Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Fumo passivo collegato alla demenza

Una nuova ricerca di Hong Kong riferisce i cambiamenti nel cervello di ratti che sono stati regolarmente esposti a fumo passivo.

Con una vaghezza frustrante che riflette i limiti della nostra conoscenza, il sito web della Mayo Clinic riporta che l'Alzheimer è causato da "una combinazione di fattori genetici, stile di vita e fattori ambientali". Una ricerca pubblicata di recente fornisce la prova che uno di quei fattori ambientali può essere il fumo passivo di sigaretta.


Ricercatori di Hong Kong riferiscono che l'esposizione cronica all'aria fumosa, ha apparentemente danneggiato il cervello dei ratti. "Questi cambiamenti potrebbero essere la prova delle fasi iniziali della neurodegenerazione", scrivono sulla rivista online PLoS ONE, "e può spiegare perché il fumo può predisporre il cervello all'Alzheimer e alla demenza".


Riprendendo le conclusioni di uno studio del 2008 dall'Inghilterra, uno studio del 2010 pubblicato sull'American Journal of Epidemiology ha segnalato un legame tra l'esposizione al fumo passivo nell'intera vita e un aumento del rischio di demenza, almeno in alcuni soggetti anziani. Un gruppo di ricerca guidato da Yuen-Shan Ho del Laboratorio di Malattie Neurodegenerative dell'Università di Hong Kong ha utilizzato topi maschi di razza Sprague-Dawley per cercare di determinare le ragioni mediche alla base di questo legame. I ricercatori hanno condotto un esperimento utilizzando nove topi, ciascuno dei quali ha passato un'ora al giorno per 56 giorni in una speciale camera ventilata. Per cinque dei roditori, l'aria nella camera aveva una concentrazione di fumo del 4 per cento. Questo simula "la situazione degli esseri umani nei ristoranti o nei bar dove è permesso fumare", scrivono i ricercatori.


Rispetto ai roditori che hanno respirato aria pulita, "sono state osservate molte anomalie nell'ippocampo nei ratti esposti al fumo", essi riferiscono. "Questi cambiamenti, nell'insieme, possono avere un impatto nella normale funzione cellulare". "I nostri dati suggeriscono che l'esposizione quotidiana al fumo di sigaretta potrebbe accelerare l'invecchiamento del cervello", scrivono i ricercatori. In particolare, segnalano che l'esposizione continua al fumo sembra alterare le proteine che permettono il corretto funzionamento del sistema sinaptico, che ha un ruolo essenziale nella nostra capacità di formare e trattenere i ricordi. "Il nostro studio ha dimostrato che l'esposizione al fumo di sigaretta può indurre alterazioni patologiche nel cervello", concludono, "e questi cambiamenti potrebbero renderci più suscettibili allo sviluppo di deterioramento cognitivo, o anche di Alzheimer, più in là nella vita".


Quindi mentre quel lavoro come barista o cameriera in un ambiente pieno di fumo potrebbe essere una tentazione di guadagno, nel lungo termine il prezzo da pagare potrebbe essere enorme, anche se non si contrae il cancro.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Riferimento: Ho Y-S, Yang X, Yeung S-C, Chiu K, Lau C-F, et al. (2012) Cigarette Smoking Accelerated Brain Aging and Induced Pre-Alzheimer-Like Neuropathology in Rats. PLoS ONE 7(5): e36752. doi:10.1371/journal.pone.0036752

Pubblicato da Tom Jacobs in Pacific Standard il 28 Maggio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari. - Disegno:
kidslink.bo.cnr.it

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee g...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle cap...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.