Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Storia di commozione cerebrale (ri)associata a rischio di Alzheimer

Un nuovo studio suggerisce che una storia di commozioni cerebrali, che implicano almeno una perdita momentanea di coscienza, può essere correlato alla formazione di placche nel cervello associate all'Alzheimer.


La ricerca è pubblicata nell'edizione online del 26 dicembre 2013 di Neurology®, la rivista medica dell'American Academy of Neurology.


"È interessante notare che, nelle persone con una storia di commozioni cerebrali, è stato trovata una differenza nella quantità di placche cerebrali solo in quelli con problemi di memoria e di pensiero, non in quelli che erano cognitivamente normali", spiega l'autore dello studio Michelle Mielke, Ph.D., ricercatrice della Mayo Clinic.


Per lo studio sono state effettuate scansioni cerebrali a persone della Olmsted County nel Minnesota; c'erano 448 persone senza alcun segno di problemi di memoria e 141 con problemi di memoria e di pensiero chiamati decadimento cognitivo lieve. I partecipanti, tutti over-70, hanno specificato se avevano mai sperimentato una lesione cerebrale che coinvolgeva la perdita di coscienza o memoria.


Delle 448 persone senza alcun problema di pensiero o di memoria, il 17 per cento ha riportato un trauma cranico e il 18 per cento delle 141 con difficoltà di memoria e di pensiero hanno riferito una commozione cerebrale o un trauma cranico. Lo studio non ha trovato alcuna differenza in tutte le misure di scansione del cervello tra le persone senza difficoltà di memoria e di pensiero, che avessero o no subito trauma cranico.


Tuttavia, le persone con deterioramento della memoria e del pensiero e una storia di trauma cranico avevano livelli di placche amiloidi superiori in media del 18 per cento rispetto a quelli senza storia di trauma cranico.


"I nostri risultati rafforzano l'idea che la commozione cerebrale e patologia di Alzheimer possano essere correlate", dice il Dott. Mielke. "Tuttavia, il fatto che non abbiamo trovato un rapporto nelle persone senza problemi di memoria e di pensiero suggerisce che qualsiasi associazione tra trauma cranico e amiloide è complessa".


Lo studio è stato sostenuto dal National Institutes of Health, dalla Robert Wood Johnson Foundation, dall'Alexander Family Alzheimer's Disease Research Professorship, dalla GE Healthcare, dalla Elsie and Marvin Dekelboum Family Foundation, dal MN Partnership for Biotechnology and Medical Genomics e dal Robert H. and Clarice Smith and Abigail van Buren Alzheimer's Disease Research Program.

 

 

 

 

 


FonteMayo Clinic

Riferimenti: Michelle M. Mielke, Rodolfo Savica, Heather J. Wiste, Stephen D. Weigand, Prashanthi Vemuri, David S. Knopman, Val J. Lowe, Rosebud O. Roberts, Mary M. Machulda, Yonas E. Geda, Ronald C. Petersen, Clifford R. Jack Jr. Head trauma and in vivo measures of amyloid and neurodegeneration in a population-based study. Neurology,Published online before print December 26, 2013, doi:10.1212/01.wnl.0000438229.56094.54

Pubblicato in mayoclinic.com (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.