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Neurotossine nelle pinne di squalo: un problema di salute umana

squalo nel tevereGli squali sono tra le specie marine più minacciate di tutto il mondo a causa di uno sovrasfruttamento insostenibile. Sono uccisi soprattutto per le loro pinne per alimentare la crescente domanda di zuppa di pinne di squalo, che è una prelibatezza in Asia.

Un nuovo studio di scienziati dell'Università di Miami (UM) apparso sulla rivista Marine Drugs ha scoperto alte concentrazioni di BMAA nelle pinne di squalo, una neurotossina legata a malattie neurodegenerative negli esseri umani tra cui l'Alzheimer e la malattia di Lou Gehrig (SLA).


Zuppa di pinne di squalo
Lo studio suggerisce che il consumo di zuppa di pinne di squalo (foto a sinistra da Wikipedia) e di pillole cartilaginee può rappresentare un rischio significativo per la salute e provocare malattie degenerative del cervello. "Le pinne di squalo derivano principalmente dal finning (fin=pinna di sualo), una pratica per cui vengono prese solo le pinne dello squalo e il resto dell'animale mutilato viene ributtato in acqua per morire", ha detto il co-autore dello studio, Dr. Neil Hammerschlag, professore assistente di ricerca Affari & Politica Marina e direttore del RJ Dunlap Marine Conservation Program (RJD) alla UM. "Si stima che le pinne di ben 70 milioni di squali finiscono nella zuppa. Come risultato, molte specie di squali sono in via di estinzione. Poiché gli squali svolgono un ruolo importante nel mantenere l'equilibrio negli oceani, non solo la zuppa di pinne di squalo pregiudica l'ambiente marino, ma il nostro studio suggerisce che è probabilmente dannosa per le persone che la consumano".


Sono state testate sette specie di squalo per questo studio: blacknose, Blacktip, bonnethead, toro, grande martello, limone e squali nutrice. I campioni sono stati prelevati da animali vivi nelle acque di tutto il Sud della Florida. "Le concentrazioni di BMAA nei campioni sono causa di preoccupazione, non solo per la zuppa di pinne di squalo, ma anche negli integratori alimentari e per le altre forme ingerite dagli esseri umani", spiega il coautore dello studio Prof. Deborah Mash, direttrice del Miami Brain Endowment Bank della UM. La Banca sostiene la ricerca clinica e di base e mantiene una delle più grandi collezioni al mondo di cervelli umani post-mortem che comprendono una vasta gamma di disturbi neurologici.


Nel 2009, la Mash ed i suoi co-autori hanno pubblicato uno studio sulla rivista Acta Neurological Scandinavica, che dimostrava che i pazienti morenti con diagnosi di Alzheimer e SLA avevano livelli insolitamente elevati di BMAA nei loro cervelli, fino a 256 ng/mg, mentre quelli di persone invechhiate normalmente in salute non avevano BMAA o solo piccole tracce di tossina. "La BMAA è stata collegata per la prima volta alle malattie neurodegenerative a Guam, rilevando una perdita progressiva della struttura e della funzionalità dei neuroni".

shark fins
Pinne di squalo ad asciugare al sole prima
della trasformazione a Kaohsiung. Il 30 per
cento delle specie di squali del mondo sono
minacciati o quasi a rischio di estinzione.

Foto: Shawn Heinrichs for the Pew Env.Group

Lo studio sugli squali ha scoperto una serie simile e ancora più elevata di BMAA nelle pinne testate, con livelli compresi tra 144 e 1836 ng/mg di BMAA, che coincide con i livelli misurati nel cervello di Alzheimer e di vittime di SLA.

 

Coincidentally, this level fits with the BMAA levels in fruit bats examined by Paul Cox in Guam, animals which concentrate BMAA from their diet of cycad seeds. Casualmente, questo livello corrisponde ai livelli di BMAA nei pipistrelli della frutta esaminati da Paul Cox a Guam, animali che acquisiscono la BMAA dalla loro dieta a base di semi di cycas. Egli ha collegato l'ingestione di pipistrelli della frutta alla grave demenza di ALS / Parkinson che affligge la popolazione indigena locale.


"Questo studio, non solo fornisce importanti informazioni su un probabile percorso di esposizione umana alla BMAA, ma può portare ad un abbassamento della domanda di zuppa di pinne di squalo e di consumo di prodotti di squalo, aiutando gli sforzi di conservazione dell'oceano", ha aggiunto Hammerschlag.


Il progetto è stato finanziato da una donazione della Fondazione W. Herbert Hoover. Creata nel 1990, la Fondazione assume un ruolo di guida nel sostenere le opportunità uniche che danno soluzioni alle problematiche legate alla comunità, all'educazione e all'ambiente.

 

 

 

 

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Fonte:
Materiale della University of Miami, Rosenstiel School of Marine and Atmospheric Science, via Newswise.

Riferimento:
Kiyo Mondo, Neil Hammerschlag, Margaret Basile, John Pablo, Sandra A. Banack, Deborah C. Mash. Cyanobacterial Neurotoxin β-N-Methylamino-L-alanine (BMAA) in Shark Fins. Marine Drugs, 2012; 10 (2): 509 DOI:10.3390/md10020509.

Pubblicato in ScienceDaily il 23 Febbraio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

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