Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il genoma della lampreda rivela geni legati alle neurodegenerazioni umane

Scienziati del Marine Biological Laboratory (MBL) hanno identificato diversi geni legati ai disturbi neurologici umani (compreso Alzheimer, Parkinson e lesioni del midollo spinale) nella lampreda di mare, un pesce vertebrato la cui sequenza dell'intero genoma è riportata questa settimana sulla rivista Nature Genetics.

"Questo significa che possiamo utilizzare la lampreda di mare come modello potente per migliorare la comprensione molecolare delle malattie neurodegenerative e dei disturbi neurologici degli umani", spiega Jennifer Morgan, dell'Eugene Bell Center for Regenerative Biology and Tissue Engineering del MBL. Gli obiettivi finali sono determinare ciò che va male nei neuroni dopo un infortunio e durante la malattia, e determinare come correggere tali deficit, per ripristinare le normali funzioni del sistema nervoso.


La lampreda di mare (Petromyzon marinus) è un
parassita aggressivo considerato un flagello in
molte regioni, tra cui i Grandi Laghi americani. Il
lignaggio di questo antico vertebrato si è discostato
da quello degli esseri umani circa 500 milioni di anni fa. La lampreda è ora il nostro antenato vertebrato
più antico ad avere l'intero genoma sequenziato e
assemblato. (Credit: New York State Department of
Environmental Conservation.)


A differenza degli esseri umani, la lampreda ha una straordinaria capacità di rigenerare il suo sistema nervoso. Se si recide il midollo spinale di una lampreda, essa può rigenerare le cellule nervose danneggiate e nuotare di nuovo in 10-12 settimane.

La Morgan e i suoi collaboratori dell'MBL, Ona Bloom e Joseph Buxbaum, studiano la capacità di recupero dalla lesione del midollo spinale della lampreda dal 2009. La lampreda ha grandi neuroni individuati nel cervello e nel midollo spinale, fatto che la rende un ottimo modello per studiare la rigenerazione a livello della singola cellula. Ora le informazioni genomiche sulla lampreda dà loro un nuovo "set di attrezzi" per comprendere i suoi meccanismi rigenerativi, e confrontare aspetti della sua fisiologia, come la risposta infiammatoria, a quelli umani.


Il progetto genoma della lampreda è stato realizzato da un consorzio di 59 ricercatori guidati da Weiming Li della Michigan State University e Jeramiah Smith della University of Kentucky. Il contributo degli scienziati del MBL si è concentrato sugli aspetti neurali del genoma, compreso uno dei risultati più interessanti del progetto.


Le lamprede, al contrario degli esseri umani, non hanno la mielina, una guaina isolante intorno ai neuroni che permette una più veloce conduzione degli impulsi nervosi. Eppure il consorzio ha trovato nella lampreda dei geni che sono normalmente espressi nella mielina. Negli esseri umani, le molecole associate alla mielina inibiscono la rigenerazione dei nervi in caso di danni. "Molto lavoro del settore delle lesioni al midollo spinale si concentra sul neutralizzare le molecole inibitorie", dice la Morgan.

"Quindi abbiamo un enigma interessante", continua la Morgan. "Che cosa ci fanno questi geni associati alla mielina in un animale che non ha mielina, ed è comunque bravo nella rigenerazione? Si apre una nuova ed interessante serie di domande". Affrontarle potrebbe portare a capire perché l'uomo ha perso la capacità di rigenerazione neurale molto tempo fa, e in che modo potrebbe essere ripristinata.


Al momento la Morgan e i suoi collaboratori sono concentrati nell'analizzare quali geni sono espressi e quando, dopo una lesione del midollo spinale, e la rigenerazione. L'intera sequenza del genoma dà loro un punto di riferimento prezioso per il loro lavoro.


Morgan, Bloom, e Buxbaum collaborano al MBL con un finanziamento della Fondazione Charles Evans. Bloom ha sede all'Istituto per la ricerca medica Feinstein del Hofstra North Shore-Long Island Jewish a New York. Buxbaum lavora alla Mount Sinai School of Medicine di New York.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 


Fonte: Marine Biological Laboratory, via EurekAlert!, a service of AAAS.

Riferimento:
Jeramiah J Smith, Shigehiro Kuraku, Carson Holt, Tatjana Sauka-Spengler, Ning Jiang, Michael S Campbell, Mark D Yandell, Tereza Manousaki, Axel Meyer, Ona E Bloom, Jennifer R Morgan, Joseph D Buxbaum, Ravi Sachidanandam, Carrie Sims, Alexander S Garruss, Malcolm Cook, Robb Krumlauf, Leanne M Wiedemann, Stacia A Sower, Wayne A Decatur, Jeffrey A Hall, Chris T Amemiya, Nil R Saha, Katherine M Buckley, Jonathan P Rast, Sabyasachi Das, Masayuki Hirano, Nathanael McCurley, Peng Guo, Nicolas Rohner, Clifford J Tabin, Paul Piccinelli, Greg Elgar, Magali Ruffier, Bronwen L Aken, Stephen MJ Searle, Matthieu Muffato, Miguel Pignatelli, Javier Herrero, Matthew Jones, C Titus Brown, Yu-Wen Chung-Davidson, Kaben G Nanlohy, Scot V Libants, Chu-Yin Yeh, David W McCauley, James A Langeland, Zeev Pancer, Bernd Fritzsch, Pieter J de Jong, Baoli Zhu, Lucinda L Fulton, Brenda Theising, Paul Flicek, Marianne E Bronner, Wesley C Warren, Sandra W Clifton, Richard K Wilson, Weiming Li. Sequencing of the sea lamprey (Petromyzon marinus) genome provides insights into vertebrate evolution. Nature Genetics, 2013; DOI: 10.1038/ng.2568.

Pubblicato in Science Daily il 24 Febbraio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

[Greg O'Brien] Scoprire la grazia dell'imperfezione: apprezzare la l…

11.11.2025 | Voci della malattia

"Scrivi in ​​modo forte e chiaro ciò che fa male" (attribuito a Ernest Hemingway)

<...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.