Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nel deficit cognitivo c'è dissociazione tra attività dei neuroni e dei mitocondri

mitochondria blue

Nuove scoperte nei topi hanno portato alla luce un meccanismo cruciale che collega l'attività dei neuroni alla funzione dei mitocondri, aprendo un potenziale percorso per combattere il declino cognitivo legato all'età.


I mitocondri hanno un ruolo fondamentale nel soddisfare le esigenze dinamiche di energia dell'attività neuronale, producendo adenosina trifosfato (ATP) principalmente attraverso la fosforilazione ossidativa (OXPHOS). Tuttavia, nel cervello dei mammiferi invecchiati, il metabolismo mitocondriale si deteriora, portando a profonde carenze sulla funzionalità neuronale e del circuito.


La rottura del percorso OXPHOS contribuisce allo stress ossidativo e alla disfunzione mitocondriale. Tuttavia, i meccanismi alla base del declino dell'attività OXPHOS e del suo impatto sull'efficienza mitocondriale nei neuroni che invecchiano erano ancora poco chiari, fatto che, per estensione, ha limitato lo sviluppo di interventi mirati per il declino cognitivo legato all'età.


Con questo obiettivo, Wenwen Li e i colleghi del Dipartimento di Neurologia del Secondo Ospedale Affiliato e della Zhejiang University di Hangzhou (Cina) hanno studiato il ruolo della trascrizione mitocondriale nella cognizione, nell'ippocampo di topi giovani e anziani. Hanno identificato un nuovo meccanismo di accoppiamento, che hanno chiamato 'accoppiamento di trascrizione del DNA eccitazione-mitocondriale' (E-TCmito, excitation-mitochondrial DNA transcription coupling), che collega l'eccitazione neuronale con la trascrizione del DNA mitocondriale.


Questo accoppiamento, distinto dal tradizionale accoppiamento di trascrizione di eccitazione nel nucleo, è essenziale per mantenere la salute sinaptica e mitocondriale. Nel cervello che invecchia, l'efficacia dell'E-TCmito diminuisce, portando a deficit cognitivi.


È notevole che, migliorando l'E-TCmito nei topi anziani, gli autori hanno osservato una migliore funzione cognitiva, evidenziando il suo potenziale come bersaglio terapeutico per contrastare il declino cognitivo associato all'invecchiamento.


“Attraverso un'impressionante combinazione di strumenti innovativi, fisiologia innovativa ed esperimenti comportamentali, Li e colleghi forniscono informazioni cruciali sulla biologia mitocondriale nel cervello invecchiato dei mammiferi”, scrivono Deniz Bingul e Scott Owen in un commento-prospettiva correlata alla pubblicazione. "I risultati aumentano la possibilità di identificare obiettivi per i disturbi neurocognitivi legati all'età associati alla disfunzione mitocondriale, che comprendono le malattie di Alzheimer e di Parkinson".

 

 

 


Fonte: American Association for the Advancement of Science via EurekAlert! (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: W Li, [+17], H Ma. Boosting neuronal activity-driven mitochondrial DNA transcription improves cognition in aged mice. Science, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)