Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Districare i misteri dell'Alzheimer

Uno dei segni più caratteristici dello sviluppo dell'Alzheimer è un cambiamento nel comportamento di una proteina che i neuroscienziati chiamano tau.

Nel cervello normale, la tau è presente in singole unità essenziali per la salute del neurone. Nelle cellule del cervello di Alzheimer, invece, le proteine tau si aggregano in strutture contorte note come "grovigli neurofibrillari."


Questi grumi sono considerati un segno distintivo della malattia, ma il loro preciso ruolo nella patologia di Alzheimer è stato a lungo un punto di contesa tra i ricercatori. Ora, ricercatori dell'University of Texas Medical Branch di Galveston (UTMB) hanno trovato nuove prove che confermano il rilievo della tau nell'Alzheimer. Invece di concentrarsi sui grovigli, però, la loro opera mette in luce i passaggi intermedi tra una singola unità di proteine tau e un groviglio neurofibrillare: gli insiemi di due, tre, quattro, o più proteine tau noti come "oligomeri", che a loro avviso sono le entità più tossiche nella malattia.


"Abbiamo scoperto che ci sono strutture più piccole che si formano prima dei grovigli neurofibrillari, e sono molto più tossiche delle grandi strutture", ha detto Rakez Kayed, assistente professore all'UTMB e autore di un articolo sullo studio ora online sul FASEB Journal. "E abbiamo stabilito che erano tossici, in veri e propri cervelli umani, fatto importante per lo sviluppo di una terapia efficace". Secondo Kayed, un anticorpo cruciale sviluppato all'UTMB chiamato T22 ha permesso al team di produrre un ritratto dettagliato del comportamento dell'oligomero tau nel tessuto cerebrale umano.


Progettato specificamente per legarsi solo agli oligomeri tau (e non alle singole proteine tau o ai grovigli neurofibrillari), l'anticorpo ha permesso ai ricercatori di utilizzare una varietà di strumenti di analisi per confrontare campioni di cervello di Alzheimer con campioni cerebrali sani di pari età. "Una cosa notevole di questa ricerca è che prima che sviluppassimo questo anticorpo, non si potevano nemmeno vedere gli oligomeri tau nel cervello", ha detto Kayed. "Con il T22, siamo riusciti a caratterizzarli a fondo, e anche a studiarli nelle cellule del cervello umano".


Tra le scoperte più sorprendenti dei ricercatori: in alcuni cervelli di Alzheimer esaminati, i livelli di oligomeri tau erano fino a quattro volte superiori a quelli trovati in cervelli di controllo di pari età. Altri esperimenti hanno rivelato specifici comportamenti biochimici e strutture assunte dagli oligomeri, e hanno dimostrato la loro presenza fuori dei neuroni, in particolare, sulle pareti dei vasi sanguigni. "Pensiamo che questo produrrà un grande impatto scientifico, perché apre molte nuove aree di studio", ha detto Kayed. "E' anche legato al nostro obiettivo principale, lo sviluppo di una cura per l'Alzheimer. E lo trovo molto, molto interessante".

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 


Fonte: Materiale della University of Texas - Medical Branch - di Galveston.

Riferimento: CA Lasagna-Reeves, DL Castillo-Carranza, U. Sengupta, J. Sarmiento, J. Troncoso, GR Jackson, R. Kayed. Identification of oligomers at early stages of tau aggregation in Alzheimer's disease. The FASEB Journal, 2012; DOI: 10.1096/fj.11-199851.

Pubblicato in ScienceDaily il 2 Febbraio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.