Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuova classe di farmaci può inibire l'infiammazione nel cervello

Scienziati della School of Medicine della Emory University hanno identificato un nuovo gruppo di composti che possono proteggere le cellule cerebrali da infiammazioni legate all'attacco epilettico e alle malattie neurodegenerative.

I composti bloccano i segnali dell'EP2, uno dei quattro recettori della prostaglandina E2, un ormone coinvolto in processi quali febbre, parto, digestione e regolazione della pressione sanguigna.

 

Sostanze chimiche che potrebbero bloccare selettivamente l'EP2 non erano precedentemente disponibili. I ricercatori hanno mostrato che negli animali, i bloccanti dell'EP2 potrebbero ridurre notevolmente la lesione al cervello indotta da una crisi epilettica prolungata. I risultati sono stati pubblicati online questa settimana nei Proceedings of the National Academy of Sciences Early Edition.

"L'EP2 è coinvolto in molti processi patologici in cui si evidenzia infiammazione nel sistema nervoso, come epilessia, ictus e malattie neurodegenerative", dice l'autore senior Ray Dingledine, PhD, presidente del Dipartimento di Farmacologia alla Emory. "Ogni volta che quell'infiammazione svolge un ruolo via EP2, questa classe di composti potrebbe essere utile. Fuori del cervello, i bloccanti dell'EP2 potrebbero trovare impieghi in altre malattie con una componente infiammatoria prominente come il cancro e la malattia infiammatoria intestinale".


I neuroni con colorazione verde brillante sono un
segno del danno indotto da una crisi prolungata. Composti che bloccano il recettore prostaglandina
EP2 possono prevenire questi danni. (Credit: Image
per gentile concessione della Emory University)


Le prostaglandine sono gli obiettivi di farmaci anti-infiammatori non-steroidei (FANS) come l'aspirina e l'ibuprofene. I FANS inibiscono enzimi noti come ciclossigenasi, punto di partenza per generare prostaglandine nel corpo. Precedenti ricerche indicano che i farmaci che inibiscono la cicloossigenasi possono avere effetti collaterali dannosi. Ad esempio, l'uso prolungato di aspirina può indebolire le pareti dello stomaco, a causa del ruolo delle prostaglandine nello stomaco. Anche i farmaci progettati per inibire solo la ciclossigenasi coinvolta nel dolore e nell'infiammazione, come il Vioxx, hanno mostrato effetti collaterali cardiovascolari.


[...] Dingledine dice che i composti potrebbero diventare strumenti utili per esplorare nuovi modi per curare malattie neurologiche. Tuttavia egli dice che sono necessari altri test, dati i numerosi processi fisiologici regolati dalle prostaglandine. La prostaglandina E2 è di per sé un farmaco usato per indurre il travaglio in donne in gravidanza, e i topi femmina ingegnerizzati senza il recettore EP2 sono sterili, per cui i composti avrebbero bisogno di essere testati per gli effetti sugli organi riproduttivi, per esempio.


La ricerca è stata finanziata dal National Institutes of Health.

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 


Fonte: Materiale della Emory University.

Riferimento: J. Jiang, T. Ganesh, Y. Du, Y. Quan, G. Serrano, M. Qui, I. Speigel, A. Rojas, N. Lelutiu, R. Dingledine. Small molecule antagonist reveals seizure-induced mediation of neuronal injury by prostaglandin E2 receptor subtype EP2. Proceedings of the National Academy of Sciences, 2012; DOI: 10.1073/pnas.1120195109.

Pubblicato in ScienceDaily il 14 Febbraio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.