Iscriviti alla newsletter

Scoperto nuovo gene per il rischio di Alzheimer

Scienziati dell'University of California - Los Angeles (UCLA) hanno scoperto un nuovo fattore di rischio genetico per l'Alzheimer esaminando il DNA di persone e quindi utilizzando un tipo avanzato di scansione per visualizzare le connessioni nel loro cervello.

L'Alzheimer, la causa più comune di demenza negli anziani, erode queste connessioni, sulle quali ci affidiamo per sostenere pensieri, emozioni e memoria. Mancando una qualsiasi cura conosciuta per la malattia, i 20 milioni di malati di Alzheimer in tutto il mondo non hanno un trattamento efficace. E siamo tutti a rischio: la nostra probabilità di sviluppare l'Alzheimer raddoppia ogni cinque anni dopo i 65.


Paul ThompsonI ricercatori dell'UCLA hanno scoperto una anomalia comune nel nostro codice genetico che aumenta il rischio di Alzheimer. Per trovare il gene, hanno usato un nuovo metodo di scansione che scherma le connessioni del cervello - i cablaggi o circuiti che comunicano le informazioni. Spegnendo tali geni di rischio (nove di loro sono stati coinvolti nel corso degli ultimi 20 anni) si potrebbe fermare la malattia sul nascere o ritardarne l'insorgenza di molti anni. La ricerca è pubblicata nell'edizione del 4 marzo on-line della rivista Proceedings of National Academy of Sciences.

"Abbiamo scoperto un cambiamento nel nostro codice genetico che aumenta il rischio di Alzheimer", afferma l'autore senior dello studio, Paul Thompson (nella foto), professore di neurologia dell'UCLA e membro del Laboratorio di Neuroimaging dell'UCLA. "Se si ha questa variante nel proprio DNA, le connessioni cerebrali sono più deboli. Quando si invecchia, le connessioni cerebrali difettose aumentano il rischio di demenza".


I ricercatori, dice Thompson, hanno esaminato il DNA di più di un migliaio di persone per trovare gli "errori di ortografia" comuni nel codice genetico che possono aumentare il rischio per la malattia più tardi nella vita. Il nuovo studio è il primo del suo genere a sottoporre anche ogni persona a una "Scansione Connectome", un particolare tipo di scansione che misura la diffusione di acqua nel cervello, permettendo agli scienziati di mappare la forza delle connessioni del cervello.


La nuova scansione rivela i circuiti del cervello e come le informazioni vengono inoltrate in tutto il cervello, per scoprire i fattori di rischio per la malattia. I ricercatori hanno poi combinato queste scansioni sulla connettività con un esteso esame genomico per individuare ciò che provoca il cablaggio difettoso nel cervello.


Centinaia di computer, calcolando per mesi, hanno setacciato più di 4.000 connessioni cerebrali e l'intero codice genetico, confrontando i modelli di collegamento delle persone con diverse variazioni genetiche. Sono state trovate connessioni deboli, tra i centri cerebrali che controllano il ragionamento e l'emozione, nelle persone il cui codice genetico differiva in un gene specifico chiamato SPON1. Il gene canaglia influisce anche sull'accumulo di placche senili nel cervello - uno dei tratti distintivi dell'Alzheimer.


"Gran parte del rischio di malattie è scritto nel nostro DNA, quindi il genoma è un buon posto per cercare nuovi bersagli farmacologici", dice Thompson, che nel 2009 ha fondato una rete di ricerca nota come Project ENIGMA per riunire le scansioni cerebrali e il DNA di 26.000 persone in tutto il mondo. "Se sottoponiamo a scansione cervello e DNA oggi, possiamo scoprire i geni pericolosi che minano la capacità di pensare e pianificare e che faranno ammalare in futuro. Se troviamo questi geni ora, abbiamo una migliore possibilità di progettare nuovi farmaci per disattivarli, prima di ammalarsi". Lo sviluppo di nuove terapie per l'Alzheimer è una zona calda per la ricerca farmaceutica, secondo Thompson.


Thompson nota che si è anche scoperto che il gene SPON1 può essere manipolato per sviluppare nuovi trattamenti per la malattia devastante. Quando il gene canaglia è stato alterato nei topi, ha portato a un miglioramento cognitivo e si sono accumulate meno placche nel cervello. I pazienti di Alzheimer mostrano un accumulo di queste placche senili, composte di una sostanza appiccicosa chiamata amiloide che si pensa uccida le cellule cerebrali, causando perdita irreversibile di memoria e cambiamenti di personalità.


L'analisi del genoma ha portato a molti nuovi bersagli farmacologici per il trattamento di cancro, malattie cardiache, artrite e disturbi del cervello come l'epilessia. Ma l'approccio del team dell'UCLA - analizzare il genoma e scansionare il cervello delle stesse persone - promette una ricerca più veloce ed efficiente. "Con una scansione del cervello di mezz'ora e una scansione del DNA da un campione di saliva, possiamo cercare i geni per i fattori che aiutano o danneggiano le connessioni del cervello", dice Thompson. "Questo apre un nuovo paesaggio di scoperte nel campo della scienza medica".


Altri autori UCLA dello studio includono Neda Jahanshad, Priya Rajagopalan, Xue Hua, Derrek P. Hibar, Talia M. Nir e Arthur W. Toga. Il progetto ha molteplici fonti di finanziamento, tra cui il National Institutes of Health.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 


Riferimento: Neda Jahanshad, Priya Rajagopalan, Xue Hua, Derrek P. Hibar, Talia M. Nir, Arthur W. Toga, Clifford R. Jack, Jr., Andrew J. Saykin, Robert C. Green, Michael W. Weiner, Sarah E. Medland, Grant W. Montgomery, Narelle K. Hansell, Katie L. McMahon, Greig I. de Zubicaray, Nicholas G. Martin, Margaret J. Wright, Paul M. Thompson, the Alzheimer’s Disease Neuroimaging Initiative. Genome-wide scan of healthy human connectome discovers SPON1 gene variant influencing dementia severity. PNASMarch 5, 2013 201216206, doi: 10.1073/pnas.1216206110.

Pubblicato
da Mark Wheeler in UCLA Newsroom il 5 Marzo 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

La demenza ci fa vivere con emozioni agrodolci

23.05.2023

Il detto è: dolce è la vita. E, anche se vorremmo momenti costantemente dolci, la vita s...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Farmaci per il sonno: limitazioni e alternative

18.04.2023

Uno studio pubblicato di recente sul Journal of Alzheimer's Disease è l'ultima ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.