Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Proteine ​​legate allo stress accelerano la progressione dell'Alzheimer

Una proteina dello stress, legata geneticamente a depressione, ansia e altri disturbi psichiatrici, contribuisce all'accelerazione dell'Alzheimer, secondo i risultati di una ricerca condotta alla University of South Florida (USF).


Lo studio, il cui ricercatore principale è il Dr. Chad Dickey dell'Health Byrd Alzheimer's Institute della USF, è stato pubblicato ieri online sul Journal of Clinical Investigation.


Quando la proteina dello stress FKBP51 si lega ad un'altra proteina nota come Hsp90, questo formidabile complesso proteico chaperone [=cicerone, guida] impedisce di eliminare dal cervello della proteina tau tossica associata all'Alzheimer. In circostanze normali, la tau aiuta a produrre lo scheletro delle nostre cellule cerebrali.


Lo studio dell'USF è stato fatto con esperimenti in provetta, con topi geneticamente modificati per produrre proteina tau anomala come quella accumulata nel cervello umano con Alzheimer, e il tessuto cerebrale post-mortem umano di Alzheimer. I ricercatori riferiscono che i livelli di FKBP51 aumentano con l'invecchiamento del cervello, e successivamente questa proteina dello stress si unisce all'Hsp90 per rendere la tau più letale per le cellule cerebrali coinvolte nella formazione della memoria.


L'Hsp90 è una proteina chaperone, che sorveglia l'attività della tau all'interno delle cellule nervose. Le proteine ​​chaperoni in genere "guidano" il processo e garantiscono che le proteine ​​tau siano accuratamente piegate per mantenere sana la struttura delle cellule nervose.


Tuttavia, quando i livelli della FKBP51 aumentano con l'età, essa annulla l'effetto benefico dell'Hsp90 promuovendo la tossicità della tau. "Abbiamo scoperto che la FKB51 induce forzatamente la Hsp90 a creare un ambiente che impedisce la rimozione della tau e la rendono più tossica", ha detto il ricercatore principale dello studio Chad Dickey, PhD, professore associato di medicina molecolare all'Health Byrd Alzheimer's Institute della USF. "Fondamentalmente, essa utilizza l'Hsp90 per produrre e conservare la tau dannosa".


I ricercatori concludono che lo sviluppo di farmaci o altri modi per ridurre l'FKB51 o bloccare la sua interazione con l'Hsp90 può essere un modo molto efficace per trattare la patologia tau presente nell'Alzheimer, nella demenza del Parkinson e in diversi altri disturbi associati alla perdita di memoria.


Un precedente studio del Dott. Dickey e colleghi aveva scoperto che la mancanza di FKBP51 nei topi migliora la resilienza a un comportamento depressivo.

 

 

 

 

 


Fonte: University of South Florida (USF Health).

Riferimento: Laura J. Blair, Bryce A. Nordhues, Shannon E. Hill, K. Matthew Scaglione, John C. O’Leary, Sarah N. Fontaine, Leonid Breydo, Bo Zhang, Pengfei Li, Li Wang, Carl Cotman, Henry L. Paulson, Martin Muschol, Vladimir N. Uversky, Torsten Klengel, Elisabeth B. Binder, Rakez Kayed, Todd E. Golde, Nicole Berchtold, Chad A. Dickey. Accelerated neurodegeneration through chaperone-mediated oligomerization of tau. Journal of Clinical Investigation, 2013; DOI: 10.1172/JCI69003

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)