Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come possono 'ricordare' le molecole e contribuire a memoria e apprendimento

Dei ricercatori hanno scoperto che un canale ionico nei neuroni del cervello ha una sorta di 'memoria molecolare', che contribuisce alla formazione e alla conservazione permanente dei ricordi. E hanno identificato anche una parte specifica del canale ionico dove potrebbero essere puntati nuovi farmaci per alcune malattie genetiche.

measuring how ion channels respond to electrical signals Misurazione della risposta dei canali ionici ai segnali elettrici. Foto: Charlotte Perhammar / Linköping University

Uno dei superpoteri del cervello è la sua capacità di imparare dalle esperienze passate e di formare ricordi. Questi processi vitali dipendono dal rimodellamento delle connessioni tra i neuroni nel cervello. Le giunzioni nervose, chiamate sinapsi, sono rafforzate o indebolite per tutta la vita in modo tale che il cervello è, in un certo senso, costantemente rimodellato a livello cellulare. Questo fenomeno si chiama plasticità sinaptica.


Esistono diversi processi che contribuiscono alla plasticità sinaptica nel sistema nervoso. Uno di questi ha a che fare con un tipo di molecole chiamate 'canali ionici di calcio', che interessano da tempo i ricercatori dell'Università di Linköping (LiU) in Svezia.


"Voglio scoprire le vite segrete di queste molecole canale ionico di calcio, che hanno funzioni molto importanti nel corpo: aprendosi e chiudendosi, regolano, tra le altre cose, le segnalazioni da una cellula nervosa all'altra. Ma oltre a ciò, queste molecole hanno anche una specie di loro propria memoria,e possono ricordare i segnali nervosi precedenti", ha detto Antonios Patazis, professore associato del dipartimento di scienze biomediche e cliniche della LiU, che ha guidato lo studio pubblicato su Nature Communications.

 

Come può ricordare una molecola?

Il punto focale di questo studio era un tipo specifico di canale ionico, il CaV2.1, quello più comune nel cervello, che si trova nella sinapsi, alla fine del neurone. Quando un segnale elettrico passa attraverso il neurone, il canale ionico si apre, mettendo in moto un processo che porta al rilascio del neurotrasmettitore verso il neurone ricevente nella sinapsi. In questo modo, i canali CaV2.1 sono i portinai della comunicazione sinaptica e tra un neurone e l'altro.


L'attività elettrica prolungata riduce il numero di canali CaV2.1 che possono aprirsi, con il risultato di ridurre il rilascio di trasmettitori, quindi il neurone ricevente riceve un messaggio più debole. È come se i canali potessero 'ricordare' la segnalazione precedente e, nel fare ciò, non sono disponibili ad aprirsi sui segnali successivi. Il modo in cui questo funziona a livello molecolare era ignoto agli scienziati fino ad ora.


I ricercatori di Linköping hanno ora scoperto un meccanismo per cui il canale ionico può 'ricordare'. Il canale è una grande molecola costituita da diverse parti interconnesse, che possono muoversi l'una rispetto all'altra in risposta a segnali elettrici. Hanno scoperto che il canale ionico può assumere quasi 200 forme diverse a seconda della resistenza e della durata di un segnale elettrico; è una macchina molecolare molto complessa.


"Riteniamo che durante una segnalazione elettrica nervosa sostenuta, una parte importante della molecola si disconnette dal cancello del canale, come la frizione in un'auto interrompe la connessione tra il motore e le ruote. Il canale ionico non può più essere aperto. Quando centinaia di segnali arrivano su un periodo abbastanza lungo, possono convertire la maggior parte dei canali in questo 'stato di memoria disinserito' per diversi secondi", dice Antonios Pantazis.

 

Obiettivo per farmaci futuri

Se il canale ionico può 'ricordare' solo per pochi secondi, come contribuisce all'apprendimento permanente? Questo tipo di memoria collettiva nei canali ionici può accumularsi nel tempo e ridurre la comunicazione tra due neuroni. Ciò porta quindi a cambiamenti nel neurone ricevente, che durano ore o giorni. Alla fine, insorgono nel cervello cambiamenti molto a lungo termine, come l'eliminazione di sinapsi indebolite.


"In questo modo, una 'memoria' che dura alcuni secondi in una singola molecola può dare un piccolo contributo alla memoria di una persona che dura per tutta la vita", afferma Antonios Pantazis.


Una migliore conoscenza di come funzionano questi canali ionici di calcio può contribuire a lungo termine al trattamento di alcune malattie. Esistono molte varianti del gene che produce il canale CaV2.1, il CACNA1A, legate a malattie neurologiche rare ma gravi, che spesso corrono nelle famiglie. Per sviluppare farmaci contro queste, è utile sapere quale parte del grande canale ionico si desidera influenzare e in che modo la sua attività dovrebbe essere cambiata.


"Il nostro lavoro individua quale parte della proteina dovrebbe essere puntata quando si sviluppano nuovi farmaci", afferma Antonios Pantazis.

 

 

 


Fonte: Karin Söderlund Leifler in Linköping University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: K Wang, [+4], A Pantazis. A rich conformational palette underlies human CaV2.1-channel availability. Nature Comm, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)