo utile per fare un po' di bene". L'ex magazziniere in pensione, che ha trascorso 25 anni nell'esercito, ha detto di aver deciso di donare il cervello al progetto di ricerca dopo la sua morte, nel tentativo di vederlo progredire.


Paul Ramsbottom, direttore della no-profit scientifica Wolfson Foundation, ha dichiarato: "La generazione del baby boom ha cambiato la società britannica. Ed ora questa coorte di bambini nati nella stessa settimana del 1946 ha il potenziale di contribuire a modellare la nostra comprensione della demenza. Le opportunità offerte da questo studio longitudinale su larga scala sono sia rare che emozionanti".


Lo studio globale ha monitorato 5.362 persone fin dalla loro nascita nel 1946. Di questi, 2.800 rimangono in follow-up attivo, e i dati sono usati da più di 800 ricerche diverse, che esaminano l'impatto della salute dei bambini sui risultati scolastici e sulla funzione cognitiva nella mezza età.


L'anno scorso lo studio ha rilevato che all'età di 53 anni dei semplici test di resistenza (forza di presa della mano, capacità di alzarsi rapidamente da una sedia, equilibrio su una gamba con gli occhi chiusi) prevedono l'aspettativa di vita. Coloro che erano andati male sui test avevano una probabilità quattro volte più alta di morire nel decennio successivo.

 

 

 


Fonte: Laura Donnelly in The Telegraph (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.