Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Test della pelle può dare informazioni sull'Alzheimer e il Parkinson

 

Degli scienziati hanno scoperto un test cutaneo che può gettare nuova luce sull'Alzheimer e sul Parkinson, secondo uno studio rilasciato ieri, che sarà presentato alla 67° riunione annuale dell'American Academy of Neurology a Washington (DC) dal 18 al 25 Aprile 2015.


Lo studio dimostra che le biopsie cutanee possono essere usate per rilevare i livelli elevati di proteine ​​anomale presenti nelle due malattie.


"Fino ad ora, la conferma patologica non era possibile senza una biopsia al cervello, per cui queste malattie spesso rimangono sconosciute fino a che la malattio non è progredita", ha detto l'autore dello studio Ildefonso Rodriguez-Leyva, MD, dell'Ospedale Centrale dell'Università di San Luis Potosi in Messico. "Abbiamo ipotizzato che, poichè la pelle ha la stessa origine del tessuto cerebrale nell'embrione, essa potrebbe anche mostrare le stesse proteine ​​anomali. Questo nuovo test offre un potenziale biomarcatore che potrebbe consentire ai medici di identificare e diagnosticare prima queste malattie".


Per lo studio, i ricercatori hanno acquisito biopsie cutanee di 20 persone con Alzheimer, 16 con Parkinson e 17 con demenza causata da altre condizioni e le hanno confrontate con quelle di 12 persone sane della stessa fascia di età. Hanno testato questi campioni di pelle per vedere se ci fossero i tipi specifici di proteine ​​alterate che indicano che una persona ha l'Alzheimer o il Parkinson.


Rispetto ai pazienti sani e a quelli con demenza causata da altre malattie, coloro che avevano l'Alzheimer o il Parkinson mostravano livelli 7 volte più elevati di proteina tau. Anche le persone affette da Parkinson avevano  un livello di alfa-sinucleina più alto di 8 volte rispetto al gruppo di controllo sano.


L'Alzheimer è classificato la sesta causa di morte negli Stati Uniti e 5,4 milioni di americani hanno attualmente questa diagnosi. Il Parkinson colpisce un milione di americani, con almeno 60.000 nuovi casi segnalati ogni anno.


"Sono necessarie ulteriori ricerche per confermare questi risultati, ma sono comunque entusiasmanti perché potenzialmente ci dicono che possiamo cominciare a usare le biopsie cutanee di pazienti viventi per studiare e imparare di più su queste patologie. Questo significa anche che il tessuto sarà disponibile molto più facilmente per essere esaminato dagli scienziati", ha detto Rodriguez-Leyva. "Questa procedura può essere usata per studiare non solo l'Alzheimer e il Parkinson, ma anche altre malattie neurodegenerative".

 

*****
Lo studio è stato finanziato dal Consiglio Nazionale della Scienza e della Tecnologia del Messico.

 

 

 

 

 


Fonte: American Academy of Neurology via Newswise (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)