Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Carenza di sonno collegata a diabete e invecchiamento

Il sonno, o la sua mancanza, sembra interessare quasi ogni aspetto della fisiologia umana, eppure si sa così poco sulle vie molecolari attraverso le quali la privazione del sonno provoca i suoi effetti negativi sul corpo.


Anche se numerosi studi hanno esaminato le conseguenze della privazione di sonno sul cervello, un numero relativamente piccolo ne ha testato direttamente gli effetti sugli organi periferici.


Durante la privazione del sonno le cellule sovra-regolano la risposta delle proteine malpiegate (UPR) un processo per cui le proteine ​​malpiegate vengono ri-piegate o degradate.


Cinque anni fa, i ricercatori della Scuola di Medicina Perelman della University of Pennsylvania, hanno dimostrato che l'UPR è una risposta adattativa allo stress indotto dalla privazione del sonno ed è alterata nel cervello dei topi anziani. Tali risultati hanno suggerito che il sonno insufficiente negli anziani, che normalmente sperimentano disturbi del sonno, potrebbe aggravare la risposta protettiva, già deteriorata, al misfolding [=malpiegamento] proteico che avviene nelle cellule che invecchiano. Il misfolding e l'aggregazione delle proteine sono associati a molte malattie, come l'Alzheimer e il Parkinson, osserva Nirinjini Naidoo, PhD, professore associato di ricerca nella Divisione di Medicina del Sonno in quello studio.


Naidoo è anche autore senior di uno studio successivo, pubblicato in Aging Cell questo mese, che mostra per la prima volta l'effetto della privazione di sonno sull'UPR nei tessuti periferici, in questo caso, il pancreas. Essi hanno dimostrato che lo stress nelle cellule pancreatiche, causato della privazione del sonno, può contribuire alla perdita o alla disfunzione di queste cellule importanti nel mantenere corretti i livelli di zucchero nel sangue, e che tali funzioni possono essere esacerbate dal normale invecchiamento.


"L'effetto combinato di invecchiamento e privazione del sonno provoca una perdita di controllo dello zucchero nel sangue che ricorda il pre-diabete, nei topi", dice Naidoo. "Ipotizziamo che gli esseri umani più anziani potrebbero essere particolarmente sensibili agli effetti della privazione del sonno sullo sconvolgimento dell'omeostasi del glucosio attraverso lo stress delle cellule".


Lavorando con il collega Joe Baur, PhD, assistente professore di Fisiologia della Penn, Naidoo ha iniziato ad esaminare il rapporto tra la privazione del sonno, l'UPR, e la risposta metabolica con l'invecchiamento. Altri ricercatori hanno suggerito che la morte delle cellule beta associate al diabete di tipo 2 può essere dovuta a stress in un compartimento cellulare chiamato reticolo endoplasmatico (ER). L'UPR è una parte del sistema di controllo di qualità dell'ER, in cui sono prodotte alcune proteine.


Sapendo questo, Naidoo e Baur si sono chiesti se la privazione del sonno (SD) causa lo stress nell'ER del pancreas, attraverso un aumento di ​​misfolding di proteine e, a sua volta, come questo si rapporta all'invecchiamento. Il team ha esaminato i tessuti nei topi, cercando lo stress cellulare in seguito a SD acuta, e hanno anche cercato lo stress cellulare nei topi anziani. I loro risultati mostrano che età e SD si combinano per indurre stress cellulare nel pancreas.


I topi anziani sono andati decisamente peggio quando sono stati sottoposti a privazione del sonno. Il tessuto pancreatico di topi vecchi o di animali giovani sottoposti a privazione del sonno mostrano segni di misfolding, ma entrambi sono stati in grado di mantenere la secrezione dell'insulina e di controllare i livelli di zucchero nel sangue. Il tessuto pancreatico di animali anziani privati ​​acutamente del sonno mostrano un marcato aumento di CHOP, una proteina associata alla morte delle cellule, suggerendo una risposta disadattattiva allo stress cellulare con l'età, che è amplificata dalla privazione del sonno.


La privazione acuta del sonno causa un aumento dei livelli plasmatici di glucosio sia negli animali giovani che in quelli vecchi. Tuttavia, questo cambiamento non è legato apertamente allo stress nelle cellule beta, dal momento che i livelli di insulina nel plasma non sono inferiori a seguito della mancanza acuta di sonno. Di conseguenza, gli animali giovani sottoposti a privazione grave del sonno rimangono tolleranti alle difficoltà con il glucosio. In un esperimento di privazione cronica del sonno, i topi giovani sono diventati sensibili all'insulina e hanno migliorato il controllo dello zucchero nel sangue, mentre gli animali anziani sono diventati iperglicemici e non sono riusciti a mantenere adeguate concentrazioni plasmatiche di insulina.


Anche se è improbabile che i cambiamenti nella secrezione dell'insulina abbiano un ruolo importante negli effetti acuti della SD, lo stress cellulare nel tessuto pancreatico suggerisce che la SD cronica può contribuire alla perdita o alla disfunzione delle cellule endocrine, e che tali effetti possono essere esacerbati dal normale invecchiamento, dicono i ricercatori.


Questo studio è stato finanziato dal National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases, dal National Institute on Aging e dalla Ellison Medical Foundation.

 

 

 

 

 


Fonte: Perelman School of Medicine at the University of Pennsylvania.

Riferimenti: Nirinjini Naidoo, James G. Davis, Jingxu Zhu, Maya Yabumoto, Kristan Singletary, Marishka Brown, Raymond Galante, Beamon Agarwal, Joseph A. Baur. Aging and sleep deprivation induce the unfolded protein response in the pancreas: implications for metabolism. Aging Cell, 2013; DOI: 10.1111/acel.12158

Pubblicato in uphs.upenn.edu (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.