Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La genetica è sovrastimata per capire le malattie?

Un ricercatore dell'Università dell'Alabama dice che affidarsi eccessivamente a approcci genetici nella previsione, diagnosi e trattamento delle malattie porterà a poche scoperte scientifiche nel futuro, e sostiene la necessità di un maggiore accento sui metaboliti del corpo per capire le malattie.


"Per aumentare il valore dei dati genetici, la comunità scientifica ha bisogno di aggiungere ulteriori informazioni da cose come la metabolomica, l'analisi dei metaboliti all'interno di un organismo", ha affermato il Dr Laura Reed, genetista della University of Alabama e autrice principale dello studio pubblicato il 25 marzo su Genetics.


"Il Progetto Genoma Umano è stato venduto come qualcosa che sta per rivoluzionare la medicina; che presto i nostri genomi saranno sequenziati, e saremo in grado di capire esattamente per quali malattie siamo a rischio e, forse, il modo migliore per trattarle", ha detto la Reed. "Anche se è vero che ci sono importanti novità in arrivo da questo tipo di informazioni, sono molto più limitate di quanto sperano alcuni".


Usando moscerini della frutta come modelli animali nella sua ricerca, il team multi-istituto ha dimostrato come la genetica, combinata con la metabolomica e l'espressione genica (come si accendono i geni), può essere usata per predire le malattie cardiache e la risposta dell'organismo ai cambiamenti ambientali, ha detto la Reed. Altri co-autori dello studio includono rappresentanti del Georgia Tech, del Sanford-Burnham Medical Research Institute di La Jolla in California; della North Carolina State University; degli Huck Institutes of the Life Sciences; della University Park in Pennsylvania; e della Bayer CropScience di Monheim in Germania.


I metaboliti sono sostanze chimiche presenti naturalmente nel corpo. Mentre alcuni, come il colesterolo e la glicemia, sono regolarmente controllati per le informazioni che possono fornire sulle condizioni di salute, altri metaboliti meritano un esame più attento, secondo i ricercatori. La Glicina, un metabolita che è sia un amminoacido essenziale e sia un neurotrasmettitore, si è già dimostrata un predittore di malattie cardiache e alcuni tumori.


"Abbiamo identificato altri nove metaboliti che sono buoni predittori, che non erano ancora stati associati a queste caratteristiche", ha detto la Reed. "Essi sono buoni candidati da esaminare più approfonditamente. Non possono essere causali, ma possono essere correlati". Un giorno, dice la Reed, oltre a misurare il glucosio nel sangue e i livelli di colesterolo, forse i medici potranno misurare regolarmente altri metaboliti, per migliorare le previsioni di rischio di malattia.


In una delle fasi del progetto, guidato dalla UA, sono stati misurati 187 metaboliti nei moscerini per determinare quali hanno dei livelli che si modificano nei cambiamenti di peso. Come per i topi e gli altri modelli animali ampiamente accettati e utilizzati nello studio delle condizioni umane, molti dei sistemi biologici dei moscerini della frutta condividono analogie con gli esseri umani sufficienti da trarre potenzialmente delle informazioni valide nelle condizioni umane, ha detto la Reed. Ad esempio, i moscerini possono contrarre il diabete e, invecchiando, le malattie di cuore. I loro percorsi di segnalazione dell'insulina, fondamentale nel diabete, assomigliano a quelli degli esseri umani, così come per i loro reni, il fegato e il tessuto adiposo, dove viene immagazzinato il grasso.

Può essere rilevante perché:

Lo studio sembra confermare l'adagio: «Tu sei quello che mangi».

Anche per la demenza quindi, l'insieme dei fattori di stile di vita (dieta, movimneto fisico, riserva mentale, meditaizone, ...) potrebbe essere più importante della genetica, dei difetti ereditati.


Centinaia di moscerini geneticamente identici, raggruppati per 20 linee genetiche distinte, sono stati testati con quattro diverse diete. In questo modo, i ricercatori sono in grado di determinare quali aspetti della loro malattia sono causati dai loro geni e quali sono causati dall'ambiente o dalla dieta. "Una delle cose importanti che abbiamo scoperto è che gli effetti della dieta sono relativamente piccoli per l'espressione genica, ma molto più significativi per tutti i metaboliti".


In un'altra fase della ricerca, condotta da Georgia Tech, gli scienziati hanno seguito i cambiamenti nel tempo (su più generazioni) della frequenza dei geni nei moscerini selvatici, in risposta alla dieta. Piuttosto che vedere i cambiamenti in un particolare gene o un piccolo gruppo di geni, i ricercatori hanno visto cambiamenti nell'intero genoma. "Non possiamo aspettarci di trovare un gene o pochi geni che spiegano ogni fenotipo, comprese le malattie", ha detto la Reed. La malattia è un problema globale, secondo lei, ed è improbabile che altri «farmaci miracolosi» possano essere scoperti. "Può solo essere una soluzione olistica".


La Reed dice di rendersi conto che la ricerca potrà non essere calorosamente accolta da tutti i suoi colleghi genetisti. "Il punto complessivo dello studio non è una idea molto popolare", secondo lei, "perché significa in pratica che le cose sono molto più complicate di quello che vogliamo che siano. Ma questa è la realtà. Questo non significa che non possiamo migliorare incrementalmente le cose attraverso la comprensione dei geni che sono coinvolti, ma, forse, un approccio più opportuno sarebbe analizzare i tratti di livello superiore, come i metaboliti, che potrebbero riassumere quello che sta accadendo nel genoma in modo più utile a fini diagnostici o terapeutici".

 

 

 

 

 


FonteUniversity of Alabama in Tuscaloosa  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  L. K. Reed, K. Lee, Z. Zhang, L. Rashid, A. Poe, B. Hsieh, N. Deighton, N. Glassbrook, R. Bodmer, G. Gibson. Systems Genomics of Metabolic Phenotypes in Wild-Type Drosophila melanogaster. Genetics, 2014; DOI: 10.1534/genetics.114.163857

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)