Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Esperienze sociali fin dall'infanzia hanno effetti duraturi sulla salute mentale e cerebrale

Le esperienze significative di tutta la vita, in particolare quelle sociali, sono il tessuto della nostra identità. Ma qual'è il loro impatto sulla nostra salute?

young versus old brain

Le difficoltà dell'infanzia, l'accesso a istruzione di qualità e alle reti sociali, l'esposizione alla violenza e molti altri domini sociali possono accumularsi lentamente nel tempo, e decenni più tardi possono modellare il modo in cui il cervello cresce, si connette e fa fronte alle difficoltà.


In un nuovo lavoro innovativo pubblicato su Nature Communications, dei ricercatori hanno scoperto che un esposoma sociale avverso (esposizione cumulativa a fattori come bassa istruzione, esperienze infantili avverse, insicurezza alimentare, stress finanziario e attività, basso accesso alle cure sanitarie ed eventi traumatici) è collegato a carenza di cognizione e salute mentale, capacità funzionali ridotte e alterazioni nella struttura e nella funzionalità del cervello.


Questi effetti hanno un impatto duraturo non solo nell'invecchiamento sano, ma anche nelle persone con demenza. Questo lavoro suggerisce che la prevenzione della demenza per un invcecchiamento sano dovrebbe iniziare nell'infanzia. Lo studio è stato condotto da un team internazionale di ricercatori del Global Brain Health Institute (GBHI) del Trinity College di Dublino, del Multipartner Consortium to expand dementia research in Latin America e del Latin American Brain Health Institute.

 

Esposoma sociale e salute del cervello

I ricercatori hanno prima creato e convalidato una valutazione dell'esposoma sociale valutando 319 dimensioni per istruzione, insicurezza alimentare, stato finanziario, patrimonio, accesso all'assistenza sanitaria, lavoro infantile, stato socioeconomico soggettivo e oggettivo, esperienze infantili, eventi traumatici e relazioni. Questi punteggi sono stati valutati per 2.211 individui (di controllo, con Alzheimer e con degenerazione lobare frontotemporale) da sei paesi dell'America Latina. Questa regione è stata scelta data la maggiore influenza dell'esposoma sociale.


Disuguaglianza strutturale, disparità educative e determinanti sociali della salute stanno influenzando la salute dei latinoamericani. In breve, più avverso è l'esposoma sociale, più grande è il deterioramento cognitivo, funzionale, mentale e cerebrale. Diversi fattori sociali e ambientali nelle diverse fasi della vita si sono associati a molteplici dimensioni della salute del cervello.


Esposomi avversi si sono associati a cognizione più scadente nell'invecchiamento sano. Nella demenza, esposizioni più complesse (insicurezza alimentare, stato finanziario, stato socioeconomico e accesso all'assistenza sanitaria) si sono correlate a prestazioni cognitive e funzionali più basse, sintomi di salute mentale più elevati, struttura e connettività cerebrale.


Ancora più importante, l'accumulo di queste esposizioni per tutta la vita, piuttosto che l'impatto dei singoli componenti valutati in isolamento, ha mostrato le associazioni più forti. Le variazioni del paese di origine dei partecipanti, i fattori demografici e la demenza, i metodi di acquisizione delle scansioni o la qualità del segnale non hanno influito sui risultati. Insieme, i risultati evidenziano che le avversità sociali composte diventano biologicamente incorporate nella struttura e nella funzione del cervello. La modellazione su misura dell'esposoma sociale coglie precisi esiti di salute cerebrale dell'invecchiamento e della demenza.

 

Perché la prevenzione deve iniziare presto: implicazioni per la ricerca e la politica

La prevenzione della demenza non dovrebbe solo concentrarsi su un'azione in mezza età come il controllo dell'ipertensione o del diabete. Dovrebbe iniziare durante l'infanzia, quando vengono posate le basi dello sviluppo del cervello. Ridurre l'insicurezza alimentare, migliorare la qualità dell'istruzione e garantire un accesso affidabile alle cure sanitarie e ad ambienti di sostegno all'inizio della vita e in mezza età, possono costruire capitali di salute cerebrale che pagano decenni dopo.


Il 56% dei casi di demenza in diverse regioni come l'America Latina potrebbe essere attribuibile a fattori di rischio modificabili come obesità, inattività fisica e depressione, rispetto al 46% a livello globale. Queste cifre sono strettamente legate alle dimensioni dell'esposoma sociale e illustrano come le avversità accumulate si traducono in una maggiore vulnerabilità della demenza nella regione. Joaquín Migeot, neuroscienziato del GBHI, primo autore, ha dichiarato:

"L'interazione tra fattori di rischio modificabili e l'esposoma sociale offre un percorso verso lo sviluppo di programmi di prevenzione della demenza di precisione e su misura per l'esposoma sociale e il profilo di rischio di ciascun individuo".


Per Agustin Ibanez, professore del GBHI e direttore del Latin American Brain health Institute alla Universidad Adolfo Ibanez, e autore senior, questo studio ha dimostrato

"Un'associazione sistematica delle esperienze sociali multidimensionali di tutta la vita sugli esiti della salute del cervello. Questi risultati richiedono lo sviluppo di modelli su misura che tengono conto dell'impatto degli ambienti sociali di tutta la vita nell'incorporamento biologico dell'invecchiamento e della demenza".

 

 

 


Fonte: Trinity College Dublin (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: J Migeot, [+34], A Ibanez. Social exposome and brain health outcomes of dementia across Latin America. Nat Comm, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Antiossidanti aiutano contro vari problemi di salute, ma è complicato capire q…

3.11.2025 | Esperienze & Opinioni

La descrizione di antiossidante è tutta nel nome: gli antiossidanti contrastano gli ossi...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)