Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Scoperta sulla morte cellulare potrebbe portare a farmaci innovativi per le neurodegenerazioni

Ricercatori hanno scoperto come bloccare la morte delle cellule, una scoperta che potrebbe portare a nuovi trattamenti per condizioni neurodegenerative come Parkinson e Alzheimer. Il team ha identificato una piccola molecola in grado di bloccare selettivamente la morte cellulare.

bax protein WEHI InstituteLa struttura della proteina 'killer cellulare' chiamata Bax, che i ricercatori del Wehi hanno scoperto come bloccare.

Ogni giorno milioni di cellule sono programmate per morire nel nostro corpo. Ma la morte cellulare eccessiva può causare condizioni degenerative come il morbo di Alzheimer (MA) e di Parkinson (MP), con la morte prematura delle cellule cerebrali come causa dei sintomi in queste malattie.


Il professor Grant Dewson, coautore dello studio, capo del Centro Ricerca Parkinson del WEHI di Parkville (Victoria/Australia), ha dichiarato: "Attualmente non ci sono trattamenti che impediscono ai neuroni di morire per rallentare la progressione del MP. Eventuali farmaci in grado di farlo potrebbero cambiare il gioco".


Il nuovo studio, pubblicato su Science Advances, puntava a trovare nuovi prodotti chimici che bloccano la morte cellulare e che sono utili per trattare le malattie degenerative in futuro. Per identificare nuove piccole molecole, il team ha lavorato con i ricercatori del National Drug Discovery Center, che ha sede al WEHI. Un vaglio ad alte prestazioni di oltre 100.000 composti chimici ne ha identificato uno che si è rivelato efficace per impedire alle cellule di morire, interferendo con una proteina di morte cellulare ben conosciuta.


Il professor Guillaume Lessene, autore senior, ha dichiarato: “Siamo entusiasti di aver trovato una piccola molecola che punta una proteina killer chiamata BAX e le impedisce di funzionare. Anche se non è il caso della maggior parte delle cellule, nei neuroni spegnere solo la BAX può essere sufficiente per limitare la loro morte".

 

Decenni di ricerca pionieristica sulla morte cellulare

La nuova ricerca si basa su decenni di scoperte del WEHI nella morte cellulare. La scoperta pionieristica al WEHI nel 1988 di una proteina che ha fermato la morte programmata ha suscitato enorme interesse nel settore e da allora ha portato a un nuovo farmaco a trattare il cancro.


Mentre i farmaci che innescano la morte cellulare stanno trasformando il trattamento di alcuni tumori, si è dimostrato impegnativo sviluppare bloccanti della morte cellulare per le condizioni neurodegenerative. La nuova molecola punta una proteina killer chiamata BAX che uccide le cellule danneggiando i mitocondri, le centrali energetiche delle cellule.


Kaiming Li, primo autore, ricercatore del laboratorio di Dewson, ha dichiarato: “Per la prima volta siamo riusciti a tenere la BAX lontano dai mitocondri e a tenere in vita le cellule usando questa molecola. Ciò potrebbe aprire la strada a inibitori della morte cellulare di prossima generazione per combattere le condizioni degenerative".

[...]

 

 

 


Fonte: WEHI - Walter and Eliza Hall Institute (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: K Li, [+19], G Lessene. Differential regulation of BAX and BAK apoptotic activity revealed by small molecules. Sci Adv, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Gas xeno potrebbe proteggere dall'Alzheimer, almeno nei topi; previsti te…

30.01.2025 | Ricerche

Molti dei trattamenti perseguiti oggi per proteggere dal morbo di Alzheimer (MA) sono co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.