Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cosa succede quando la tau inizia a trasformarsi? Si può parlare di nuovo farmaco per la tau?

Un farmaco complementare contro l'Alzheimer potrebbe puntare una parte specifica della tau, una proteina delle cellule nervose. Questa è la scoperta realizzata all'Università di Göteborg, che offre anche un modo migliore per misurare l'effetto del trattamento nei pazienti.

tau phosphorylation leading to neuronal death

Ricercatori dell'Università di Göteborg in Svezia, insieme a colleghi dell'Università di Pittsburgh negli Stati Uniti, hanno pubblicato su Nature Medicine uno studio con approfondimenti su ciò che accade durante la prima fase in cui la proteina tau si trasforma in grovigli filiformi (fibrille) nelle cellule nervose. Questo è uno dei processi del morbo di Alzheimer (MA) e avviene accanto alla formazione di placche amiloidi.


Negli individui sani, la proteina tau stabilizza gli elementi tubolari (microtubuli) che costituiscono le lunghe proiezioni delle cellule nervose. Durante lo sviluppo del MA, la tau subisce cambiamenti patologici. Innanzitutto, la tau forma piccoli aggregati solubili che vengono secreti dalle cellule nervose, ritenuti in grado di diffondersi ad altre cellule nervose. La proteina viene quindi convertita in ciuffi più grandi, dannosi, di tipo filiforme, nelle cellule nervose.


Tohidul Islam, ricercatore dell'Accademia Sahlgrenska dell'Università di Göteborg, primo autore dello studio, ha affermato:

“Nel nostro studio, guardiamo come si modifica la tau, che la porta a formare i suoi grovigli solubili. Abbiamo scoperto che in due aminoacidi specifici, serina-262 e serina-356, si verificano dei cambiamenti prima che inizino a formarsi queste fibrille filiformi nelle cellule nervose".

 

Farmaci complementari

La ricerca sul MA ha fatto progressi significativi in ​​tutto il mondo negli ultimi anni. Molti paesi, sebbene non ancora l'UE, hanno approvato il farmaco lecanemab per il MA, mentre è in sviluppo un farmaco americano, il donanemab. Entrambi i farmaci puntano il processo che è considerato il più importante nella progressione della malattia: l'accumulo della proteina amiloide-beta nel cervello.


"La nostra ipotesi è che la tau nella sua forma solubile aiuti il ​​processo di malattia a diffondersi nel cervello", afferma Kaj Blennow, professore dell'Università di Göteborg e uno dei ricercatori senior dietro lo studio. "Se in futuro i ricercatori vogliono sviluppare farmaci per combattere la patologia tau, come complemento ai farmaci che puntano la placca amiloide, ora sappiamo su quali regioni è di interesse concentrarsi".

 

Misurare l'effetto del trattamento

Il farmaco lecanemab è stato introdotto per la prima volta quasi due anni fa e ha dimostrato buoni risultati in termini di riduzione della placca amiloide nel cervello di pazienti in una fase iniziale del MA. Tuttavia, è impossibile sapere in qualsiasi modo quali saranno i risultati a lungo termine.


I risultati relativi ai piccoli aggregati fosforilati solubili della proteina tau offrono anche una nuova opportunità per dimostrare i cambiamenti della proteina prima che si formino le fibrille più grandi nelle cellule nervose. Lo studio fornisce quindi un biomarcatore che può essere direttamente collegato alla quantità di patologia tau nel cervello dei pazienti.

 

 

 


Fonte: University of Gothenburg (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: T Islam, [+25], K Blennow, TK Karikari. Phospho-tau serine-262 and serine-356 as biomarkers of pre-tangle soluble tau assemblies in Alzheimer’s disease. Nat Med, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.