Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come e dove si forma l'immaginazione nel cervello umano

Filosofi e scienziati si chiedono da molto tempo da dove proviene l'immaginazione umana. In altre parole, cosa rende l'uomo capace di creare arte, inventare strumenti, pensare scientificamente ed avere tutti gli altri comportamenti così incredibilmente diversi?


La risposta, secondo la conclusione di un nuovo studio di ricercatori del Dartmouth College, si trova in una rete neurale diffusa (il "laboratorio mentale" del cervello) che manipola coscientemente immagini, simboli, idee e teorie e dà agli esseri umani il tipo di concentrazione mentale simile a un laser, necessaria per risolvere problemi complessi e trovare nuove idee.


I loro risultati sono apparsi il 16 Settembre nella rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences. "Queste scoperte ci spingono più vicino a capire come l'organizzazione del nostro cervello ci distingue dalle altre specie e ci fornisce un ambiente interno così ricco per poter pensare liberamente e creativamente", dice l'autore Alex Schlegel, studente laureato al Dipartimento di Psicologia e Scienze della Mente. "Capire queste differenze ci dà gli indizi sulla provenienza della creatività umana e forse permetterà di ricreare quegli stessi processi creativi nelle macchine".


Gli studiosi ipotizzavano che l'immaginazione umana richieda una rete neurale diffusa nel cervello, ma finora era stato difficile trovare le evidenze di un tale "laboratorio mentale" con le tecniche che studiavano principalmente l'attività cerebrale isolata.

I ricercatori del Dartmouth hanno affrontato il tema, chiedendosi: Come fa il cervello a permetterci di manipolare le immagini mentali? Ad esempio, immaginare un calabrone con la testa di un toro, un compito apparentemente senza sforzo, ma che richiede al cervello di costruire una immagine completamente nuova e farla apparire agli occhi della nostra mente.


Nello studio é stato chiesto a 15 partecipanti di immaginare specifiche forme visive astratte per poi combinarle mentalmente in nuove figure più complesse o di smontarle mentalmente nelle loro singole parti. I ricercatori hanno misurato l'attività cerebrale dei partecipanti con la risonanza magnetica funzionale e hanno trovato che è una rete corticale e sottocorticale diffusa su gran parte del cervello ad essere responsabile delle manipolazioni immaginarie.


La rete ricorda da vicino il "laboratorio mentale" che gli studiosi hanno teorizzato come responsabile di gran parte dell'esperienza umana cosciente e delle capacità cognitive flessibili che gli esseri umani hanno sviluppato nel corso dell'evoluzione.

 

 

 

 

 


Fonte: Dartmouth College, via EurekAlert!.

Riferimenti: Alexander Schlegel, Peter J. Kohler, Sergey V. Fogelson, Prescott Alexander, Dedeepya Konuthula, and Peter Ulric Tse. Network structure and dynamics of the mental workspace. PNAS, September 16, 2013 DOI: 10.1073/pnas.1311149110

Pubblicato in eurekalert.org (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.