Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Si può avere cognizione normale senza apolipoproteina E, fattore di rischio dell'Alzheimer?

Un paziente quarantenne Californiano evidenzia una normale funzione cognitiva, anche se non ha l'apolipoproteina E (apoE), ritenuta importante per la funzionalità del cervello, ma una mutazione della quale è anche un noto fattore di rischio per l'Alzheimer (AD).


I ricercatori suggeriscono che questo potrebbe implicare che delle terapie per ridurre l'apoE nel sistema nervoso centrale potrebbero un giorno aiutare a curare malattie neurodegenerative come l'Alzheimer.


Lo studio è stato eseguito da Angelo CY Mak, PhD, della University of California di San Francisco, e colleghi. Il paziente è stato inviato alla UCSF per il colesterolo molto alto, e per essere relativamente insensibile al trattamento. Egli ha una rara forma di grave disbetalipoproteinemia (livelli anormalmente alti di colesterolo e trigliceridi nel sangue) e gli autori dello studio hanno identificato una mutazione che porta alla mancanza di apoE.


Sono stati eseguiti studi approfonditi della retina (dell'occhio) del paziente e sulla funzione neurocognitiva, perché l'apoE si trova nel sistema nervoso centrale e nell'epitelio pigmentato retinico dell'occhio. Risultati: nonostante la mancanza di apoE, il paziente aveva una visione normale ed evidenziava una funzione cognitiva, neurologica e dell'occhio normale. Il paziente aveva anche risultati normali nell'imaging del cervello e livelli normali di altre proteine nel liquido cerebrospinale.


"L'incapacità degli studi neurocognitivi dettagliati e retinici di dimostrare dei difetti del nostro paziente suggerisce che le funzioni dell'apoE nel cervello e nell'occhio non sono cruciali o che possono essere soddisfatte da un surrogato della proteina. Per quanto riguarda la funzione del sistema nervoso centrale, è stato sorprendente trovare che non avere l'apoE è meglio che avere la proteina apoE4. Perciò le terapie volte a ridurre l'apoE4 nel cervello potrebbero essere di beneficio nelle malattie neurodegenerative come l'Alzheimer".


In un editoriale collegato, Courtney Lane-Donovan, SB, e Joachim Herz, MD, della University of Texas Southwestern Medical Center di Dallas, scrivono: "Più di 20 anni fa, un polimorfismo nel gene apolipoproteina E è stato identificato come il fattore di rischio primario per l'Alzheimer a tarda insorgenza. Gli individui con l'isoforma Ɛ4 dell'apoE (apoE4) hanno un rischio significativamente maggiore di AD rispetto ai vettori di apoe3, mentre l'allele apoE2 è associato ad un rischio ridotto di AD".

"Nonostante due decenni di ricerche sui meccanismi con cui l'apoE4 contribuisce alla patogenesi della malattia, una domanda apparentemente semplice rimane irrisolta: l'ApoE fa bene o male al cervello? La risposta a questa domanda è fondamentale per il futuro sviluppo di terapie che puntano l'apoE. ... Visto che l'apoE è il fattore di rischio primario dell'AD, la mancanza di risultati neurologici in questo paziente sembra rispondere alla domanda se l'apoE è necessario per la funzione del cervello, con un «no» clamoroso", continuano.


"Nel complesso, la normale funzione cognitiva del paziente, insieme al lavoro precedente sui topi, suggeriscono che gli interventi che riducono i livelli cerebrali di apoE possono essere promettenti come potenziale approccio terapeutico per l'AD", concludono.

 

 

 

 

 


FonteThe JAMA Network Journals via EurekAlert.org (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Angel C. Y. Mak, Clive R. Pullinger, Ling Fung Tang, Jinny S. Wong, Rahul C. Deo, Jean-Marc Schwarz, Alejandro Gugliucci, Irina Movsesyan, Brian Y. Ishida, Catherine Chu, Annie Poon, Phillip Kim, Eveline O. Stock, Ernst J. Schaefer, Bela F. Asztalos, Joseph M. Castellano, Tony Wyss-Coray, Jacque L. Duncan, Bruce L. Miller, John P. Kane, Pui-Yan Kwok, Mary J. Malloy. Effects of the Absence of Apolipoprotein E on Lipoproteins, Neurocognitive Function, and Retinal Function. JAMA Neurology, 2014; DOI: 10.1001/jamaneurol.2014.2011

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)