Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Molti 'colpi di testa' nel calcio possono portare a lesioni cerebrali

Ricercatori dell'Albert Einstein College of Medicine della Yeshiva University dimostrano che i giocatori di calcio che colpiscono spesso di testa la palla hanno anomalie cerebrali simili a quelle presenti nei pazienti con commozione cerebrale (lieve trauma cranico).

Ricerche precedenti hanno associato i micro-sanguinamenti cerebrali a un aumento del rischio di demenza. Lo studio, che ha utilizzato tecniche di imaging avanzate e test cognitivi per la valutazione della memoria, è stato pubblicato il 11 Giugno online dalla rivista Radiology.


"Abbiamo studiato i giocatori di calcio, perché il calcio è lo sport più popolare al mondo"
, ha dichiarato Michael L. Lipton, MD, Ph.D., direttore associato del Gruss Magnetic Resonance Research Center dell'Einstein e direttore medico dei servizi di MRI al Montefiore, l'Ospedale Universitario e Centro Medico Accademico dell'Einstein. "Il calcio è molto giocato da persone di tutte le età e ci si preoccupa che colpire la palla (un componente chiave di questo sport) possa danneggiare il cervello". Il  Dr. Lipton è anche professore associato di radiologia, di psichiatria e di scienze comportamentali al Dipartimento di Neuroscienze Dominick P. Purpura dell'Einstein.


In media, i giocatori di calcio colpiscono di testa la palla da 6 a 12 volte durante le partite, quando il pallone può viaggiare ad una velocità di oltre 80 km all'ora. Durante le sessioni di allenamento, è normale per i giocatori colpire di testa la palla più di 30 volte. L'impatto di un singolo colpo di testa probabilmente non causa un danno cerebrale traumatico come una lacerazione delle fibre nervose. Ma gli scienziati sono preoccupati che il danno cumulativo da impatti subconcussivi ripetuti da colpi di testa possa essere clinicamente significativo. "I colpi di testa ripetuti potrebbero scatenare una serie di reazioni che portano alla degenerazione delle cellule cerebrali nel tempo", osserva il dottor Lipton.


Per studiare le possibili lesioni cerebrali dei copi di testa, i ricercatori hanno usato l'imaging con tensore di diffusione [DTI, una tecnica di imaging avanzata basata su risonanza magnetica (MRI)], su 37 giocatori di calcio dilettanti adulti con età media 31 anni, che avevano tutti praticato lo sport fin dall'infanzia. I partecipanti hanno riferito di giocare a calcio da 22 anni, in media, e per 10 mesi in media nell'anno prima. I ricercatori hanno classificato i giocatori in base alla frequenza di colpi di testa e hanno poi confrontato le immagini DTI del cervello dei colpitori più frequenti con quelle degli altri giocatori. Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a test cognitivi.


La DTI "vede" il movimento delle molecole d'acqua all'interno e lungo gli assoni, le fibre nervose che costituiscono la materia bianca del cervello. Questa tecnica di imaging permette ai ricercatori di misurare l'uniformità di circolazione dell'acqua (chiamata anisotropia frazionale, o FA) in tutto il cervello. Una FA anormalmente bassa all'interno della materia bianca indica un danno assonale, associato in precedenza a decadimento cognitivo nei pazienti con danno cerebrale traumatico.


"I risultati della DTI dei colpitori più frequenti nel nostro studio mostrano anomalie della sostanza bianca simili a quelle che si vedono nei pazienti con commozione cerebrale", ha dichiarato il Dott. Lipton. "I calciatori che colpiscono la palla oltre la soglia che va da 885 a 1.550 volte all'anno hanno una FA significativamente più bassa in tre aree della sostanza bianca temporo-occipitale". Il dottor Lipton osserva che i giocatori che superano i 1.800 colpi all'anno hanno anche le maggiori probabilità di dimostrare punteggi di memoria più scadenti rispetto ai partecipanti con un minor numero di colpi di testa annuali.


"Il nostro studio fornisce una prova preliminare convincente che i cambiamenti del cervello che assomigliano al lieve trauma cranico sono associati a frequenti colpi di testa a un pallone da calcio per molti anni", ha detto il Dott. Lipton. "Anche se sono necessarie ulteriori ricerche, i nostri risultati suggeriscono che controllare la quantità di colpi di testa dati dalle persone può aiutare a prevenire le lesioni cerebrali apparentemente causate dai colpi di testa frequenti".


Altri scienziati dell'Einstein coinvolti nella ricerca sono Namhee Kim, Ph.D., Molly E. Zimmerman, Ph.D., Mimi Kim, Sc.D., Craig A. Branch, Ph.D., e Richard B. Lipton, MD. Gli autori dichiarano di non avere conflitti di interessi. La ricerca è stata finanziata dal National Institute of Neurological Disorder and Stroke e dalla Dana Foundation.

 

 

 

 

 


Fonte:Albert Einstein College of Medicine of Yeshiva University.

Riferimento: Michael L. Lipton, Namhee Kim, Molly E. Zimmerman, Mimi Kim, Walter F. Stewart, Craig A. Branch, and Richard B. Lipton. Soccer Heading Is Associated with White Matter Microstructural and Cognitive Abnormalities. Radiology, 2013; DOI: 10.1148/radiol.13130545

Pubblicato in Science Daily (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.