Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La mobilità come sintomo di buon invecchiamento

Una revisione clinica effetuata da geriatri della University of Alabama di Birmingham suggerisce che le limitazioni alla mobilità sono una cartina di tornasole per un invecchiamento sano e sollecita i medici di base ad assumere un ruolo più aggressivo nell'individuare gli eventuali problemi di mobilità dei loro pazienti più anziani.


Lo studio è stato pubblicato il 18 Settembre 2013, nel Journal of American Medical Association, nell'ambito della loro serie continua "Assistenza ad un paziente che invecchia".


Gli autori, Cynthia J. Brown, MD, MSPH, e Kellie Flood, MD, della Divisione di Gerontologia, Geriatria e Cure Palliative della UAB, hanno condotto una revisione clinica di documenti accademici pubblicati tra il 1985 e il 2012 riguardanti problemi di mobilità della popolazione generale che invecchia. "La revisione ha confermato che l'aumento dell'attività fisica e dell'esercizio fisico sono estremamente importanti per un invecchiamento sano", ha detto la Brown. "Abbiamo anche identificato i fattori di rischio della limitazione alla mobilità e abbiamo creato un metodo per aiutare i professionisti del settore medico ad individuare e trattare questi fattori di rischio".


La Brown ha detto che le limitazioni di mobilità sono spesso un segno precoce dell'imminente declino funzionale negli anziani. Riconoscere precocemente l'aumento di tali limitazioni crea l'opportunità di interventi efficaci volti a scongiurare il declino funzionale e a mantenere gli anziani su una vita indipendente il più a lungo possibile.


"Le limitazioni di mobilità sono il bordo di quel pendio scivoloso che porta alla perdita di funzionalità", ha detto la Brown. "Un calo della mobilità sembra portare rapidamente a un declino in tutto, comprese le attività di routine della vita quotidiana. La mobilità è una sorta di barometro della qualità dell'invecchiamento della persona".


L'approccio consigliato dalla Brown e dalla Flood implica che i medici di base dovrebbero fare a tutti i pazienti anziani due domande:

  1. hai difficoltà, per motivi di salute o fisici, a salire 10 gradini o a camminare per mezzo km?
  2. hai modificato, a causa di sottostanti motivi di salute o fisici, il modo di salire 10 gradini o di camminare per mezzo km?


"Qualsiasi modifica di un compito come salire 10 gradini dovrebbe far accendere una spia rossa", ha detto la Brown. "Fare le domande giuste può dire a un medico molto circa il livello di mobilità nei pazienti più anziani". La Brown ha detto che una risposta positiva a una delle due domande dovrebbe portare il fornitore di cure primarie a scavare più a fondo e ad identificare i componenti fisici, sociali o ambientali che portano alle limitazioni, e ad adottare misure per affrontare queste limitazioni attraverso servizi di terapia fisica e/o alla prescrizione di adeguati dispositivi ambulatoriali.


Ha anche detto che i medici di base sono la prima linea di difesa contro gli altri fattori di rischio identificati, come l'obesità e il fumo. La Brown, fisioterapista per 10 anni prima di diventare medico, suggerisce una maggiore interazione tra medici e fisioterapisti.


"La mobilità è uno dei cardini di un invecchiamento sano"
, ha detto. "Con una popolazione sempre più vecchia negli Stati Uniti, é una nostra incombenza trovare i modi per aiutare gli americani più anziani a continuare a vivere bene e in modo indipendente. I principali ostacoli (mancanza di attività fisica, obesità e fumo) sono tutti fattori di rischio che possono essere superati con successo con trattamento e assistenza adeguati".

 

 

 

 

 


Fonte: University of Alabama at Birmingham.

Riferimenti: Cynthia J. Brown. Mobility Limitation in the Older PatientA Clinical Review.JAMA, 2013; 310 (11): 1168 DOI: 10.1001/jama.2013.276566

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.