Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il peperoncino è il futuro per ridurre l'obesità?

Non è il caso di precipitarsi a masticare chili di peperoncino, ma quei piccoli focosi frutti nativi americani potrebbero esserci di aiuto nella dieta.


Una grande percentuale della popolazione mondiale - un terzo tondo, secondo le stime dell'Organizzazione Mondiale della Sanità - è attualmente in sovrappeso o obesa.


Questa statistica sbalorditiva ha indotto molti scienziati di tutto il mondo a cercare il modo di affrontare l'obesità come priorità assoluta, e ora un gruppo di ricercatori dell'Università del Wyoming ha trovato il potenziale promettente nella capsaicina (l'ingrediente principale del peperoncino) come integratore della dieta.


La tentazione di mangiare cibi grassi è spesso così forte che, per molti, può far ignorare o sopprimere eventuali restrizioni dietetiche. Come soluzione a questo problema, un gruppo di ricercatori dell'Università del Wyoming ha sviluppato un nuovo approccio per stimolare il metabolismo energetico, senza la necessità di limitare l'apporto calorico.


Alla 59a riunione annuale della Biophysical Society a Baltimora nel Maryland (7-11 Febbraio 2015) i ricercatori del laboratorio del Dr. Baskaran Thyagarajan, all'Università del Wyoming, hanno descritto come la capsaicina alimentare possa stimolare la termogenesi e la combustione di energia attivando i suoi recettori, che sono espressi nelle cellule di grasso bianco e bruno.


Questo può aiutare a prevenire e gestire l'obesità e le altre complicazioni di salute correlate, come il diabete di tipo 2, l'ipertensione e le malattie cardiovascolari - anche se questo effetto non è ancora stato dimostrato in studi clinici controllati con cura.


"L'obesità è causata da uno squilibrio tra apporto calorico e dissipazione di energia", ha spiegato Vivek Krishnan, studente laureato che lavora nel laboratorio di Baskaran Thyagarajan alla Facoltà di Farmacia dell'Università del Wyoming, un gruppo di ricerca chiamato Baskilab. "Nel nostro corpo, le cellule di grasso bianco immagazzinano energia e le cellule di grasso bruno fungono da macchinario termogenico (calore prodotto dalla combustione dei grassi) per bruciare il grasso immagazzinato. La combinazione tra cibi ricchi di calorie e mancanza di attività fisica è la fonte dello squilibrio nel metabolismo che porta all'obesità". "Nel perseguire una strategia per la gestione dell'obesità, i dati di laboratorio del nostro gruppo hanno rivelato che la capsaicina dietetica [un «agonista» (iniziatore di una risposta) principale della proteina canale «recettore vanilloide potenziale transiente 1» (TRPV1)] sopprime l'obesità indotta da una dieta ricca di grassi".


Il Baskilab ha scoperto che l'obesità da dieta ricca di grassi, e la capsaicina dietetica - 0,01 per cento di capsaicina nella dieta ricca di grassi totale - ha impedito l'aumento di peso indotto da dieta ricca di grassi negli studi con topi wild type (normali), ma non nei topi che mancavano geneticamente della TRPV1. Inoltre, la capsaicina nella dieta non ha modificato l'assunzione di cibo o acqua in questi topi, "anche se ha aumentato significativamente l'attività metabolica e il dispendio energetico nei topi wild type nutriti con una dieta ricca di grassi, ma non per i topi che mancano geneticamente della TRPV1", scrive Krishnan.

Può essere rilevante perché:

L'obesità, e le malattie correlate come l'ipertensione, il diabete tipo 2 e le malattie cardiovascolari, sono tutti fattori di rischio assodati per l'Alzheimer.


Quindi, l'ipotesi generale del Baskilab è che la capsaicina dietetica induce l'imbrunimento del tessuto adiposo bianco e stimola la termogenesi per contrastare l'obesità. "L'obiettivo principale del nostro lavoro è ampliare la conoscenza del meccanismo con cui la capsaicina antagonizza l'obesità, e far avanzare la prova di principio del potenziale anti-obesità della capsaicina dietetica. In seguito ci concentreremo sul nostro obiettivo di lungo termine che è lo sviluppo di agonisti della TRPV1 come nuove molecole farmacologiche per prevenire e curare l'obesità", hanno detto i ricercatori del Baskilab.


Secondo loro, lo sviluppo di un integratore alimentare naturale idoneo a combattere l'obesità può essere facilmente portato a studi clinici: "Abbiamo in mente una formulazione a rilascio prolungato a base di nanoparticelle di capsaicina, che è attualmente in fase di sviluppo nel nostro laboratorio. A sua volta, questo farà avanzare un nuovo approccio basato su un integratore alimentare per prevenire e curare una delle malattie che minacciano la vita (l'obesità) e le sue complicanze associate negli esseri umani".


Si prevede che la strategia del gruppo per contrastare l'obesità costituirà un obiettivo importante delle future priorità sanitarie sia per i National Institutes of Health che per il Dipartimento della Difesa. Il Baskilab ha già presentato una domanda di brevetto per la parte della scoperta che riguarda la somministrazione dei farmaci.

 

 

 

 

 


FonteBiophysical Society  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Vivek Krishnan, Kevin Fettel and Baskaran Thyagarajan. Dietary capsaicin and exercise: analysis of a two-pronged approach to counteract obesity. Poster #B399 presentato Domenica 8 Febbraio 2015 al Baltimore Convention Center. Abstract: http://tinyurl.com/kjq6tpp

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)