Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuove informazioni sull'inizio dell'Alzheimer

Una beta-amiloide altamente tossica (proteina che esiste nel cervello delle vittime di Alzheimer) si è rivelata in grado di aumentare notevolmente la tossicità di altre beta-amiloidi più comuni e meno tossiche, fungendo da possibile "innesco" per l'insorgenza e lo sviluppo dell'Alzheimer.

Questa è la scoperta dei ricercatori della University of Virginia e dell'azienda tedesca biotech Probiodrug, riportata nell'edizione del 2 maggio on line della rivista Nature, che potrebbe portare a trattamenti più efficaci per l'Alzheimer.


La beta-amiloide piroglutanilata (verde) si
accumula nel cervello di topi geneticamente
modificati in quantità eccessiva. Le cellule rosse
sono astrociti, che invadono le regioni del cervello
dove l'amiloide si deposita e i neuroni muoiono.
Le strutture blu sono nuclei di neuroni e astrociti.
(Credit: University of Virginia)

La Probiodrug AG, con sede a Halle, Germania, ha già completato gli studi clinici di fase 1 in Europa con una piccola molecola che inibisce un enzima, glutaminyl ciclasi, che catalizza la formazione di questa versione ipertossica di beta-amiloide."Questa forma di beta-amiloide, chiamata beta-amiloide piroglutamilata (o pyroglu), è un vero danno nell'Alzheimer", ha detto il ricercatore principale George Bloom, professore U.Va. di biologia e biologia cellulare del College of Arts & Sciences e della Scuola di Medicina, che sta collaborando allo studio con gli scienziati della Probiodrug. "Abbiamo confermato che converte beta-amiloide più abbondante in una forma che è fino a 100 volte più tossica, rendendolo un killer molto pericoloso delle cellule cerebrali e un obiettivo interessante per la terapia farmacologica".

 
Bloom ha detto che il processo è simile a varie malattie da prioni, come il morbo della mucca pazza o la sindrome del dimagrimento cronico, in cui una proteina tossica può "infettare" le proteine normali che si diffondono attraverso il cervello ed infine distruggerlo. Nel caso di Alzheimer, la demenza grave si verifica nel corso degli anni prima della morte. "Si pensi a questo beta-amiloide pyroglu come a un seme che può trasformare ulteriormente qualcosa che è già maligno in qualcosa di molto peggio - è il grilletto", ha detto Bloom. Altrettanto importante, le miscele ipertossiche che sono provocate dal beta-amiloide pyroglu esistono come piccoli aggregati, chiamati oligomeri, piuttosto che come fibre molto più grandi presenti nelle placche amiloidi che sono una caratteristica impronta del cervello di Alzheimer.


E il grilletto attiva un "proiettile", come la mette Bloom. Il proiettile è una proteina chiamata tau che è stimolata dalla beta-amiloide per formare "grovigli" tossici nel cervello che hanno un ruolo importante nella comparsa e sviluppo dell'Alzheimer. Utilizzando topi cresciuti per non avere i geni tau, i ricercatori hanno scoperto che, senza l'interazione tra beta-amiloide tossica e tau, la cascata [di eventi] dell'Alzheimer non può iniziare. Il percorso attraverso il quale la beta-amiloide pyroglu induce la morte dei neuroni dipendente dalla tau, è ora oggetto di ulteriori indagini per comprendere questo importante passo nello sviluppo iniziale dell'Alzheimer.


"Ci sono due questioni di importanza pratica nella nostra scoperta", ha detto Bloom. "La prima è la nuova conoscenza che abbiamo sul modo in cui l'Alzheimer può progredire in pratica, meccanismi importanti da capire se vogliamo cercare di impedire che ciò accada; e la seconda, è una guida sul modo di progettare farmaci per impedire a questo tipo di beta-amiloide di accumularsi all'inizio".


Il coautore Hans-Ulrich Demuth, biochimico e direttore scientifico di Probiodrug, ha detto: "Questa pubblicazione aggiunge ulteriori significativi elementi di prova alla nostra ipotesi circa il ruolo cruciale della beta-amiloide pyroglu nell'iniziare l'Alzheimer. Per la prima volta abbiamo trovato un chiaro legame nel rapporto tra beta-amiloide pyroglu, formazione di oligomeri e proteina tau nella tossicità neuronale". Bloom e i suoi collaboratori stanno cercando altre proteine che sono necessarie alla beta-amiloide pyroglu per diventare tossica. Qualunque proteina di tale tipo che scopriranno sarà un potenziale bersaglio per la diagnosi precoce e/o il trattamento dell'Alzheimer.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 


Fonte: Materiale della University of Virginia, via Newswise.

Riferimento:
Justin M. Nussbaum, Stephan Schilling, Holger Cynis, Antonia Silva, Eric Swanson, Tanaporn Wangsanut, Kaycie Tayler, Brian Wiltgen, Asa Hatami, Raik Rönicke, Klaus Reymann, Birgit Hutter-Paier, Anca Alexandru, Wolfgang Jagla, Sigrid Graubner, Charles G. Glabe, Hans-Ulrich Demuth, George S. Bloom. Prion-like behaviour and tau-dependent cytotoxicity of pyroglutamylated amyloid-β. Nature, 2012; DOI: 10.1038/nature11060.

Pubblicato in ScienceDaily il 2 Maggio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Studio rafforza il legame tra vaccino contro l'herpes zoster e minore ris…

10.04.2025 | Ricerche

La nuova analisi di un programma di vaccinazione in Galles ha scoperto che il vaccino contro l'he...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)