Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Microbolle guidate da ultrasuoni penetrano la barriera sanguigna del cervello

Una delle parti più delicate del trattamento delle patologie del cervello è la barriera emato-encefalica, un blocco di cellule che impediscono sia alle tossine nocive che ai farmaci utili di arrivare al centro di controllo del corpo.

Ma, una tecnica pubblicata in JoVE, guida attraverso la risonanza magnetica l'impiego di microbolle e ultrasuoni mirati per aiutare i farmaci ad entrare nel cervello, aprendo strade nuove per terapie di condizioni devastanti come l'Alzheimer e i tumori cerebrali.


"Ci stiamo avvicinando al punto in cui questo potrebbe essere fatto in modo sicuro negli esseri umani", ha detto l'autore del documento, Meaghan O'Reilly, "c'è una spinta verso le applicazioni". L'attuale metodo di interruzione della barriera emato-encefalica (BBB) è quello di utilizzare agenti osmotici come il mannitolo, che succhiano l'acqua delle cellule che formano la barriera, provocando l'allargamento del divario tra di loro. Sfortunatamente, questo metodo apre grandi aree nella barriera, lasciando il cervello esposto alle tossine.


Il vantaggio della tecnica a microbolle è che può essere utilizzata su un'area molto piccola della BBB. Le microbolle, realizzati di lipidi (grassi) e gas, vengono iniettate nel flusso sanguigno. Quando vengono applicati gli ultrasuoni focalizzati, le bolle si espandono e si contraggono. Si pensa che la forza del movimento delle bolle induca le cellule che formano la BBB a separarsi temporaneamente, permettendo ai farmaci di raggiungere il cervello.

Beth"La tecnologia a microbolle è in giro da anni, anche se le sue applicazioni sono per lo più come agente di contrasto per la diagnostica ad ultrasuoni", ha detto la Dssa Beth Hovey (foto a sinistra), direttrice editoriale di JoVE. "Questo nuovo approccio, utilizzando gli ultrasuoni per aiutare le bolle a permeabilizzare la barriera emato-encefalica, si spera che potrà consentire un migliore trattamento delle malattie del cervello".


Con questo metodo, O'Reilly e i suoi colleghi utilizzano la macchina MRI per garantire che la barriera si apra, e possono anche cronometrare il tempo necessario perchè si chiuda, dettaglio importante quando la tecnica sarà usata sui pazienti. "La capacità degli ultrasuoni focalizzati combinata con le microbolle per far breccia sulla barriera emato-encefalica è nota da oltre un decennio. Tuttavia, poiché la tecnica attuale può essere difficile (contiene passaggi critici) il video-articolo colma una lacuna nella letteratura che rappresenta un notevole ostacolo per le persone che entrano in questo campo", ha detto.

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Fonte: Materiale del The Journal of Visualized Experiments.

Pubblicato in ScienceDaily il 13 Marzo 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)