Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Quando gli atti di carità sono 'guastati' dall'interesse personale

Noi tendiamo a percepire come meno morali gli sforzi caritatevoli di una persona se il benefattore riceve una ricompensa per lo sforzo, secondo una nuova ricerca.


Questo fenomeno - che i ricercatori chiamano "effetto di altruismo contaminato" - suggerisce che la carità unita al comportamento auto-interessato è considerata meno favorevolmente, perché si tende a pensare che la persona avrebbe dovuto dare tutto in carità senza prendere qualcosa per se stessa.


"Stiamo appena iniziando a imparare di più su come le persone valutano il comportamento altruistico degli altri", spiega George Newman, ricercatore dell'Università di Yale. "Questo lavoro suggerisce che le persone possono reagire molto negativamente alle iniziative caritatevoli che sono percepite in qualche modo «non autentiche»".


I nuovi risultati sono pubblicati in Psychological Science, una rivista della Association for Psychological Science. Per lo studio, Newman e il collega Daylian Cain hanno istruito i partecipanti a leggere degli scenari in cui un uomo cercava di guadagnare l'affetto di una donna facendo del volontariato al posto di lavoro di lei. Alcuni partecipanti hanno letto che lei lavorava in un rifugio per senzatetto, mentre altri hanno letto che lei lavorava in un bar. Un terzo gruppo di partecipanti ha letto entrambi gli scenari.


In linea con l'ipotesi dell'«altruismo contaminato», i partecipanti che hanno letto che l'uomo faceva volontariato nel rifugio per senzatetto lo hanno valutato come meno morale, meno etico, e le sue azioni come meno vantaggiose per la società rispetto ai partecipanti che hanno letto che si era offerto volontario al bar. I partecipanti che hanno letto entrambi gli scenari, però, sembravano rendersi conto che fare qualcosa di buono come volontario al rifugio per senzatetto era meglio che non fare del bene del tutto: essi hanno valutato l'uomo come ugualmente morale, in entrambi gli scenari.


Molti altri esperimenti hanno supportato questi risultati, mostrando che i partecipanti vedono la realizzazione di un profitto da una iniziativa benefica come meno morale di avere un profitto da una impresa commerciale, ed sono significativamente meno propensi a supportare quella carità come risultato. I partecipanti hanno realizzato l'incoerenza di questa logica solo quando è stato loro ricordato che la persona in questione non aveva nessun dovere di contribuire alla beneficenza.


Nel loro ultimo esperimento, i ricercatori hanno testato l'effetto «altruismo contaminato» con la campagna RED di Gap, un'iniziativa del mondo reale che dona il 50% dei profitti da determinati prodotti acquistati presso i negozi di abbigliamento Gap per aiutare a combattere la diffusione dell'HIV/AIDS e della malaria. Questa volta, i partecipanti hanno valutato male l'azienda quando veniva loro ricordato che Gap trattiene l'altro 50% dei profitti. Tuttavia, coloro che sono stati invitati a considerare anche che Gap non aveva il dovere di donare alcunchè hanno capito la logica difettosa e hanno dato più valore all'azione.


"Abbiamo trovato la prova che la carità 'contaminata' è vista peggio che non fare del bene del tutto", dice Newman. "È importante sottolineare che questo effetto può essere smontato e sembra essere abbastanza malleabile". I ricercatori ritengono che trovare il modo di ridurre la distorsione «altruismo-contaminato» potrebbe portare a più donazioni caritatevoli e potrebbe contribuire a rilanciare l'immagine pubblica di individui e organizzazioni filantropiche.


"In alcuni casi, la valutazione pubblica sull'autenticità delle azioni caritatevoli può vanificare eventuali benefici reali realizzati da questi sforzi", concludono.

 

 

 

 

 


FonteAssociation for Psychological Science.

Riferimenti:  G. E. Newman, D. M. Cain. Tainted Altruism: When Doing Some Good Is Evaluated as Worse Than Doing No Good at All. Psychological Science, 2014; DOI: 10.1177/0956797613504785

Pubblicato in  psychologicalscience.org (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.