Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Manifestazione dei sogni collegata allo sviluppo di demenza a Corpi di Levy

Ricercatori della Mayo Clinic hanno scoperto che la migliore indicazione che un uomo sta sviluppando la demenza con corpi di Lewy (la seconda forma di demenza negli anziani per diffusione - in USA) è quando manifesta i suoi sogni durante il sonno.

Lo studio rileva che i pazienti maschi con un disturbo comportamentale nel sonno REM (rapid eye movement, movimenti rapidi dell'occhio) hanno una probabilità cinque volte maggiore di avere la demenza a corpi di Lewy, rispetto alla presenza di uno dei fattori di rischio oggi utilizzati per fare la diagnosi, come la cognizione fluttuante o le allucinazioni.

I risultati sono stati presentati alla riunione annuale dell'American Academy of Neurology a San Diego. I disturbi comportamentali del sonno REM sono causati dalla perdita della normale paralisi muscolare che dovrebbe avvenire durante il sonno REM. Può apparire trenta o più anni prima che sia fatta una diagnosi di demenza con corpi di Lewy nei maschi, dicono i ricercatori. Il legame tra demenza a corpi di Lewy e i disturbi del sonno non è così forte nelle donne, aggiungono.


"Anche se ovviamente è naturale che non tutti coloro che hanno questo disturbo del sonno svilupperanno la demenza a corpi di Lewy, ben il 75/80 per cento degli uomini affetti da demenza a corpi di Lewy nel nostro database della Mayo hanno sperimentato il disturbo comportamentale del sonno REM. Quindi è un indicatore molto forte della malattia", dice l'investigatore Melissa Murray (foto), Ph.D., neuroscienziato della Mayo Clinic in Florida, che aggiunge che i risultati dello studio potrebbero migliorare la diagnosi di questa demenza, e portare ad un trattamento più efficace.


"Individuare il disturbo del sonno in un paziente con demenza potrebbe aiutare i medici a diagnosticare sia la demenza con corpi di Lewy che l'Alzheimer", dice. "A volte può essere molto difficile capire la differenza tra queste due forme di demenza, soprattutto nelle fasi iniziali, ma abbiamo trovato che solo il 2/3 per cento dei pazienti con Alzheimer hanno una storia di questo disturbo del sonno". Una volta che esiste una diagnosi di demenza a corpi di Lewy, i pazienti possono utilizzare farmaci che possono trattare i problemi cognitivi, dice la Dott.ssa Murray, anche se attualmente non è disponibile alcuna cura.


I ricercatori della Mayo Clinic in Minnesota e in Florida, guidati dalla Dott.ssa Murray, hanno esaminato le scansioni di risonanza magnetica (MRI) del cervello di 75 pazienti con diagnosi di probabile demenza a corpi di Lewy. E' stata calcolata la probabilità, da-bassa-a-alta, di demenza in base a una autopsia del cervello. I ricercatori hanno verificato la storia dei pazienti per vedere se il disturbo del sonno era stato diagnosticato mentre erano in cura alla Mayo.


Con questi dati e le scansioni del cervello, hanno visto che la compresenza della diagnosi definitiva del disturbo del sonno e della diagnosi sicura di demenza a corpi di Lewy, accadeva cinque volte più spesso della compresenza di altri fattori di rischio (come la perdita di volume cerebrale) ora utilizzati per facilitare la diagnosi. I ricercatori hanno anche dimostrato che i pazienti con bassa probabilità di demenza a corpi di Lewy, che non avevano avuto il disturbo del sonno, avevano esiti caratteristici dell'Alzheimer.


"Quando c'è una maggiore certezza nella diagnosi, siamo in grado di curare i pazienti di conseguenza. I pazienti con demenza a Corpi di Lewy, ai quali manca l'atrofia tipica dell'Alzheimer nella risonanza magnetica, hanno maggiori probabilità di rispondere alla terapia (alcune classi di farmaci) di quelli che hanno qualche patologia di Alzheimer", dice la Dott.ssa Murray.


Altri ricercatori importanti dello studio della Mayo includono il neuroradiologo Kejal Kantarci, MD, il neuropsicologo Tanis J. Ferman, Ph.D., il neurologo Bradley F. Boeve, MD, e il neuropatologo Dennis W. Dickson, MD. Lo studio è stato finanziato dal National Institutes of Health / National Institute on Aging, dalla Harry T. Mangurian Jr. Foundation, e dal H. Robert and Clarice Smith and Abigail Van Buren Alzheimer's Disease Research Program della Mayo Foundation.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 


Fonte: Mayo Clinic.

Pubblicato in Science Daily il 21 Marzo 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)