Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Oltre il cervello: ruolo delle alterazioni vascolari del collo in AD

Gli studi sull'Alzheimer e le altre forme di demenza sono da tempo concentrati su ciò che accade all'interno del cervello.


Ora, un gruppo di ricerca internazionale, che studia l'Alzheimer e il deterioramento cognitivo lieve, segnala delle scoperte potenzialmente significative su una anomalia vascolare al di fuori del cervello.


La scoperta ha implicazioni potenziali per una migliore comprensione dell'Alzheimer e di altri disturbi neurologici associati all'invecchiamento.


Lo studio pilota è stato pubblicato sul Journal of Alzheimer Disease l'8 Novembre online dai ricercatori dell'Università di Buffalo (UB), dell'Università di Bradford in GB e della School of Medicine della National Yang-Ming University di Taiwan. Gli autori avvertono che lo studio è piccolo e che i risultati dovranno essere convalidati da studi futuri più grandi.


Essi hanno studiato una anomalia emodinamica nelle vene giugulari interne chiamata reflusso venoso giugulare (JVR). Questo avviene quando il gradiente di pressione inverte la direzione del flusso di sangue nelle vene, inducendo il sangue a fuoriuscire a ritroso nel cervello. Il JVR avviene in determinate situazioni fisiologiche, quando le valvole delle vene giugulari interne non si aprono e si chiudono correttamente, fatto che si verifica più frequentemente negli anziani. Questo flusso inverso è anche ritenuto un pericolo per il drenaggio venoso cerebrale.


"Eravamo particolarmente interessati a trovare una associazione tra JVR e alterazioni della sostanza bianca nel cervello dei pazienti con Alzheimer e di quelli con lieve alterazione cognitiva", dice Robert Zivadinov, MD, PhD, FAAN, professore di neurologia alla Scuola di Medicina e di Scienze Biomediche dell'UB e autore senior dello studio. La materia bianca del cervello è composta di mielina e assoni che consentono la comunicazione tra le cellule nervose. "Le alterazioni della sostanza bianca derivanti dall'età sono da tempo associate alla demenza e a un declino cognitivo più veloce", dice. "Per quanto a nostra conoscenza, questo studio è il primo a dimostrare che il JVR è associato ad una maggiore frequenza di alterazioni della sostanza bianca, che avvengono nei pazienti con decadimento cognitivo lieve e Alzheimer".


Ching-Ping Chung, il primo autore dello studio e assistente professore di neurologia alla National Yang-Ming University, aggiunge: "Siamo stati i primi a osservare che il JVR può essere associato alla formazione di queste lesioni nel cervello, dato che i malati di Alzheimer hanno più lesioni della materia bianca rispetto alle persone sane. Se questa osservazione sarà convalidata in studi più ampi", continua, "potrebbe essere significativa per lo sviluppo di nuovi strumenti diagnostici e di trattamenti per lesioni patologiche della sostanza bianca presenti nell'Alzheimer e in altre forme di demenza".


Si è scoperto che le alterazioni della sostanza bianca hanno un rapporto diretto con l'accumulo di placche amiloidi considerate da molto tempo fondamentali per lo sviluppo dell'Alzheimer. "L'accumulo di placca amiloide può risultare dall'incapacità del liquido cerebrospinale di essere adeguatamente eliminato dal cervello", dice Clive Beggs, secondo autore dello studio e professore di ingegneria medica all'Università di Bradford. Inoltre, egli dice, lo studio ha rilevato che il JVR sembra essere associato con la sostanza bianca che appare sporca, ritenuta l'inizio della formazione della lesione. "Per quanto a nostra conoscenza, questo è uno dei primi studi ad esplorare l'impatto della sostanza bianca che appare sporca negli anziani", continua Beggs, aggiungendo che l'importanza della materia bianca che appare sporca negli anziani ha bisogno di più studio.


La ricerca ha coinvolto 12 pazienti di Alzheimer, 24 con decadimento cognitivo lieve e 17 controlli anziani di pari età. I partecipanti sono stati sottoposti a esami ad ultrasuoni Doppler e a scansioni di risonanza magnetica. L'impatto delle variazioni emodinamiche nelle vene dal cervello al collo è stato oggetto di numerosi studi di Zivadinov e colleghi all'UB e in istituzioni di tutto il mondo.

 "Data la notevole scoperta del nostro gruppo, fatta nel 2011, che sia i controlli sani, che le persone con varie malattie neurologiche presentano i cambiamenti strutturali e emodinamici del sistema venoso extracranico, abbiamo pensato che fosse importante studiare come potrebbero essere coinvolti nello sviluppo dell'Alzheimer e di altre importanti malattie neurodegenerative", spiega.


Zivadinov rileva che la frequenza di JVR aumenta con l'invecchiamento e lo sviluppo dei suoi effetti cumulati sulla circolazione cerebrale può richiedere molti anni. I pazienti possono essere asintomatici per un lungo tempo, spiegando perché la condizione è presente sia nelle persone sane che in quelle con malattie neurologiche, aggiunge.


Oltre a Zivadinov, Chung e Beggs, hanno collaborato Simone Pastore del Centro per il Controllo delle Infezioni e della Biofisica dell'Università di Bradford; Pei-Ning Wang, Chun-Yu Cheng e Han-Hwa Hu, del Taipei Veterans General Hospital di Taipei e della National Yang-Ming University; e Niels Bergsland, Deepa P. Ramasamy e Michael G. Dwyer del Buffalo Neuroimaging Analysis Center nel Dipartimento di Neurologia della UB.

 

 

 

 

 


Fonte: University at Buffalo.

Riferimenti: IChih-Ping Chung, Clive Beggs, Pei-Ning Wang, Niels Bergsland, Simon Shepherd, Chun-Yu Cheng, Deepa P. Ramasamy, Michael G. Dwyer, Han-Hwa Hu, Robert Zivadinov. Jugular Venous Reflux and White Matter Abnormalities in Alzheimer’s Disease: A Pilot Study. Journal of Alzheimer's Disease, November 2013, DOI: 10.3233/JAD-131112

Pubblicato da Ellen Goldbaum in buffalo.edu (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.