Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Semplice test delle urine può vedere rischio di declino cognitivo nei diabetici

I diabetici con proteine che persistono nelle urine nell'arco di 4-5 anni hanno un declino maggiore delle funzioni cognitive dei pazienti diabetici senza proteine nelle urine. Il calo è sottile, ma su più di 10/15 anni si potrebbe tradurre in riduzioni di notevole entità.


La presenza di proteine nelle urine può essere un marcatore dei rischio futuro di declino cognitivo nei pazienti con diabete di tipo 2 e con funzione renale normale, secondo uno studio che comparirà in uno dei prossimi numeri di Clinical Journal of the American Society of Nephrology (CJASN). La scoperta suggerisce che le proteine urinarie possono essere un segnale di avvertimento precoce per quanto riguarda le capacità cognitive dei pazienti.


Gli individui con diabete hanno un rischio maggiore di sviluppare decadimento cognitivo, soprattutto la compromissione dovuta a cause vascolari. Joshua Barzilay, MD (del Kaiser Permanente of Georgia / Emory School of Medicine), Lenore Launer, PhD (National Institute on Aging) ed i loro colleghi hanno valutato se l'albuminuria - una complicazione renale comune nelle persone con diabete, caratterizzata da escrezione proteica nelle urine - predice il declino cognitivo negli anziani con diabete.


I ricercatori hanno studiato 2.977 pazienti diabetici con un'età media di 62 anni. I pazienti sono stati reclutati tra Agosto 2003 e Dicembre 2005 e sono stati seguiti fino al Giugno 2009. I partecipanti sono stati sottoposti a tre test neuropsicologici: all'inizio dello studio e di nuovo a 20 e 40 mesi. I test includevano la velocità di elaborazione delle informazioni, la memoria verbale, e la funzione esecutiva.


Le persone con albuminuria persistente nel corso di 4-5 anni hanno avuto una maggiore percentuale di calo nella velocità di elaborazione delle informazioni, rispetto ai partecipanti senza albuminuria. L'albuminuria persistente e progressiva è stata collegata ad un calo superiore al 5% nei punteggi della velocità di elaborazione delle informazioni, ma non alle prestazioni di memoria verbale o della funzione esecutiva.


"Il risultato è un lieve cambiamento della cognizione, e tuttavia se questo calo dovesse continuare per più di 10 o 15 anni si potrebbe tradurre in un evidente declino cognitivo all'età di 75-80 anni, quando la compromissione cognitiva in genere diventa clinicamente evidente", ha detto il Dott. Barzilay. "Data la diffusione dell'albuminuria e del diabete nella popolazione più anziana, questi risultati hanno una grande importanza dal punto di vista della popolazione. Inoltre, l'albuminuria è comune anche tra gli anziani con ipertensione senza diabete".


Hanno collaborato allo studio James Lovato, MS, Anne Murray, MD, MS, Jeff Williamson, MD, Faramaz Ismail-Beigi, MD, PhD, Diane Karl, MD, e Vasilios Papademetriou, MD.

 

 

 

 

 


Fonte: American Society of Nephrology (ASN), via Newswise.

Riferimento: J. I. Barzilay, J. F. Lovato, A. M. Murray, J. Williamson, F. Ismail-Beigi, D. Karl, V. Papademetriou, L. J. Launer. Albuminuria and Cognitive Decline in People with Diabetes and Normal Renal Function. Clinical Journal of the American Society of Nephrology, 2013; DOI: 10.2215/CJN.11321112

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)