Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dove stanno i nostri ricordi: uno studio italiano sulla memoria episodica

Una ricerca condotta da un team dell’Istituto di neuroscienze del Cnr e del laboratorio di biologia Bio@sns della Scuola normale superiore, indaga il ruolo della corteccia entorinale laterale nella memoria episodica. Comprendere questi meccanismi neurobiologici potrà fornire nuove prospettive nella lotta contro le patologie che coinvolgono il deterioramento cognitivo, come l’ Alzheimer.

Neuroni della corteccia entorinale lateraleI neuroni della corteccia entorinale laterale che si attivano al richiamo della memoria episodica sono colorati in rosso, in verde i nuclei degli altri neuroni

Uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Cell Reports ha individuato il ruolo della corteccia entorinale laterale (LEC) nella memoria episodica, dimostrando che l’inibizione dei neuroni presenti in questa area del cervello ne compromette le prestazioni, mentre la loro stimolazione facilita significativamente il richiamo di questa tipologia di memoria, che consente di ricordare le esperienze vissute.


Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricercatori dell’Istituto di neuroscienze del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-In) e del laboratorio di biologia Bio@sns della Scuola normale superiore, in collaborazione con la Vrije Universiteit di Amsterdam.


“Utilizzando un modello sperimentale abbiamo dimostrato che la formazione dei ricordi è associata all’aumento del numero di neuroni attivi nella corteccia entorinale, oltre che a una loro maggiore attività. Inoltre, abbiamo potuto verificare che gli stessi neuroni si riattivano durante il recupero del ricordo dell’esperienza specifica, mentre il loro silenziamento inibisce la capacità di richiamare il ricordo stesso”, dichiarano Francesca Tozzi e Stefano Guglielmo del laboratorio di biologia Bio@sns della Scuola Normale Superiore di Pisa (Bio@sns).


La memoria episodica rappresenta una funzione fondamentale del cervello, dal momento che consente di creare e richiamare ricordi complessi che integrano informazioni su cosa è accaduto, quando e dove.


“Questi risultati indicano che la corteccia entorinale laterale gioca un ruolo cruciale nel circuito cerebrale responsabile della memoria della nostra vita, della formazione e nel recupero dei ricordi, o engrammi, legati alle esperienze personali. Il deterioramento della memoria episodica è uno dei primi segnali di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer ed è spesso accompagnato da alterazioni nella funzionalità di questa area cerebrale. Conoscere i processi neurobiologici che sono alla base della formazione e del recupero dei ricordi potrà fornire nuovi elementi utili per contrastare lo sviluppo di queste malattie, impattando positivamente sulla nostra salute”, conclude Nicola Origlia del Cnr-In, coordinatore del gruppo di ricerca.

 

 

 


Fonte: Consiglio Nazionale delle Ricerche

Riferimenti
: F Tozzi, [+5], N Origlia. Involvement of a lateral entorhinal cortex engram in episodic-like memory recall. Cell Reports, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.